Gesap, la Camera frena su vendita| Helg resiste, lo spettro commissario - Live Sicilia

Gesap, la Camera frena su vendita| Helg resiste, lo spettro commissario

Il consiglio di via Amari ha deciso di non dimettersi in blocco, visto che questo non basterebbe a far decadere l'ex presidente arrestato per tangenti, a cui è stato congelato lo stipendio. Commissariamento in forse. Domani il nuovo nome per il cda della società che gestisce Punta Raisi.

PALERMO – La vendita delle quote di Gesap da parte della Camera di Commercio non è più così scontata. Il consiglio di via Amari, riunitosi stamattina per la prima volta dopo l’arresto dell’ex presidente Roberto Helg, accusato di aver chiesto una tangente alla pasticceria dell’aeroporto, ha deciso infatti di attendere la valutazione ufficiale dell’advisor: una virata, rispetto alla linea seguita in passato, che è anche conseguenza dell’affaire che da giorni tiene banco in città. Ma il consiglio ha anche deciso all’unanimità di non dimettersi, visto che questo non basterebbe a espellere Helg, a cui comunque è stato congelato lo stipendio, e di non azzerare lo sportello della legalità.

GESAP “Abbiamo messo a verbale che chiederemo al cda notizie sull’esito della valutazione dell’advisor, visto che al momento sono vaghe – spiega Alessandro Albanese, il vicepresidente che si trova a traghettare la Camera – vogliamo capire, prima di decidere, quale sarà il valore delle azioni e fare così un’attenta riflessione”. L’assemblea dei soci del 12 marzo sarà l’occasione per un confronto ufficiale con gli altri partner dello scalo e per la nomina del nuovo rappresentante di via Amari, che sarà deciso domani da una giunta convocata ad hoc. Si tratta comunque di una frenata rispetto all’era Helg, che era tra i primi a spingere per la messa sul mercato del pacchetto di proprietà dell’ente: i soldi che se ne ricaverebbero sarebbero una manna dal cielo, specie sul fronte pensioni, ma il consiglio ha deciso di vederci chiaro e soprattutto di non accettare offerte al ribasso. La valutazione ufficiale dovrebbe arrivare a giorni, visto che la decisione della Provincia di rientrare in gioco ha allungato i tempi: le cifre girate sinora sarebbero comunque basse rispetto alle previsioni dei soci.

HELG La riunione di oggi è stata la prima dopo l’arresto dell’ex presidente ed è servita anche a fare il punto della situazione, con i consiglieri che, in più interventi, hanno ribadito l’estraneità di una Camera oggetto, come le altre, di una riforma in discussione all’Ars e che si unirà presto ad Enna. “Siamo un’istituzione importante che ha fatto bene – dice Albanese – l’infangamento non può pregiudicare il nostro operato”.

COMMISSARIAMENTO ”Noi attendiamo l’esito dell’indagine disposta dalla Regione”, dice Albanese anche se, legge alla mano, solo in caso di gravi irregolarità si potrebbe procedere a un’operazione di questo tipo. La verità è che la soluzione più semplice sarebbero le dimissioni di Helg, che ad oggi non sono arrivate: con il passo indietro, a norma di Statuto, la Regione provvederebbe alla sostituzione con il primo dei non eletti e, in questo caso, Albanese potrebbe indire il rinnovo degli organismi nel giro di pochi mesi. “Sono pronto a farlo”, assicura il leader degli industriali. In caso contrario e senza un commissariamento, si procederà fino al 2016 alle condizioni odierne. Oggi il consiglio ha comunque votato la proposta di dimissioni in blocco, ma alla quasi unanimità è stata respinta: “Non sarebbe bastata a far decadere Helg”, spiegano dalla Camera.

SPORTELLO DELLA LEGALITA’ Resterà in piedi anche lo sportello della legalità, creato dalla Camera anni fa e finito al centro delle polemiche. “Non verrà azzerato – dice Nunzio Reina di Confartigianato – gli interventi hanno manifestato piena fiducia al consiglio e alla giunta. La Camera però deve essere più vicina alle imprese, deve far sentire la sua voce. Se questo non accadrà, sarò il primo ad andarmene anche se dovessero essere rinnovati gli organismi”.

 


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