Il viadotto sulla A19 | D'Alia: "Serve stato d'emergenza" - Live Sicilia

Il viadotto sulla A19 | D’Alia: “Serve stato d’emergenza”

L'assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo

L'assessore regionale alle Infrastrutture Pizzo: "Abbiamo chiesto al governo nazionale lo Stato d'emergenza. Non sono le strade a cedere, sono le nostre montagne che stanno crollando a poco a poco". Lumia: "Farò un'interrogazione al governo". Trizzino (M5S): "Venga a riferire all'Ars".

il caso dell'autostrada palermo-catania
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PALERMO – “Sono in costante contatto con il presidente Crocetta per quello che è accaduto sull’autostrada Palermo-Catania. Abbiamo chiesto al governo nazionale lo Stato d’emergenza. La situazione è veramente grave”. Così Giovanni Pizzo, assessore alle Infrastrutture della Sicilia. “Non sono le strade a cedere, sono le nostre montagne che stanno crollando a poco a poco – dice – Oggi un fronte franoso di un chilometro è sceso a valle, colpendo un pilone dell’autostrada Palermo-Catania. Quello che sta accadendo in Sicilia è drammatico. Sono gli effetti del cambiamento climatico: la montagna d’acqua che quest’inverno si è abbattuta sulla nostra regione è probabilmente la causa dei dissesti che si stanno verificando. Non si tratta di assolvere qualcuno, e toccherà ai tecnici stabilire le cause e, se ci dovessero essere, le eventuali responsabilità. Ma é chiaro che siamo di fronte a un’emergenza da affrontare con estrema serietà”.

“Il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio è in contatto continuo con il presidente dell’Anas Pietro Ciucci per valutare la situazione e gli interventi opportuni”. Lo afferma una nota della società dopo il cedimento del pilone sulla autostrada Palermo- Catania. Sopralluogo tecnico oggi nei pressi dello svincolo di Scillato dove ieri, a causa di un movimento franoso che ha interessato il versante a monte della carreggiata, danneggiando tre pile del viadotto “Imera”, è stata necessaria la chiusura al traffico.

LE REAZIONI

“Sul cedimento del pilone dell’autostrada Palermo – Catania presenterò lunedì al Senato un’interrogazione per chiedere di accertare le responsabilità su quanto accaduto ieri e capire quali tipologie di finanziamenti, anche in via straordinaria, il governo Renzi è disposto a mettere in campo per potenziare la rete infrastrutturale della Sicilia, dove strade statali e autostrade cadono a pezzi”. Lo dice il senatore di Ilic Franco Campanella. “Mi auguro che il governo regionale faccia la propria parte – aggiunge – per risolvere il problema della viabilità perché di fatto la Sicilia è divisa in due. Non si può continuare a amministrare senza alcuna programmazione, continuando solo a navigare a vista e confidando nella Provvidenza”.

“Era mia ferma volontà mantenere da subito un contatto con le comunità locali attraverso i sindaci che le rappresentano per valutare con loro le problematiche che sono emerse dopo il cedimento del viadotto”. Lo ha detto il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo nel vertice organizzato oggi in prefettura per fare il punto sulla situazione che si è venuta a creare dopo che una frana ha provocato un dissesto nel viadotto Himera sull’autostrada Palermo Catania. “I sindaci hanno rilevato oltre a queste carenze che risalgono nel tempo – ha aggiunto il prefetto – alcune problemi che riguardano l’aspetto sanitario o l’aspetto del trasporto urbano per gli studenti e i pendolari. Questi disagi saranno al centro di riunioni per cercare di trovare soluzioni per contenere al massimo disagi che ci saranno certamente”.

Il direttore dell’Anas Sicilia Salvatore Tonti ha illustrato i percorsi alternativi diversi per i mezzi pesanti che per gli automobilisti e ha spiegato quali saranno le iniziative che l’Ente delle Strade metterà in campo per riaprire l’autostrada. “Bisognerà demolire quattro campate del viadotto che è stato inclinato dal fronte di frana – ha detto – Abbiamo consultato i militari del genio guastatori ma ci hanno spiegato che non hanno la tecnologia per questo intervento. Entro una settimana, ma speriamo anche di anticipare i tempi realizzeremo un progetto di demolizione. Dopo aver abbattuto la parte del viadotto inclinato potremmo valutare se l’altra carreggiata quella in direzione Palermo possa essere riaperta a senso alternato consentendo di aprire di nuovo l’autostrada”.

