Fava sta con Crisafulli: | "Contro di lui una porcata" - Live Sicilia

Fava sta con Crisafulli: | “Contro di lui una porcata”

Il deputato: "I democratici considerano impresentabile Mirello e impediscono la sua candidatura a sindaco di Enna, nonostante sia stato prosciolto da ogni accusa. Ma poi lo eleggono segretario nella stessa provincia. Io lo preferisco a questo governatore, al suo circo e ai suoi pennacchi".

PALERMO – L’antimafia contro l’antimafia. In mezzo, sornione e ironico, “l’impresentabile” Crisafulli. Claudio Fava punta il dito contro il Pd e soprattutto contro quella che considera una impostura, quasi una recita, una rappresentazione teatrale, quella di Rosario Crocetta: “Il partito non vuole Mirello sindaco, ma lo elegge segretario a Enna. Nel frattempo sostiene l’antimafia dei pennacchi di Crocetta”. “Impresentabile”, il politico ennese, nonostante non abbia ricevuto alcuna condanna (l’inchiesta per mafia a suo carico è stata archiviata). Mirello da Enna, “marchiato” persino dal regista Pif, durante una Leopolda fiorentina, come fosse la pietra dello scandalo democratico (“Come mai non lo cacciate a calci?”, chiese a un sorridente Faraone). Scandalo svanito in una bolla siciliana quando la Leopolda si è tradotta appunto nella Faraona sicula. Luogo d’incontro anche per ex cuffariani ed ex lombardiani pentiti. O “riverginati” dalla retorica renziana.

“Perchè – chiede Fava, che aveva provato a correre contro Crocetta alle ultime elezioni regionali, arrendendosi di fronte all’insormontabile scoglio dell’anagrafe – il Partito Democratico non candida a sindaco di Enna Mirello Crisafulli (prosciolto) e candida a presidente della Campania Vincenzo De Luca (condannato)? Perchè ritiene impresentabile Crisafulli e si tiene al governo quattro sottosegretari indagati?”.

Un dubbio che potrebbe sorprendere, sotto molti aspetti. Come sottolinea, del resto, lo stesso Fava: “E’ una domanda – dice infatti – che io mi posso permettere. Con Crisafulli, quando militavano nello stesso partito, ci ha diviso un’idea della politica, delle sue alleanze, dei suoi rimedi che abbiamo quasi sempre interpretato in modo opposto. Un intero capitolo di un mio libro di qualche anno fa, ‘I disarmati’, è dedicato proprio a lui e a quell’idea di partito-Stato, onnivoro e sfacciato, che Crisafulli ha costruito e presidiato. Le cose che ci dividevano, in questi anni non ce le siamo mandati a dire ma le abbiamo messe tutte dentro una discussione dura ma trasparente. Detto questo, a scanso di chi voglia equivocare, credo che il partito di Renzi (e anzitutto il segretario Renzi) stia consumando su Crisafulli una porcata”.

Una porcata. Che somiglia un po’ a una finzione. Impresentabile per la facciata del partito, Crisafulli torna buono dietro la scenografia del Pd della rottamazione, dove continua a portare a casa tonnellate di voti, nella sua roccaforte piazzata nel cuore della Sicilia. “Non potendolo accusare per una vicenda giudiziaria che si è conclusa con un proscioglimento, – aggiunge infatti Fava – gli si rinfaccia questa sua esuberanza gogoliana, la panza e l’effervescenza del temperamento, la scarsa sintonia con i salotti della politica in cui è importante ciò che sembra, mai ciò che è. Lo si considera adatto a fare il segretario provinciale del suo partito ma inadatto a candidarsi a sindaco nella sua città, con un cortocircuito logico che nessuno nel Pd riesce a spiegare”. Una vicenda sulla quale è tornato anche oggi il presidente Crocetta: “Si può fare finta – ha detto – che Crisafulli possa candidarsi a sindaco di Enna: guai a porre il problema, tanto per un politico l’importante è ottenere i consensi”.

E intanto, da impostura a impostura e da controsenso in controsenso, ecco anche il riferimento alla surreale vicenda delle amministrative agrigentine. Le primarie a cui ha partecipato il Pd sono state vinte da un candidato vicino a Forza Italia. “A Roma – continua Fava – hanno pensato che quella stazza e quello stile risultano ingombranti: per cui meglio cercarsi un altro candidato. Magari di Forza Italia, come hanno fatto ad Agrigento, ma che almeno sappia tenere la lingua a posto. Mi chiedo e chiedo a Renzi: se davvero Crisafulli vi risulta indigeribile, perchè gli avete rinnovato la tessera del partito? Se vi appare così impresentabile al punto da prescindere dal suo prosciogliomento, com’è che l’avete messo a fare il segretario a Enna?”.

Domande, che introducono al “cuore” del problema. Da un lato l’impresentabile Crisafulli, dall’altro il governatore antimafia Crocetta. E di fronte al bivio, il figlio di Pippo Fava, giornalista ucciso dalla mafia, non ha dubbi: “Io, che di Crisafulli sono stato sempre serenamente ma civilmente avversario, posso dirvi che mi sembra cento volte più impresentabile (e pernicioso per la Sicilia, per il Pd e per i siciliani tutti) un campione dell’antimafia dei pennacchi come Crocetta, col suo circo di turibolanti che lo protegge, gli impone assessori e gli liscia il pelo”. Un circo. Il circo dell’antimafia.


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