Iachini: "Orgoglioso del mio lavoro | Saremo forti anche senza Dybala" - Live Sicilia

Iachini: “Orgoglioso del mio lavoro | Saremo forti anche senza Dybala”

Il tecnico, a "La Gazzetta dello Sport", parla del grande girone di andata messo a segno dai suoi ragazzi, ed elenca anche pregi e difetti del patron Zamparini. Non mancano i riferimenti al futuro del suo giovane asso argentino e del connazionale Vazquez.

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PALERMO – Un inizio di stagione da urlo, alla faccia degli scettici e dei pessimisti che davano il suo Palermo condannato a una stagione di affanni, da concludere probabilmente con la retrocessione e l’immediato ritorno negli inferi della B, probabilmente con un altro allenatore in panchina. Beppe Iachini, invece, ha smentito tutti e sta guidando una macchina quasi perfetta, che poco dopo il giro di boa staziona in ottava posizione solitaria, davanti a Milan e Inter e a pochissimi passi da quel sogno chiamato Europa, sulla scia del lavoro compiuto da due ottimi suoi predecessori come Delio Rossi e Francesco Guidolin: “Sono contento e orgoglioso di essere accostato a due colleghi così importanti e bravi – ha esordito Iachini, intervistato per la Gazzetta dello Sport – che non hanno fatto solo la storia del club rosanero. Per quanto mi riguarda, cerco di fare il mio lavoro al meglio e non mi stancherò mai di ringraziare i giocatori per l’impegno e la professionalità che ci mettono. E mi fa piacere potere ripagare sul campo la pazienza avuta da Zamparini, che evidentemente tenendomi anche nel momento peggiore ha voluto dare continuità al progetto avviato assieme quando arrivai a Palermo”.

A proposito del patron Zamparini, Iachini non sembra avere grossi dubbi nel rendere noto il suo più grande pregio: “La generosità, senza dubbio: chi non lo conosce potrebbe stentare a crederci ma è un uo- mo pieno di attenzioni per il prossimo, basta vedere le opere di beneficienza che riesce a fare. Il difetto più grande? Sempre la generosità, che a volte lo porta ad acquistare per esempio giocatori che non dovrebbe prendere, proprio per- ché non sa dire di no”.

Iachini non intende mettere pressioni sui suoi ragazzi, che fin qui hanno potuto lavorare e soprattutto giocare in un clima molto disteso, perciò a proposito di obiettivi il tecnico marchigiano non si sbilancia più di tanto: “Più di così, credo che sarà difficile crescere, ma attraverso la cura dei particolari è possibile spostare l’asticella sempre un po’ più su. Potremo provare a tagliare traguardi solo a condizione di acquisire la giusta mentalità a cui ci stiamo pian piano avvicinando e conservarla nel tempo”.

Il mister sembra però essere cosciente del fatto che il Palermo non abbia raccolto tutto ciò che ha seminato dopo le prime venti giornate, e prova a fare un primo bilancio dei punti che mancano al Palermo in base al gioco proposto: “Diciamo che almeno 4 o 5 punti in più potevamo averli, però devo anche aggiungere che certe volte siamo stati noi a non essere stati capaci di chiudere le partite quando avrem- mo dovuto e potuto. Ed è questa la mentalità a cui mi riferivo prima. Il nostro pregio più grande? Essere riusciti a riaccendere l’entusiasmo nei nostri tifosi, che poco per volta stiamo riportando allo stadio. Il futuro dopo Dybala e Vazquez? Rimane un gruppo molto forte che può garantire il futuro”.

Per Iachini, quella di Palermo è la prima vera esperienza su una panchina nella massima serie, dopo i numerosi esoneri ricevuti in passato. Una bella rivincita per lui, che prova a spiegare i motivi dei fallimenti del passato: “Innanzitutto, bisogna dire che nel frattempo io sono cresciuto, oggi mi sento molto più forte e più sicuro di qualche anno addietro. Ma è anche vero che in passato non ho trovato la stessa tolleranza di cui ho potuto godere a Palermo. E anche per questo sono grato al nostro presidente”.


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