Raggiunto l'accordo per Almaviva | Contratti di solidarietà al 45% - Live Sicilia

Raggiunto l’accordo per Almaviva | Contratti di solidarietà al 45%

Azienda e sindacati, dopo una trattativa fiume nella sede degli industriali a Roma, hanno raggiunto un accordo. Daniele Ruisi (Ugl telecomunicazioni): "Non avevamo scelta, abbiamo dovuto firmare".

la vertenza
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PALERMO – Ancora sacrifici per i lavoratori di Almaviva. Oggi, dopo diversi giorni di trattativa, si è giunti ad un accordo che prevede la rimodulazione del contratto di solidarietà al 45% per due anni, dal prossimo 1 giugno e fino al 31 maggio 2016. L’intesa, siglata tra vertici dell’azienda e sindacati, mette fine momentaneamente ad un problema sociale. “L’azienda ci ha dato un aut-aut – dice Daniele Ruisi, segretario regionale Ugl Telecomunicazioni – o firmavamo oppure, oggi stesso, sarebbero partite le lettere di licenziamento per 1.200 persone. Dopo più di 30 ore di trattativa dovevamo scegliere. E’ il mercato che porta a far questo – commenta laconico Ruisi – e oggi purtroppo gli ammortizzatori sociali vengono utilizzati per risparmiare soldi e non per intervenire dove veramente c’è maggiore bisogno”.

Il contratto di solidarietà al 45% incide sullo stipendio di un lavoratore per circa il 35%: chi guadagnava mille euro al mese adesso in busta paga troverà circa 700 euro, ma in azienda sono tante le persone che guadagnano molto di meno. “Tenendo conto che ci sono impiegati che lavorano 4 ore al giorno e guadagnano 600 euro, questo contratto di solidarietà incide notevolmente. Abbiamo trovato questo accordo – osserva Ruisi -nonostante la commessa Wind sia stata già acquisita preventivamente da Almaviva per tre anni con uno sconto del 14% da parte dell’azienda. I vertici di Almaviva ci hanno comunicato che nei prossimi mesi avrebbero avuto perdite perché non sarebbero riusciti a gestire le percentuali di utenza che loro si auspicavano con Wind e quindi erano costretti a licenziare oppure portare la percentuale di contratto di solidarietà al 45%. Abbiamo combattuto fino alla fine per non firmare ma al bivio siamo stati costretti. La firma su quell’accordo – prosegue Ruisi – era come il cappio per il boia, non c’erano altre soluzioni e l’azienda non sarebbe mai tornata indietro”.

Il contratto di solidarietà è stato siglato per due anni e la sua corretta applicazione verrà monitorata attraverso appositi tavoli. Se la situazione non migliorerà alla fine dei due anni, il contratto di solidarietà potrebbe anche essere prorogato per tre anni visto che l’azienda si trova a Palermo, territorio definito a rischio. “Intanto, ogni 6 mesi ci riuniremo – conclude Ruisi – per valutare la situazione e auspico che il contratto di solidarietà possa essere diminuito”. Almaviva si è impegnata a cercare una soluzione, insieme alle istituzioni locali, per una nuova sede.

 

 


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