Dirigente di Castiglione alla sbarra |Parla l’ex sindaco Scavera - Live Sicilia

Dirigente di Castiglione alla sbarra |Parla l’ex sindaco Scavera

Sul banco dei testimoni il segretario comunale e alcuni componenti dell’ex amministrazione comunale di Castiglione di Sicilia. In aula l’imputato Pietro Scavo.

assenteismo
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CATANIA. E’ stato il segretario comunale di Castiglione di Sicilia, Annamaria Costa, l’ultimo teste d’accusa del processo che vede imputato, per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico, l’ex capo ufficio tecnico del comune pedemontano Pietro Scavo, presente in aula. Dopo la testimonianza dei dipendenti e contrattisti, anche il segretario ha confermato, davanti alla terza sezione penale del tribunale di Catania, presieduta da Maria Pia Urso, le ripetute assenze dall’ufficio dell’imputato durante l’orario lavorativo, dalle 8 alle 14.

Pur ricoprendo numerose mansioni, essendo titolare dell’area tecnica, che lo portavano a compiere anche sopralluoghi o interventi fuori dagli uffici comunali, Scavo non comunicava a nessuno i motivi delle sue prolungate assenze. Spesso e volentieri, ha riferito Annamaria Costa, quando i cittadini chiedevano di lui, lamentandosi, non si sapeva dove fosse.

La difesa, che ha citato alcuni dei componenti dell’amministrazione comunale in carica all’epoca dei fatti contestati, ha puntato tutto sulla massima disponibilità lavorativa di Pietro Scavo, che, stando alle testimonianze dell’ex sindaco Claudio Scavera e dell’ex assessore Salvatore Savoca, era solito proseguire a casa il lavoro ed utilizzare la propria auto e le proprie strumentazioni tecniche per portare a compimento progetti pubblici. In un’occasione l’imputato, come raccontato in aula dall’ex vice sindaco Antonino Camarda, si sarebbe trattenuto in ufficio fin dopo la mezzanotte.

Su richiesta di Davide Bisicchia, legale del comune di Castiglione di Sicilia, costituitosi parte civile nel processo, il giudice Maria Pia Urso ha disposto la citazione di Antonino Spitaleri, capo ufficio tecnico del comune prima di Pietro Scavo. Sarà l’unico testimone della prossima udienza, fissata per il 19 giugno.

L’INDAGINE. E’ una segnalazione del presidente dell’associazione “S.O.S. Salviamo Castiglione” a dare il via, nell’ottobre del 2011, all’indagine dei militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Bronte. L’uomo racconta ai finanzieri delle continue assenze dal luogo di lavoro del responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Castiglione di Sicilia Pietro Scavo.

Pochi giorni dopo le Fiamme Gialle iniziano i controlli e gli appostamenti per verificare il racconto. Dalle indagini emergono i ripetuti ritardi nell’orario di arrivo in ufficio. Non solo. Per l’accusa le ore lavorative certificate dal badge elettronico non combacerebbero con l’effettiva permanenza in ufficio dell’indagato. L’uomo, dopo essere stato a lungo pedinato e filmato dai finanzieri, viene arrestato nell’aprile del 2012 nel corso dell’operazione denominata “Casa dolce casa”. Le Fiamme Gialle lo fermano davanti alla propria abitazione di Mascali durante l’orario di ufficio.

 


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