Residente aggredito da un pusher |"Non siamo sereni nemmeno a casa" - Live Sicilia

Residente aggredito da un pusher |”Non siamo sereni nemmeno a casa”

Ennesimo atto di violenza registrato per le vie del centro storico a Catania. A rimetterci un quarantenne della zona colpevole di aver chiesto ad uno spacciatore "di cambiare aria".

CATANIA – C’ha rimesso la faccia. Ma non in senso metaforico: dieci punti di sutura in pieno volto e un viso tumefatto. La sua colpa? Vivere in via Auteri, cuore del centro storico etneo. È il triste epilogo di una situazione segnalata da mesi all’amministrazione, spiegano oggi alcuni residenti esasperati: “Non possiamo più stare tranquilli, non siamo più sereni nemmeno in casa nostra”. È stato proprio uno di loro, lunedì sera, a rimetterci la faccia.

Il racconto dell’aggressione. “Il mio vicino di casa si è avvicinato ad un pusher che stava dando fastidio con le sue urla – racconta una residente – invitandolo a cambiare zona. Sembrava che il giovane avesse accolto l’invito e invece, pochi minuti dopo, l’arrivo delle sirene della Polizia mi ha fatto pensare al peggio”. Sirene che hanno fatto pensare a un tragico epilogo. Così come poi confermato da Brigida, anche lei residente in centro. Il presunto pusher – persona nota nella zona – avrebbe colpito la vittima con una bottiglia di birra in pieno volto. La vittima, trasportata all’ospedale Vittorio Emanuele, se l’è cavata con dieci punti di sutura in pieno viso. Ma poteva andare peggio.

L’aggressore “è scappato in sella al suo motorino – spiega ancora la giovane – tra l’altro, essendo in evidente stato confusionale, nella sua corsa ha procurato dei danni ad alcune auto posteggiate”.

Qual è la situazione del centro storico agli occhi di chi vive in queste zone?

“Ci sono attivà di vendita di alcolici illegali che richiamano molte persone. Le stradine adiacenti a piazza Mazzini la sera sono un via vai di gente poco raccomandabile – prosegue la residente – dagli alcolici presto si è passati ai posteggiatori abusivi, agli spacciatori in mezzo alla strada..”.

Avete contattato altre volte le forze dell’Ordine?

“Certo – rincalza la donna – abbiamo fatto esposti e tutto quello che c’era da fare, i vigili intervengono, fanno delle multe, ma appena vanno via tutto ritorna esattamente come prima. Nei gradoni della scuola Vespucci ad esempio si viene a creare l’inimmaginabile, siamo esausti e non è giusto che si parli di questo scempio soltanto quando ci scappa il ferito o peggio il morto”.

Riunitisi nel Comitato dell’indirizzo i residenti promettono di scrivere quanto prima al sindaco Enzo Bianco. Cosa vorreste dirgli? “Semplicemente cosa dobbiamo fare – concludono – certa gente ha rovinato un intero quartiere e noi non sappiamo più davvero cosa fare”.

Il fenomeno dello spaccio di droga e, in generale, dell’aumento degli episodi di microcriminalità nella zona di Castello Ursino, è stata segnalata da mesi proprio dal comitato dell’Indirizzo (dal nome delle vicine terme romane) secondo cui, ad aggravare la situazione, sarebbe anche la presenza di un locale notturno che attirerebbe avventori fino a notte fonda e, con loro, gli effetti collaterali, tra cui proprio lo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attenzione dell’amministrazione, dunque, dovrà allargare il raggio dell’intervento in centro storico, attualmente limitato – e stando alle segnalazioni non proprio efficace – alla zona di piazza teatro Massimo e vie limitrofe.

 

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