Cinquemila assunzioni, ultimo bluff | Si scalda la macchina elettorale - Live Sicilia

Cinquemila assunzioni, ultimo bluff | Si scalda la macchina elettorale

Se tutto andrà bene, i nuovi concorsi verranno espletati nel 2016. Intanto, la 'politica degli annunci' rischia di incrociarsi con qualche tornata elettorale e di preparare terreno per il consenso.

PALERMO – È presto per brindare. Ed è presto per parlare di “cinquemila assunzioni nella Sanità”. Se tutto andrà bene, i nuovi concorsi verranno espletati nel 2016. “Ancora non sappiamo nulla” protestano i sindacati dei medici. Mentre anche qualche direttore generale di Aziende sanitarie conferma, fuori dai microfoni: “E’ presto, troppo presto per parlare di nuove assunzioni”.

Anche perché persino la recente vicenda di Humanitas rischia di complicare ulteriormente le cose. La decisione del Tar che ha bocciato la revoca all’investimento, di fatto rendendo “valido” il primo decreto che apriva al trasferimento di 70 posti letto convenzionati alla clinica privata, modifica i numeri della rete ospedaliera appena approvata. Una modifica che necessariamente comporterà una ulteriore dilazione dei tempi. Intanto dovranno rivedersi Humanitas e Regione per riannodare le fila del discorso iniziato più di un anno e mezzo fa. Ma poi, soprattutto, bisognerà capire a quali aziende “togliere” i posti letto che bisognerà attribuire alla società che vuole investire a Misterbianco. Se quei posti letto dovranno essere sottratti ad altri privati, bisognerà riaprire la concertazione con l’Aiop, l’associazione che rappresenta, appunto, l’ospedalità privata. Se invece quei 70 posti letto convenzionati salteranno fuori dal “dimagrimento” di strutture pubbliche, la questione rischia di ingarbugliarsi ancora di più. Con la necessità di una rivisitazione della rete ospedaliera in Commissione sanità e un ulteriore passaggio dal Ministero della Salute. Altro che concorsi imminenti.

Eppure se ne è parlato. Addirittura in una commissione Sanità aperta al pubblico, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni. Un’occasione per infondere all’assessore Lucia Borsellino, oggetto di quasi quotidiane critiche da parte del ministro Beatrice Lorenzin, un po’ di fiducia. Messa “nero su bianco” su un documento congiunto firmato dai manager delle 17 aziende sanirarie e ospedaliere. E sintetizzata in quell’annuncio: “Presto cinquemila nuove assunzioni nella Sanità siciliana”. Un annuncio, però, che rischia, come è accaduto anche nel passato più o meno recente della Sicilia, di incrociarsi con qualche tornata elettorale (presto sarà il turno di alcune elezioni amministrative anche in Comuni importanti) o, peggio, di preparare il campo in vista di nuove elezioni.

Cinquemila assunzioni. Quello il numero saltato fuori da quella commissione. E oggi pare simile a una quaterna da giocare su una ruota a caso. Perché tra l’annuncio di due giorni fa all’Ars (e l’ottimistico rilancio direttore generale) c’è una infinità di variabili che rischiano di far slittare le “vere” assunzioni molto più in là.

Il riferimento alle “vere” assunzioni non è casuale. Perché ad esempio, il primo “nodo” da sciogliere, scendendo nel dettaglio di quell’annuncio, è quello relativo ai processi di mobilità. Quando si parla di assunzioni, insomma, si fa riferimento a “spostamenti” di personale che lavora in altre Province di Sicilia (mobilità regionale) o nel resto d’Italia (mobilità extraregionale), o di nuovi innesti? Riguardo a questo quesito, una risposta, proprio a Livesicilia è stata fornita quaranta giorni fa proprio dall’assessore Lucia Borsellino: “Si comincerà, come prevede la normativa, – ha detto – operando attraverso le procedura di mobilità. Dovremo anche decidere quali concorsi indire nuovamente dopo l’entrata in vigore del decreto Balduzzi che cambia le modalità di selezione soprattutto per gli incarichi di struttura complessa”. E qui ecco saltare fuori l’altro tema. Nel corso degli anni sono stati diversi i concorsi banditi, avviati e in qualche caso giunti persino alla graduatoria dei vincitori. Ma a questa, non è mai seguita l’assunzione. Anche perché il decreto Balduzzi vincolava i nuovi contratti all’approvazione della rete ospedaliera e successivamente delle nuove dotazioni organiche delle aziende.

