Calcioscommesse, indagini chiuse | Tra gli indagati spunta Colantuono - Live Sicilia

Calcioscommesse, indagini chiuse | Tra gli indagati spunta Colantuono

La Procura di Cremona annovera ben 130 indagati per il processo sulla combine e gli aggiustamenti di alcune partite di serie A e B dei precedenti campionati. Il nome nuovo è quello del mister dell'Atalanta.

calcio - serie A
di
1 min di lettura

CREMONA – Arrivano novità poco incoraggianti per il calcio italiano, in merito all’indagine condotta dalla Procura di Cremona sul nuovo filone dedicato al calcioscommesse. L’avviso di chiusura delle indagini sta infatti per essere notificato dagli inquirenti, pertanto verrà preclusa la richiesta di rinvio a giudizio per i 130 indagati, tra i quali rientrano calciatori di Serie A, B e Lega Pro, ex giocatori e dirigenti. E alcuni tra i nomi che fanno parte di questo plotone messo sotto accusa fanno tremare, e non poco, i polsi agli appassionati di calcio e ai tifosi di alcune tra le squadre coinvolte, direttamente o meno, nella scabrosa vicenda.

Tra gli indagati, infatti, figurano il commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte, il capitano della Lazio Stefano Mauri, l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e l’ex bomber, tra le altre, di Foggia e Bologna Beppe Signori. Il nome nuovo, però, fa altrettanto rumore, trattandosi dell’allenatore dell’Atalanta Stefano Colantuono, finito nel mirino della Procura di Cremona in merito alla partita Crotone-Atalanta del 22 aprile 2011, finita 2-2. Tornando ad Antonio Conte, l’accusa del pm Roberto Di Martino è quella di frode sportiva, in relazione ad alcune partite risalenti al campionato 2011/2012, quando l’attuale ct azzurro guidava il Siena. Per Mauri, Signori e Doni, oltre che per la maggior parte dei 130 indagati, l’accusa è invece di associazione a delinquere.

Una volta chiuse le indagini, si passerà ora alla formulazione delle condanne per i 130 indagati dalla Procura di Cremona. L’impressione è che, in attesa che passi questo freddissimo inverno, il calcio italiano si debba preparare ad un’altra estate rovente, da trascorrere più nelle aule di un tribunale che negli stadi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI