Motta S. Anastasia, il Tar boccia | il ricorso di Capuana - Live Sicilia

Motta S. Anastasia, il Tar boccia | il ricorso di Capuana

Tutti i particolari

Confermata la vittoria di Carrà
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CATANIA – Ennesima doccia fredda per il liberal Daniele Capuana. Il Tar di Catania ha infatti bocciato su tutta la linea il ricorso presentato circa l’esito del voto amministrativo della primavera scorsa  a Motta Sant’Anastasia. All’indomani delle consultazioni del 25 maggio, il candidato sindaco e leader di Scelta Giovane era arrivato secondo dietro ad Anastasio Carrà di Articolo 4, con soli 13 voti di distacco. Una vittoria in volata per il presidente uscente del Consiglio comunale, che su di sé ha raccolto 1485 preferenze, mentre Capuana si era fermato a 1472. Insomma, una sconfitta amara e segnata da uno strascico di polemiche  dentro e fuori il paese. Un clima teso che tuttavia non ha impedito di procedere alla proclamazione del nuovo primo cittadino, avvenuta il 30 maggio scorso, e la presa di possesso della fascia tricolore.

La camera di consiglio era presieduta da Calogero Ferlisi, con Francesco Muliere estensore e Gabriella Guzzardi consigliere. Il ricorso proposto da Daniele Capuana in partnership con Rizzo Gesualdo, entrambi rappresentati dal legale Antonio Vitale, chiedeva nello specifico l’annullamento dell’elezione di Carrà e quella di tutti i consiglieri comunali entranti.  Ma anche di cestinare i verbali delle sezioni dalla 1 alla 9 e delle relative tabelle di scrutinio, “anche nelle parti – si legge – in cui riportano un numero di voti difforme da quello risultante dai Verbali”. Un punto controverso chiarito dagli stessi giudici, che hanno parlato “di mero errore materiale debitamente corretto e che non ha comportato alcuna incidenza sul risultato”.

Capuana nel dettaglio ha contestato anche la mancata attribuzione in proprio favore di 149 preferenze e l’illegittimità di 69 voti messi nel pallottoliere di Carrà. Sulla conta di questi ultimi, in particolare, i giudici ritengono che siano “da escludere formulazioni generiche, ipotetiche e sfornite di qualsiasi principio di prova, volte a ottenere il riesame delle operazioni di scrutinio”. Oltre la batosta della doppia sconfitta, i ricorrenti dovranno versare 1.500 euro per la liquidazione delle spese processuali. La vicenda giudiziaria però non finisce qui. Daniele Capuana è già pronto a ricorrere al Cga.

 


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