Ma adesso l’altro dubbio che sollevano gli addetti ai lavori è proprio quello: se la predisposizione delle nuove piante organiche non dovesse prevedere i ruoli per i quali sono già state espletate le selezioni, che fine faranno quei concorsi? L’indirizzo pare proprio quello di mantenere in vita le gare compatibili col riassetto delle aziende e di “cassare” gli altri. Col rischio di una sfilza di ricorsi che potrebbero impantanare tutto, come era già accaduto ai tempi di Massimo Russo. Quando proprio Lucia Borsellino era dirigente generale.

Una cosa è certa: prima di ogni procedura bisognerà approvare queste benedette piante organiche. Nel documento firmato dai 17 manager della Sanità siciliana, c’è una sorta di impegno preso con l’assessorato. “Le offriamo la nostra disponibilità ad allestire, entro un breve intervallo di tempo, – scrivono i manager – una proposta individuale di dotazione organica per ciascuna delle aziende da noi dirette. Per fare questo le proponiamo di indicarci i limiti del tetto di spesa sancito dalla normativa. Siamo disponibili a condividere criteri che, pur nell’ambito delle normative di settore vigenti, siano adatti a regolamentare le diverse specificità aziendali, oltre ad eventuali indicazioni su aspetti quali ad esempio il rapporto tra personale sanitario ed amministrativo o assetti del territorio. Su questa base – ecco l’impegno preso dai manager – ci impegniamo a fornirle una proposta di dotazione organica entro il termine massimo di trenta giorni”.

Una pianta organica in trenta giorni, promettono i manager. Ma solo dopo che l’assessorato avrà diffuso le linee-guida per stilare queste dotazioni. Quanto tempo passera? Anche perché, tra i chiarimenti che dovrà fornire l’assessorato ce n’è uno di fondamentale importanza: il finanziamento per singola Azienda. Una “torta” da dividere, ma di cui ancora non si conosce il peso. Visto che attualmente, di fatto, non esiste nemmeno un bilancio regionale approvato. E nessuna previsione al momento può essere fatta. E allora? Le cinquemila assunzioni? Un annuncio, al momento. O poco più di un bluff, come emerge anche dalla spaesata sorpresa dei sindacati dei medici. “Questo – dice ad esempio Renato Costa di Cgil Medici – è l’ennesimo annuncio privo di fondamento. Di quali concorsi parla l’assessore? Si tratta forse della stabilizzazione dei precari della sanità o si sta pensando a nuovi ingressi? E i fondi? Da dove saranno reperiti? E quali saranno i tempi? Sono queste domande che in queste ore ci poniamo tutti, ma alle quali ad oggi non abbiamo ricevuto alcun tipo di risposta”.

Dello stesso avviso Angelo Collodoro, Cimo Sicilia, che rincara: “Apprendiamo dalla stampa di questo nuovo annuncio sulle assunzioni, ma ad oggi non sappiamo assolutamente nulla. Lo stato delle cose è che le aziende sanitarie attualmente possono contare su degli atti aziendali vecchi di tre anni, praticamente obsoleti, in cui naturalmente non c’è traccia dei nuovi assetti aziendali. Per il resto siamo in attesa che oltre gli annunci si costruiscano delle serie politiche per la salute. Nel documento presentato dai manager della sanità si chiede all’assessore di fare sostanzialmente il proprio lavoro. Ma devono intervenire i manager della sanità – conclude Collodoro – per suggerire alla Borsellino di fare il proprio lavoro e dettare le linee guida alle aziende?”. Intanto l’annuncio è stato lanciato nella polveriera siciliana. “Se tutto andrà bene, passerà un anno”, sussurra qualche manager. Migliaia di siciliani nel frattempo, sono stati solleticati dalla promessa di un’assunzione. Male non farà. Soprattutto se si dovesse finire, tra una frenata e l’altra, sotto elezioni.


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