Partono oggi i saldi invernali |Le regole per evitare "trappole" - Live Sicilia

Partono oggi i saldi invernali |Le regole per evitare “trappole”

Gli sconti coinvolgeranno un migliaio di negozi di abbigliamento, calzature e accessori nel cuore commerciale e direzionale della città.

CATANIA – Al via i saldi invernali. Partono oggi gli sconti di fine stagione a Catania: un momento atteso dai commercianti e dai clienti che, stando ai dati diffusi dalle principali associazioni di categoria del settore, hanno visto diminuire introiti e spese. I saldi coinvolgeranno un migliaio di negozi di abbigliamento, calzature e accessori nel cuore commerciale e direzionale della città. ” Per i commercianti catanesi – affermano i rappresentanti di Confcommercio – l’obiettivo è raggranellare un po’ di quattrini dopo i risultati non lusinghieri del 2014 e dello stesso shopping natalizio, e per questo motivo promettono un vasto assortimento e prezzi bassi per smuovere i consumi”.

La previsione è quella di confermare il dato dello scorso anno, sicché l’Ascom Confcommercio prevede che delle circa 135 mila famiglie catanesi ben 80 mila saranno colte da “passione” da shopping e ogni nucleo familiare lascerà nelle casse dei commercianti della città intorno a 305 euro, mentre l’acquisto medio per persona si aggirerà intorno ai 120 euro. I conti sono presto fatti, la spesa complessiva dei catanesi per i saldi si attesterà, più o meno come lo scorso anno, intorno a 24 milioni di euro. “I saldi saranno un’opportunità, quest’anno più che mai, per i consumatori – spiega Riccardo Galimberti, presidente provinciale Confcommercio – grazie al fatto che l’offerta proposta dai commercianti partirà con una base di sconto più ampia, spesso già col 40%”. Gli acquirenti saranno ben garantiti da regole comportamentali tenute dai commercianti su indicazione dell’Ascom Confcommercio.

Elencate da Confcommercio e anche dal Codacons, che ha stilato un decalogo di regole da seguire per non incorrere in fregature.

1) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3) Girare. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

4) Consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5) Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce gia’ il prezzo o la qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7) Negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalita’ del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.

Un appello al rispetto delle regole è quello che lancia, invece, Salvo Politino, direttore di Confesercenti. “Le vendite di fine stagione o saldi – precisa – rappresentano per il nostro settore circa il 35% del fatturato e per questo riteniamo che ad esse debba essere ridato il loro originario significato. E’ necessario – conclude – che la pubblica amministrazione si impegni a far rispettare le regole, perché non è possibile continuare come oggi dove si assiste alla completa inosservanza delle stesse a cominciare da quelle previste per le vendite di fine stagione. Anche per questo abbiamo ribadito in tutte le sedi, la nostra contrarietà a ulteriori liberalizzazioni selvagge e demagogiche nel settore”.


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