"Scontri con le forze dell'ordine"| Obbligo di firma per 17 giovani - Live Sicilia

“Scontri con le forze dell’ordine”| Obbligo di firma per 17 giovani

La Digos sta eseguendo i provvedimenti in queste ore. I ragazzi sono tutti esponenti del centro sociale "Anomalia". Guarda il video degli scontri alla Mondadori del 2011.

PALERMO – Diciassette misure cautelari nei confronti di altrettante persone sono state eseguite nella mattinata di oggi dalla Digos. Si tratta di giovani esponenti del centro sociale “Spazio Anomalia”, responsabili, secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dalla Procura di Palermo, di gravi disordini e scontri contro le forze dell’ordine avvenuti in città negli ultimi anni in occasione di numerose manifestazioni.

In particolare, ai diciassette, organizzati sotto la sigla “Spazio Anomalia/Ex Karcere” è contestato il reato di associazione a delinquere, con tanto di occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento aggravato, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. I provvedimenti sono scattati nei confronti di Giuseppe Vitale, Luigi Spera, Giorgio Martinico, Alessio Marziano, Gaetano Mazzola, Salvatore Pirrone, Gabriele Lo Dico, Emiliano Spera, Chadli Aloui, Emanuele Cardella, Gaetano La Barbera, Elisabetta Di Patti, Carlo Mancuso, Melina Tomasi, Valerio Lupo, Simona Maria Adele Paladino. Si tratta di giovani dai 28 ai 31 anni.

Gli episodi contestati partono dal 2010, con una manifestazione non autorizzata l’1 ottobre presso la sede Pubblikompass, dove si verificò l’occupazione dei locali della concessionaria di pubblicità. Un poliziotto riportò le ferite di un’aggressione, ricorrendo alle cure mediche. Alcune settimane dopo, era il 17 novembre 2010, un’altra manifestazione presso il rettorato universitario di piazza Marina sarebbe sfociata in violenza: un agente riportò la frattura della mandibola con una prognosi di trenta giorni. Il 14 dicembre dello stesso anno fu invece occupato l’aeroporto di Punta Raisi, tre finanzieri furono aggrediti, mentre il 22 dicembre il caos si scatenò alla presidenza della Regione, dove gruppi compatti muniti di scudi protettivi in legno avrebbero dato vita a sassaiole abbattendo con dei bastoni cartelli stradali e acceso fumogeni.

Diversi poliziotti riportarono contusioni, uno di loro rimase invece gravemente ferito ad una mano. Secondo la polizia, che nel corso delle indagini ha analizzato numerosi video che hanno permesso di individuare i presunti responsabili dei disordini e si è avvalsa di intercettazioni telefoniche, i ragazzi sarebbero anche gli autori dell’aggressione a cinque giovani esponenti del movimento politico “Casa Pound”, avvenuta nel 2011: nel corso di una manifestazione non autorizzata in occasione della presentazione del libro “Nessun dolore. Una storia di CASA POUND”, presso la Mondadori di via Ruggero Settimo, giovani con il volto coperto si sarebbero scagliati contro le forze dell’ordine sferrando colpi con sassi, bastoni, bottiglie in vetro, cestini portarifiuti e utilizzando fumogeni, petardi. Quel giorno furono danneggiati i vasi floreali di cemento di piazza Verdi e fu fatta scoppiare una bomba carta. Dieci poliziotti riportarono lesioni.

Contestata anche un’occupazione del 4 agosto del 2011, anche in quel caso avvenuta presso il rettorato di piazza Marina, durante la quale a riportare delle ferite furono tre guardie giurate e quella del 17 novembre, quando durante il “Blocchiamo tutto day” circa trecento persone paralizzarono la città. Il 20 gennaio 2012 fu invece data a fuoco la bandiera nazionale durante un altro episodio di protesta in città, mentre il 16 novembre 2012 altri agenti della polizia rimasero contusi cercando di impedire l’ingresso dei manifestanti nei locali della presidenza della Regione.

