La protesta degli insegnanti |"No alle guerre tra poveri" - Live Sicilia

La protesta degli insegnanti |”No alle guerre tra poveri”

La protesta dei docenti davanti al provveditorato

Manifestazione stamattina davanti al provveditorato. Il motivo: all’interno della riforma scolastica, non è previsto un piano di mobilità interprovinciale.

PALERMO – Insegnanti in piazza per dar voce alle migliaia di docenti di ruolo in tutte le province siciliane, costretti da anni a prestare servizio lontano dai luoghi di residenza. Si è svolta stamani, davanti la sede del Provveditorato agli Studi in via Fattori, una manifestazione contro il DDL “La Buona Scuola”. Il corteo, riunitosi intorno alle 11.00, ha visto la partecipazione di centinaia di insegnanti che, scendendo in strada, hanno protestato affinchè gli venga riconosciuto il diritto alla mobilità e alla famiglia. Motivo principale della protesta sta nel fatto che, all’interno della riforma scolastica, non sia previsto un piano di mobilità interprovinciale.

L’attuale riforma sulla Buona Scuola contiene, tra l’altro, un piano straordinario di assunzioni dei docenti precari; “il pericolo è che – spiega Dorenzo Navarra presidente associazione insegnanti in movimento – si vada gli uni contro gli altri. Non vogliamo una guerra tra poveri, rispettiamo i precari che vogliono entrare di ruolo, perché lo siamo stati anche noi per molti anni. […]ora che si stanno creando dei posti, non capiamo perché non vengano messi a disposizione dei trasferimenti, delle persone che chiedono di avvicinarsi a casa così come previsto dall’art. 29 della Cost. sul diritto della famiglia”

Anche quest’anno sono migliaia i docenti di ruolo, bloccati da anni in varie province italiane a partecipare alle operazioni di mobilità, consapevoli che, a causa della irrisoria consistenza dell’attuale organico di diritto, non riusciranno ad ottenere il trasferimento nella provincia di residenza così da ricongiungersi alle proprie famiglie. “ Ci sono molte mamme lontane dai figli, anche a duemila chilometri e ritengono di avere un diritto su questi posti; che vadano messi a disposizione dei trasferimenti prima ancora delle immissioni di ruolo” conclude Dorenzo Navarra.


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