Crocetta, Ardizzone e Falcone | Ecco i grandi elettori - Live Sicilia

Crocetta, Ardizzone e Falcone | Ecco i grandi elettori

Scelti i rappresentanti che voteranno per il nuovo Presidente della Repubblica. Il presidente dell'Ars Ardizzone "lancia" un identikit che ricorda molto quello di Pierferdinando Casini. Per il capogruppo del M5S Zafarana "il voto di oggi dimostra l'esistenza di un 'patto del Nazareno' in salsa siciliana". L'assessore Lo Bello: "Presto la terza finestra del 'click day'".

Quirinale e Ars
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PALERMO – Nessuna sorpresa. I delegati della Regione siciliana che parteciperanno all’elezione del nuovo presidente della Repubblica sono il presidente della Regione Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. Questo l’esito della votazione che si è svolta oggi a Sala d’Ercole. E’ stato proprio il presidente dell’Assemblea a ricevere il maggior numero di preferenze (44), seguito dal governatore (37 voti) e dal deputato azzurro che ha staccato di 8 voti Valentina Zafarana (31 contro 23). Il capogruppo del Movimento cinque stelle ha “pescato” anche al di fuori del suo gruppo di appartenenza. Ma alla fine della votazione attacca: “Oggi – ha detto – si è avuta la dimostrazione dell’esistenza di un ‘patto del Nazareno’ in salsa siciliana. Siamo noi ormai l’unica opposizione all’Ars”.

Il presidente dell’Ars Ardizzone, invece, si è già spinto oltre, tracciando anche il profilo del proprio Capo dello Stato “ideale”: “Andremo a votare – ha detto – con lo spirito di chi vuole rappresentare i siciliani nel migliore dei modi. Il parlamento ha deciso di scegliere due figure istituzionali come me e il governatore Crocetta, oltre a un deputato dell’opposizione come Marco Falcone, nel pieno rispetto del dettato costituzionale. Il mio identikit del nuovo presidente della Repubblica? Penso a un uomo che ha già rappresentato le istituzioni al massimo livello e che sia relativamente giovane”. Un identikit che ricorda molto quello di Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camere e leader dell’Udc (il partito di Ardizzone). Per Marco Falcone “il Capo dello Stato dovrà essere una figura di garanzia, un primus inter pares che tuteli il rispetto della Costituzione”.

Aula rinviata a domani. Slitta però alla prossima settimana la discussione sul ddl relativo alle Camere di commercio. Il presidente della Commissione attività produttive Bruno Marziano ha infatti precisato che la commissione attende alcune relazioni tecniche. In Aula, poi, rispondendo alle sollecitazioni del deputato di Forza Italia Vincenzo Figuccia, ha annunciato che “il progetto Prometeo anche se lentamente, sta partendo. Il Cga ha accettato il ricorso? Le scelte relative al mancato accreditamento sono legate alle nuove regole sul riconoscimento dei requisiti degli enti e alle azioni della magistratura. E presto daremo notizie anche della nuova finestra del ‘click day’ che sarà però un ‘click week’. Di sicuro – ha concluso l’assessore alla Formazione – è necessario rimpinguare il personale del dipartimento, come chiedo fin dal giorno del mio insediamento”.

19.28 La seduta si chiude. Aula rinviata a domani.

19.23 Lo Bello: “Non è vero che Roma ha ‘confiscato’ le risorse destinate alla Formazione e alla cassa integrazione. Presto faremo partire tirocini e il nuovo click day. Prometeo? Anche se lentamente, sta partendo. Il Cga ha accettato il ricorso? Le scelte relative al mancato accreditamento sono legate alle nuove regole e alle azioni della magistratura. La maggior parte dei lavoratori però lavora in enti sani. Certamente ripropongo l’esigenza di rimpinguare il personale del dipartimento Formazione”.

19.12 L’assessore alla Formazione Mariella Lo Bello: “Sulle partecipate la posizione del governo è nota: il personale verrà salvaguardato. Ma da domani se ne occuperà il nuovo assessore Leotta. Sulla gestione dell’acqua, si sappia che la gestione da parte dei privati non è stata voluta da questo governo e non è gradita a questo governo.”.

19.05 Figuccia (Forza Italia): “Da settimane, da mesi tanti operatori della Formazione e degli sportelli multifunzionali raccontano ai propri figli di andare a lavoro e invece vengono in assessorato a protestare. Circa ottomila persone ai quali è stata tolta una speranza”.

18.55 “Per garantire la proroga dei 162 lavoratori di Palermo Energia, in coda all’approvazione dell’esercizio provvisorio, è stato esitato un mio OdG sottoscritto da decine di altri deputati. Ma questo rimane ancora meno che una pia intenzione” cosi Pietro Alongi stigmatizza il “non operato del governo mentre lo stato delle casse della Provincia regionale di Palermo non consente la protrazione della convenzione fino ad Aprile” termine naturale dello stesso esercizio provvisorio. “Crocetta abbia un sussulto di dignità politica – riprende il deputato regionale del Nuovo centro destra – e si occupi di ovviare ai danni provocati con una legge di riforma delle Province a dir poco raffazzonata (e, comunque, dalla gestazione elefantiaca) compresi quelli arrecati ai lavoratori delle partecipate”. Mi piace ricordare – continua – che la stessa Corte costituzionale ha sentenziato l’equiparazione in pratica fra i dipendenti delle Province e i lavoratori delle partecipate e che per queste società non vi è possibilità di liquidazione o vendita”. “Auspico, quindi, che dalla commissione Bilancio, la quale terrà seduta domani con l’assessore Alessandro Baccei, alla presenza fattiva dei commissari dei Liberi consorzi di Palermo, Caltanissetta e Catania e dei rappresentanti di tutte le partecipate arrivino risposte concrete e celeri. Perché – conclude Alongi – siamo sì alla frutta ma non vorremmo finire …con l’amaro! Io sarò al fianco dei lavoratori delle partecipate in tutte le sedi istituzionali, senza riserve alcune”.

