Librino, sequestro di armi e droga |Un altro duro colpo inferto ai clan - Live Sicilia

Librino, sequestro di armi e droga |Un altro duro colpo inferto ai clan

L'arrestato, Guglielmo Malerba. A dx la pistola e la droga

Marijuana del valore di 15 mila euro è stata scovata in un appartamento al viale Grimaldi 10. Intanto la pistola è stata inviata ai Ris: si sospetta che possa essere stata usata in alcuni fatti di sangue.

 

blitz dei carabinieri
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CATANIA – Una calibro 22, marca Bernardelli, con la matricola abrasa che potrebbe essere stata utilizzata in qualche fatto di sangue. Un sospetto quello dei carabinieri che riusciranno a dipanare solo i Ris di Messina dove l’arma, sequestrata durante un blitz a Librino, è stata inviata per gli esami balistici. I militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante sono andati dritti all’obiettivo ed hanno  fatto irruzione nell’appartamento di Guglielmo Malerba, 31enne, ubicato al viale Grimaldi 10.

Non solo la pistola con le 30 minuzioni calibro 33 ma anche un chilo e mezzo di marijuana pronta per essere venduta. Valore sul mercato dello spaccio è di quasi 15 mila euro. E’ il secondo in pochi giorni il colpo inferto dai carabinieri ai clan che “controllano” Librino: ieri al Viale Grimaldi sei è stato scoperto un deposito blindato di cocaina, marijuana e fucili.

Clan armati fino ai denti, quelli di Librino. I carabinieri hanno iniziato una vera e propria attività di bonifica nella città satellite. Da mesi si susseguono blitz e retate con obiettivi precisi: arsenali e droga nascoste negli anfratti di Librino, oppure come in questo caso nelle abitazioni di personaggi già note alle forze dell’ordine: Guglielmo Malerba è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.

La guerra contro i clan di Librino, Cappello, Santapaola e Cursoti Milanesi, consacra una nuova vittoria. Le cosche sono state depotenziate della loro potenza di fuoco e anche della merce primaria che serve a finanziare le attività illecite. Meno soldi e meno armi significa rendere più deboli le organizzazioni mafiose e provocare disequilibri interni ed esterni. Un duro colpo, insomma, è stato inferto.  “Mai abbassare la guardia” ha però sempre ricordato il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, perchè è in questi casi che potrebbero crearsi vuoti di potere di cui vorrebbero approfittare altri clan rivali e questo potrebbe portare a “pericolose” tensioni.

 


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