“Oggi la polizia di Palermo – scrivono in una nota dal centro Anomalia – su mandato della procura della repubblica ha eseguito 17 misure cautelari di obblighi di firma nei confronti di militanti dei centri sociali ExKarcere e Anomalia. Un gravissimo precedente nella storia cittadina delle lotte sociali a Palermo. Infatti tutti i protagonisti destinatari di questi provvedimenti sono da 10 anni in prima fila nelle lotte sociali per il diritto allo studio,alla casa, al lavoro , per i diritti civili e contro la guerra. L’imputazione e’ avere creato “ una associazione a delinquere per turbativa dell’ordine pubblico”. Intanto un dato più che mai significativo: l’accusa pare essere quella non quella relativa alla radicalità della nostra politica bensì quella di una associazione a delinquere “classicamente” intesa come “criminale”. Per noi la traduzione di questo teorema della procura e’ essere accusati di avere manifestato ripetutamente come studenti, precari, lavoratori, disoccupati per la rivendicazione di diritti sociali nella nostra citta’. Ci riconosciamo, e sempre lo faremo, nel diritto, di cui finora ci siamo avvalsi, di poterci organizzare in maniera collettiva per creare nella città in cui abitiamo e nei luoghi che attraversiamo nella vita quotidiana momenti di dibattito e appuntamenti di piazza nel corso dei quali abbiamo la possibilità di informare la cittadinanza intera su quali sono le nostre istanze e qual’è la nostra visione della realtà. Ciò che in tutti questi anni abbiamo fatto è discutere e cercare in maniera collettiva soluzioni e alternative alle politiche delle varie amministrazioni e dei governi che hanno generato impoverimento delle classi subalterne, annichilimento della coscienza e impoverimento del sapere accademico. Privarci di tale possibilità significherebbe privarci della possibilità di dare un’alternativa a questo stato di cose che sappiamo bene non essere da tutti condiviso. Non è un caso che buona parte dei fatti contestati si riferisce a stagioni di grandi mobilitazioni sociali come quelle studentesche contro la Riforma-Gelmini. A queste abbiamo partecipato perchè convinti della profonda ingiustizia insita in tali politiche; lo abbiamo fatto, del resto, insieme ad altre decine di migliaia di persone che ci hanno conosciuto e riconosciuto al loro fianco. La formula repressiva adottata nei nostri confronti non ci farà comunque desistere dal creare continui momenti collettivi di discussione e di lotta perché crediamo fermamente nella necessità e nella “bontà” di questi, della loro utilità nella realizzazione di un’alternativa allo stato reale votato all’impoverimento della maggioranza della popolazione. Continueremo a mantenere attive le tante e partecipate attività dei nostri centri sociali che sono punto di riferimento per tutti i giovani e tutte le famiglie dei quartieri popolari, a indire appuntamenti di piazza a cui tutta la città continuerà a partecipare, a creare momenti di confronto reale e critico all’interno delle nostre facoltà convinti che casa.lavoro,reddito e istruzione siano diritti fondamentali di cui tutti devono poter godere in maniera indiscriminata, che esistano altri modi di gestire gli spazi pubblici e vivere il sapere e che esista in generale un altro modo di intendere la realtà circostante che grazie alla partecipazione condivisa ha la possibilità di realizzarsi proprio attrasverso questi momenti e in questi appuntamenti. Alla luce di ciò invitiamo le realtà politiche, associazionistiche e la cittadinanza intera a partecipare a un’assemblea cittadina che si terrà domani alle ore 19.00 al Centro sociale Ex Karcere e in cui oltre a portare la solidarietà si provvederà a ideare e realizzare le giuste forme di mobilitazione cittadine contro tale teorema giudiziario. Richiederemo attraverso la mobilitazione di piazza la libertà immediata di tutti gli attivisti su cui grava tale misura repressiva che va a violare la libertà di critica e di manifestazione del diritto politico”.

 


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