Visita al carcere di Piazza Lanza |"Criticità presenti, ma passi avanti" - Live Sicilia

Visita al carcere di Piazza Lanza |”Criticità presenti, ma passi avanti”

Sopralluogo all'istituto penitenziario di una delegazione della Camera Penale.

Camera Penale
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CATANIA – Sopralluogo al carcere di Piazza Lanza del Responsabile dell’Osservatorio Carceri dell’Unione Camere Penali, l’avvocato Riccardo Polidoro. Una visita fortemente voluta dal Procuratore Giovanni Salvi, che ha partecipato in prima persona insieme ad una delegazione della Camera Penale “Serafino Famà” di Catania. “La situazione nel carcere catanese rispetto a due anni fa è nettamente migliorata” – afferma Polidoro nel corso di una conferenza stampa organizzata oggi pomeriggio allo Studio Legale Trantino.

Tre ore e mezza per visitare i quattro bracci dell’Istituto Penitenziaro: Simeto, Amenano, Nicito e Etna. “Un cinque meno di incoraggiamento, ma un dieci per i grandi sforzi profusi per il cambiamento”- è il voto che Polidoro si sente di dare sollecitato da un giornalista nel corso dell’incontro con la stampa a cui hanno partecipato il presidente della Camera Penale, l’avvocato Enrico Trantino, il vicepresidente Salvatore Catania, il responsabile Carceri dell’associazione forense, Luca Mirone, e l’avvocato Renato Vigna. Una visita quella a Piazza Lanza fortemente voluta anche dal past president della Camera Penale, Giuseppe Passarello.

IL BILANCIO. Non è una promozione a pieni voti quella che emerge dalla visita al carcere di Piazza Lanza, ma sicuramente un passo sostanziale in avanti è stato fatto. E il dato più importante che è stato evidenziato è “il forte impegno manifestato dalla magistratura catanese, con in testa il procuratore Giovanni Salvi e della direttrice del carcere”. “E’ cambiata la coscienza del mondo carcerario” – aggiunge ancora Polidoro. “Ma ancora tanto può essere fatto”- gli fa eco Enrico Trantino. “Gli standard sanciti dall’Unione Europea sono ancora lontani”. E’ il bilancio finale, ma i miglioramenti sul trattamento carcerario, sulla riqualificazione edilizia e soprattutto sul deflazione del sovraffollamento sono ben evidenti.

I NUMERI. Dagli oltre 600 detenuti del 2012 oggi si contano al carcere di Piazza Lanza 379 presenze. Di questi solo 45 hanno avuto una condanna definitiva. “Una delle criticità che abbiamo riscontrato – afferma Polidoro – è che non c’è una differenziazione tra i condannati in via definitiva e i detenuti in attesa di giudizio. Ma questa è una criticità che non riguarda solo il carcere di Piazza Lanza ma tutti gli istituti penitenziari italiani”. Con la deflazione del sovraffollamento il primo effetto è stata la netta diminuzione di persone per ogni cella: da 12 si è passato ad un massimo di 6 detenuti. Ogni cella è 18 metri quadrati.

LA RIQUALIFICAZIONE. La vivibilità nelle celle è migliorata. Sono stati fatti degli interventi. Se prima letto, cucina e bagno erano nello stesso ambiente, oggi la situazione è nettamente diversa. I fondi per la riqualificazione provengono dal Ministero delle Infrastrutture, dal Ministero della Giustizia e dalla Cassa delle Ammende. Ai lavori, inoltre, hanno partecipato gli stessi detenuti.

IL PROBLEMA DEI RISCALDAMENTI. A Piazza Lanza non funziona il riscaldamento. L’impianto c’è ma non ci sono fondi per ripararlo e non ci sono risorse neanche per poter pagare l’erogazione. In parole povere i soldi per pagare le bollette. “Una situazione che andrebbe risolta”, secondo l’Osservatorio.

REINSERIMENTO LAVORATIVO. La situazione non è delle migliori sul fronte del reinserimento lavorativo, che poi dovrebbe il fine ultimo delle detenzione. Su 379 detenuti circa 50 sono impiegati a turnazioni trimestrali per manutenzione, pulizia, cucina e anche artigianato. Troppo poco forse. Invece al reparto femminile di Piazza Lanza è attivo un laboratorio tessile dove operano 5 delle 19 donne detenute.

IL FENOMENO “PORTE GIREVOLI”. Quasi azzerato il cosiddetto fenomeno delle porte girevoli in carcere. Un modo per definire il numero di detenuti che entrano e escono dal carcere in meno di tre giorni. Su questo fronte l’impegno della Procura guidata da Giovanni Salvi è ben evidente. Basta guardare i numeri: “Siamo passati – evidenzia il vicepresidente della Camera Penale di Catania, Salvatore Catania – dai 1300 detenuti del 2011 ai 300 del 2014”.

GARANTE DEI DETENUTI. La Camera Penale Serafino Famà, infine, ha voluto rivolgersi direttamente al Presidente Rosario Crocetta in merito alla mancata nomina del “Garante dei Detenuti”. Un ruolo vacante da diverso tempo e che è stato oggetto anche di una precisa denuncia dei Radicali durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Catania.

 

 


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