Asp, Cracolici contro Candela | Polemica sui microinfusori - Live Sicilia

Asp, Cracolici contro Candela | Polemica sui microinfusori

Antonello Cracolici

Polemica violentissima del parlamentare Pd (nella foto) sulla fornitura per i bambini diabetici: "Perché chi dirige un’azienda ed è profumatamente pagato per dirigerla, non riesce a programmare per tempo una gara?". La replica: "Nessuna segnalazione".

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PALERMO – Duro scontro, anche con possibili risvolti giudiziari, tra il parlamentare del Partito democratico Antonello Cracolici e il manager della Asp di Palermo Antonio Candela. Al centro della vicenda il contratto tra l’azienda sanitaria del capoluogo siciliano e la ditta per la fornitura dei microinfusori per i bambini diabetici assistiti dal servizio pubblico sanitario. “Scoperto a metà del dicembre scorso – ha raccontato Cracolici in conferenza stampa all’Ars – che da luglio mancano alla Asp 6 i kit per le microinfusioni di insulina, kit che permettono di rendere migliore la vita di tanti bambini malati, ho contattato ripetutamente il direttore Candela per chiedere le ragioni che avevano portato all’interruzione di un servizio essenziale per gli utenti del servizio sanitario pubblico”.

Secondo il parlamentare del Pd, che ha aggiunto di non avere ricevuto risposte in merito dalla Asp – se non “fumose spiegazioni”, ha spiegato – Candela avrebbe vissuto le richieste di chiarimento sulla gara per i microinfusori come “indebite pressioni e avrebbe addirittura sporto denuncia alla magistratura”. “Siamo al colmo della supremazia legalista e in nome di questa si impedisce la normale amministrazione”, dice Cracolici, che sulla questione ha anche presentato un’interrogazione per l’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino. “Perché – si chiede Cracolici – chi dirige un’azienda ed è profumatamente pagato per dirigerla, non riesce a programmare per tempo una gara? Ci si nasconde dietro i vessilli di battaglie legali, o presunte tali, per nascondere le proprie difficoltà gestionali. Sono un parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana e svolgo il mio compito di rappresentanza dei cittadini e controllo dell’amministrazione. Non ho superato alcun limite”.

Posizione appoggiata anche dal presidente della Commissione Sanità dell’Ars, Pippo Digiacomo: “Quando metti il naso in una gara – ha detto in conferenza stampa – eserciti una tua legittima funzione di controllo, visto il ruolo di rappresentanza che ricopri. Pressione indebita vuol dire che stai effettuando una turbativa d’asta. Ma non mi pare assolutamente questo il caso. Quindi, come si permette questo signore di avere atteggiamenti come questo? Ne chiederemo la rimozione al presidente della Regione Rosario Crocetta e all’assessore Borsellino”.

Ferma la richiesta del parlamentare della maggioranza al governatore. “O il presidente Crocetta è in grado di mettere in riga i suoi e farli lavorare come da normale amministrazione – conclude Cracolici – o prenda seri provvedimenti. È finito il tempo delle buone maniere e basta con la retorica. L’assessore Borsellino mandi alla Asp 6 un commissario ad acta che controlli lo stato delle gare pubbliche e non si dia più la colpa alle procedure per non rispondere delle proprie mancanze”. “Non può e non deve passare l’idea – chiosa Digiacomo – che i problemi della più grande Asp d’Italia si risolvano con le foto a Lampedusa, con le Asp in piazza e con tutte queste politiche sanitarie di facciata, che sono soprattutto propaganda politica piuttosto che buona amministrazione. Si torni a uno stile più sobrio”.

La replica dell’Asp

“Nessun disservizio è stato mai segnalato dal Referente Unico della Diabetologia dell’Asp di Palermo, Dott. Vincenzo Provenzano, sull’assistenza a bambini ed adulti e in particolare sui microinfusori, né sono mai pervenute segnalazioni in merito dagli utenti. La Direzione strategica ribadisce che, come sempre fatto in passato, non rilascia alcuna dichiarazione su gare in corso di svolgimento”.

 


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