L'omicidio di Pietro Sarchiè: | 4 arresti dei carabinieri - Live Sicilia

L’omicidio di Pietro Sarchiè: | 4 arresti dei carabinieri

In manette sono finiti Giuseppe e Salvatore Farina, padre e figlio, che secondo gli investigatori sarebbero gli esecutori materiali dell’omicidio. I due sono stati arrestati a Catania.

Il caso di San Severino Marche
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CATANIA. I Carabinieri di Macerata e Catania hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari per i presunti responsabili dell’omicidio di Pietro Sarchié, l’ambulante di prodotti ittici di San Benedetto del Tronto ucciso il 5 luglio scorso a San Severino Marche. Il cadavere fu poi bruciato e gli assassini fuggirono con il furgone del commerciante. I quattro arrestati sono accusati di omicidio premeditato, occultamento e vilipendio di cadavere, ricettazione e riciclaggio (i pezzi del furgone sono stati rivenduti), rapina, favoreggiamento personale. In manette sono finiti Giuseppe e Salvatore Farina, padre e figlio, che secondo gli investigatori sarebbero gli esecutori materiali dell’omicidio. I due sono stati arrestati a Catania. Gli altri due arrestati (si tratta di domiciliari) sono Santo Seminara, residente a Castelraimondo, e Domenico Torrisi, che vive nella frazione di Gagliole. Sarchiè era scomparso il 18 giugno 2014, mentre faceva un giro di consegne di pesce nell’alto Maceratese. Il 5 luglio il suo corpo fu rinvenuto semicarbonizzato nella Valle dei Grilli. L’uomo era stato ucciso a colpi di pistola e poi dato alle fiamme. Le indagini della procura di Macerata si erano presto concentrate sul gruppo di catanesi, che secondo avrebbero agito per conquistare il mercato della vendita al dettaglio di pesce nella zona.


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