Ex consigliere comunale assolto | È rimasto 2 anni in cella per mafia - Live Sicilia

Ex consigliere comunale assolto | È rimasto 2 anni in cella per mafia

Gli avvocati Claudio Gallina Montana e Vito Agosta

“Il fatto non sussiste” per Salvatore Pizzo, ex consigliere comunale di Terrasini, nel Palermitano. Secondo l'accusa, era in affari con Matteo Messina Denaro.

PALERMO – Assolto e subito scarcerato dopo essere rimasto in cella per più di due anni. “Il fatto non sussiste” per Salvatore Pizzo, ex consigliere comunale di Terrasini che, secondo l’accusa, era addirittura in affari con Matteo Messina Denaro. I pubblici ministeri avevano chiesto una condanna a 12 anni. Stessa pena era stata chiesta per Antonino Casabona, imputato di estorsione. Per lui sarà necessario un supplemento processuale per sentire un nuovo testimone.

Il nome di Pizzo saltò fuori in un blitz del dicembre 2012. La mafia aveva messo gli occhi sulle energie alternative. Matteo Messina Denaro, tramite le famiglie mafiose di Castelvetrano e Salemi, avrebbe controllato il business dei parchi eolici. In particolare, gli investigatori si erano concentrati sull’imprenditore salemitano Salvatore Angelo a cui alcuni giorni fa è stato sequestrato un patrimonio milionario. Viene indicato come la pedina intorno alla quale ruotava il sistema societario con cui il clan mafioso si sarebbe infiltrato nei progetti di realizzazione dei parchi eolici di San Calogero di Sciacca (Ag), Eufemia di Santa Margherita Belice (Ag) e Contessa Entellina (Pa). Attraverso accertamenti bancari è stato possibile riscontrare come una percentuale dei proventi derivanti da questa attività venisse destinata all’organizzazione e in particolare al sostentamento della latitanza di Matteo Messina Denaro.

Nell’inchiesta finì coinvolto pure Pizzo, ex consigliere di Terrasini eletto alle amministrative 2011 e rimasto in carica fino al marzo 2012 quando il Tar ribaltò i risultati, sancendo il cambio di otto consiglieri. Pizzo sarebbe intervenuto, sosteneva l’accusa, per favorire la mafia trapanese in un grande affare a Catania.

I difensori, gli avvocati Claudio Gallina Montana e Vito Agosta, avevano attaccato con toni accesi la ricostruzione dei pm, sostenendo che il progetto era della Baltic, un colosso danese del settore, e l’iter procedurale era stato presentato un anno prima che Pizzo conoscesse Salvatore Angelo per questioni di lavoro. Ed ancora, non solo non c’era il progetto, ma Pizzo non poteva neppure immaginare l’eventuale spessore criminale di Angelo, conosciuto casualmente. Nel coso dell’arringa i due legali hanno così ripercorso tutta la giurisprudenza sul concorso esterno in associazione mafiosa per rimarcare che tale reato necessità della “consapevolezza di offrire un contributo concreto alla mafia e all’interesse dell’organizzazione criminale”. Da qui l’assoluzione. Casabona, difeso dall’avvocato Tiziana Corso, è imputato, invece, dell’estorsione ai danni dei titolari di un impresa che commercializza ferro.


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