18.50 Alcuni deputati sollevano alcuni problemi, dalle partecipate delle Province all’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli.

18.39 Si va verso la chiusura della seduta.

18.38 Per il capogruppo del Movimento cinque stelle Valentina Zafarana, “oggi si è avuta la dimostrazione dell’esistenza di un ‘patto del Nazareno’ in salsa siciliana. Siamo noi ormai l’unica opposizione all’Ars”.

18.34 Il presidente dell’Ars Ardizzone: “Andremo a votare con lo spirito di chi vuole rappresentare i siciliani nel migliore dei modi. Il parlamento ha deciso di scegliere due figure istituzionali come me e il governatore Crocetta, oltre a un deputato dell’opposizione come Marco Falcone, nel pieno rispetto del dettato costituzionale. Il mio identikit del nuovo presidente della Repubblica? Penso a un uomo che ha già rappresentato le istituzioni al massimo livello e che sia relativamente giovane”. Un identikit che porterebbe a Pierferdinando Casini.

18.33 La seduta riprende. 

18.22 Seduta sospesa.

18.12 Ardizzone (presidente dell’Ars, gruppo Udc) ha ottenuto il maggior numero di voti (44), a seguire il presidente della Regione ed esponente del Pd Crocetta (37 voti), Falcone (Forza Italia, 31), Zafarana (Movimento cinque stelle, 23), Zito (Movimento cinque stelle, 7), Cappello (Movimento cinque stelle, 3), Siragusa (Movimento cinque stelle, 2), Leanza (Sicilia democratica), Cimino (Grande Sud-Pid), Cracolici (Pd), Palmeri (Movimento cinque stelle), Lupo (Pd), Barbagallo (Pd) con un voto.

18.07 Alla fine il colpo di scena non c’è stato. L’Ars ha scelto i tre delegati che parteciperanno all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Sono il presidente della Regione Crocetta, il presidente dell’Ars Ardizzone e il capogruppo di Forza Italia Falcone. Per Valentina Zafarana nove voti sono giunti da deputati non appartenenti al Movimento cinque stelle.

17.57 Al momento nettamente avanti Crocetta e Ardizzone. Falcone e Zafarana sembrano “giocarsi” il terzo e ultimo posto utile.

17.50 Il Movimento cinque stelle ha puntato su Valentina Zafarana.

17.46 Spunta un voto per Lino Leanza e uno per Michele Cimino.

17.40 Hanno votato in 81. Sono 9 gli assenti. Si va allo spoglio.

17.26 Prosegue la votazione. Finora ha espresso la propria preferenza la metà dei deputati  regionali. Ogni parlamentare può esprimere due preferenze.

17.05 Inizia la votazione. I deputati vengono chiamati in ordine alfabetico.

17.01 Si passa all’elezione dei delegati per l’elezione del presidente della Repubblica. Verranno eletti i tre deputati che hanno ottenuto il maggior numero di voti al primo scrutinio. In caso di parità di voti, viene eletto il più anziano.

17.00 Riprende la seduta.

16.42 Aula subito sospesa. Riprenderà alle 17.

16.35 Sembra che l’opposizione abbia trovato l’accordo: il proprio “grande elettore” dovrebbe essere il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone.

16.30 Inizia la seduta.

L’Assemblea regionale sceglie i tre “grandi elettori” per la scelta del nuovo presidente della Repubblica. E l’esito non è affatto scontato. Per consuetudine, il parlamento siciliano invia a Roma il presidente della Regione, il presidente dell’Ars e un esponente dell’opposizione. Ma proprio quest’ultimo tassello appare ancora in bilico, sebbene nelle ultime ore si faccia sempre più strada il nome del capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. Ma come detto, ancora nelle opposizioni un candidato non c’è. E tra i corridoi di Palazzo dei Normanni non mancano gli “spifferi”. Di accordi, insomma, che manderebbero all’aria la prassi, per giocare qualche “scherzetto” sia a Rosario Crocetta che a Giovanni Ardizzone.

Ma l’ordine del giorno della seduta prevede altri punti assai delicati. Intanto, la discussione del ddl sulle Camere di Commercio. Testo che era già giunto a Sala d’Ercole, ma che è stato rimandato in commissione attività produttive per una “riscrittura”. Ma l’emendamento che punta a sostituire il testo originario fa già storcere il naso ai sindacati. Nella versione originaria, infatti, il disegno di legge prevedeva l’utilizzo dei beni delle Camere di commercio per il finanziamento del Fondo per la quiescenza del personale. Una destinazione diventata, nella riscrittura della commissione e del governo, solo “eventuale” e “prioritaria”.

E all’ordine del giorno è previsto anche l’approdo del discusso mutuo da due miliardi destinato al pagamento dei debiti con le imprese. Un mutuo che secondo l’assessore all’Economia Alessandro Baccei doveva rappresentare la pre-condizione alla stesura di ogni manovra finanziaria. Il testo ha avuto l’ok della commissione bilancio, con lievi aggiustamenti. Per coprire le rate la Regione si impegna al mantenimento dei livelli massimi di Irpef e Irap per i prossimi trent’anni. Una clausola di salvaguardia, inserita nel testo, però, consentirà di utilizzare anche gli eventuali risparmi ottenuti dal taglio agli sprechi. In quel caso, potrebbero scendere le aliquote. Ma la Regione, oggi, non sa più dove tagliare.


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