Sospesi i parti alla Gibiino |La Regione: "Gravi irregolarità" - Live Sicilia

Sospesi i parti alla Gibiino |La Regione: “Gravi irregolarità”

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CATANIA- I parti alla clinica Gibiino sono stati sospesi, con un provvedimento della Regione. La notizia è stata confermata a Livesicilia dal direttore Pagano.

La Gibiino, clinica ritenuta da sempre d’eccellenza, ha dato i natali alla piccola Nicole, la neonata deceduta dopo essere stata trasferita a Ragusa per la mancanza di posti letto.

La Gibiino ha sempre sottolineato di aver applicato tutte le procedure previste dalle normative vigenti.

L’Ansa ha ricostruito le accuse della Regione. Sono cinque “le contestazioni più gravi”, secondo la Regione Siciliana, mosse alla clinica Gibiino di Catania che hanno portato al provvedimento di “sospensione dell’accreditamento limitatamente ai ricoveri finalizzati al parto”. Innanzitutto, segnalano dall’assessorato, “la presenza insufficiente di pediatri-neonatologi, essendo solo due i medici contrattualizzati in regime libero professionale e dunque non in grado di garantire l’ assistenza ordinaria e quella in emergenza come disposto dalla legge”. Contestata anche “l’inesistenza di una cartella clinica della piccola Nicole per il trasferimento ad altra struttura: la bambina sarebbe stata accompagnata solo da una relazione manoscritta dal contenuto del tutto insufficiente”. La Regione ritiene fosse “inadeguata l’ambulanza utilizzata per il trasporto in emergenza dopo aver ritenuto di non richiedere quella del 118”. L’assessorato ha rilevato anche quelle che ritiene “incongruenze nelle comunicazioni con il 118 e un buco temporale di un’ora nella decisione del trasferimento verso Ragusa inizialmente rifiutato”. E, infine, “l’inesistenza di una procedura codificata per il trasferimento del paziente in urgenza”.

“Questo è uno dei primi provvedimenti – afferma l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino – volti alla verifica dei requisiti delle strutture afferenti alla rete materno-infantile pubblica e privata accreditata. Nella fattispecie la clinica dovrà dimostrare di aver messo in assoluta sicurezza tutte le procedure sanitarie previste dalla legge. Non si possono e non si devono – conclude l’assessore – fare sconti a nessuno sulla sicurezza del paziente in ambito sanitario”.

 


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