Caro Raciti, basta alibi | Siamo al disastro - Live Sicilia

Caro Raciti, basta alibi | Siamo al disastro

Ancora di vertici di maggioranza parlate, caro segretario del Pd? Ma l'avete capito o no che la Sicilia sta sprofondando nella catastrofe?

Caro Fausto Raciti, un filosofo antichissimo sosteneva che “una proprietà dei numeri è la causa della giustizia”. E – nel rileggerlo – perfino quell’antichissimo filosofo appare oggi più giovane di lei.

Infatti, lei, davanti allo sfascio di un governo regionale targato Pd, non sa far altro che balbettare: “Ci vuole un vertice di maggioranza”, la formula magica della politica di secoli fa. Un vertice, cioè l’ennesima verifica. Perché? Ci sono i numeri e hanno già verificato tutto, fino all’inverosimile. C’è lo schiaffo che l’Ars infligge alla riforma delle Province, infliggendo al contempo una figuraccia al presidente Crocetta e alla sua corte dei miracoli. I numeri affermano, senza tema di smentite, che questa esperienza di potere, che ha incardinato la Sicilia sui binari di un folle viaggio verso il nulla, è evaporata.

Certificano che la maggioranza si è dissolta, avviluppata alle sue stesse contraddizioni, al suo niente di progetto con cui vorrebbe giustificare il suo tutto di appetiti. La tragedia l’avevano già urlata le visibili stimmate sulla carne viva di ciò che resta della Sicilia. E avete blindato le orecchie. L’aveva proclamata il grido di un popolo che non ha mai sofferto tanto, nella sua storia recente. E non l’avete ascoltato. Ora sono scesi in campo i numeri e, con la spietata giustizia che li contraddistingue, hanno calato il sipario. Si spera in una consapevolezza più responsabile.

Perciò – giovane segretario Raciti – non pronunci più la formula “vertice di maggioranza”, residuato bellico, polvere di polvere trapassata, cascame dei disfatti rituali del potere e delle caste. Cosa dovreste chiarire ancora, a parte la vostra palese inadeguatezza? Spieghi invece cosa vuole fare il suo partito. Se dire basta. Se continuare a essere complici di questo disastro e della sua follia.


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