In prefettura è andata in scena anche la protesta dei sindaci. Quattordici erano presenti tutti coinvolti dalla frana. “La situazione è gravissima ma si sapeva da tempo, in questi anni si è incancrenita”, ha detto il sindaco di Castellana Sicula, Giuseppe Di Martino. Intanto la Regione lancia l’allarme: “Ho chiesto l’aiuto del Genio militare – annuncia il governatore Rosario Crocetta – per fare interventi volti a bloccare la frana che rischia di coinvolgere anche l’altra carreggiata”.

Del cedimento del viadotto sull’autostrada Palermo-Catania, avvenuto ieri, si occuperà pure la commissione trasporti della Camera. “Lunedì stesso – spiega Magda Culotta, deputato del Pd e componente dell’organismo parlamentare – porterò il caso all’esame della commissione di cui faccio parte e di quella competente in materia di opere pubbliche, sottoponendo ai colleghi anche la disastrosa situazione in cui versano le strade provinciali. Da mesi denunciamo infatti lo stato di abbandono di buona parte delle arterie che collegano tra loro i comuni e che, oggi più che mai, diventano indispensabili anche come percorsi alternativi”. Secondo le previsioni dei tecnici saranno necessari alcuni anni per ripristinare il tratto autostradale interessato dalla frana. “Contestualmente all’accertamento delle responsabilità – prosegue Magda Culotta – è necessario lavorare sul miglioramento della viabilità alternativa e sul ripristino delle numerose strade provinciali che oggi versano in totale stato di abbandono. Non si può tagliare in due la Sicilia, penalizzando un sistema economico già fortemente compromesso. Il governo nazionale e quello regionale devono lavorare insieme per superare questa emergenza, trasformando un momento critico nell’occasione per una seria riflessione sulla viabilità nell’Isola. Anche cercando e trovando fondi straordinari”.

In Sicilia le infrastrutture rischiano di crollare, e non solo quelle. Considerati i contorni drammatici che sta assumendo il cedimento di un viadotto sull’autostrada Palermo-Catania a causa di una frana, la dichiarazione dello stato di emergenza è il minimo che il Governo possa fare. Lo stesso neo ministro Delrio, al quale rivolgerò una specifica interrogazione su quanto accaduto, venga presto in Sicilia per sincerarsi personalmente sullo stato dell’arte della rete infrastrutturale dell’Isola e sui danni ai pendolari, al commercio e al tessuto produttivo interno che comporterà quanto accaduto ieri. Ad oggi da Catania è più facile e conveniente raggiungere Londra che arrivare a Palermo”. Così Alessandro Pagano, deputato di Area popolare (Ncd-Udc). “In merito facciamo notare come, – aggiunge – al di la’ del cedimento di ieri, da anni la tratta autostradale che include il viadotto Himera è stata oggetto di continue attenzioni e interventi di parziale chiusura”.

“Se si aggiunge, per ultimo, quanto avvenuto a Natale per il viadotto Scorciavacche, sul quale era intervenuto lo stesso Renzi, – prosegue Pagano – si capisce quanto sia precaria la situazione infrastrutturale in Sicilia. Con una grave corresponsabilià’ del governo regionale di Crocetta. Oggi parliamo di emergenza, non vorremmo trovarci più in la’ a dover recriminare su una catastrofe annunciata”.

“La notizia del cedimento del pilone autostradale non deve allarmare, ma non può essere presa certamente sottogamba. C’è da capirne al più presto i motivi, per questo chiederò all’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Pizzo di venire in commissione a riferire”. Lo dice il presidente della commissione Territorio dell’Ars, Giampiero Trizzino.

“Sul cedimento del pilone dell’autostrada Palermo-Catania presenterò un’interrogazione al governo. Dopo il caso del crollo del viadotto ‘Scorciavacche’ anche questa storia va chiarita fino in fondo e vanno accertate tutte le responsabilità. Chi sbaglia deve pagare. Bisogna, inoltre, modificare radicalmente il sistema dei controlli sulle infrastrutture”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia.

“La Sicilia è spezzata in due, bisogna dichiarare lo stato d’emergenza” Lo ha detto Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, commentando la notizia delle nuove frane nella zona del viadotto Himera che hanno prima provocato la chiusura dell’autostrada Catania – Palermo per il cedimento di un pilone, e ora la chiusura della Provinciale 24, bloccando, di fatto, le comunicazioni tra la Sicilia orientale e quella occidentale. “Si tratta – ha detto Bianco – di una situazione di straordinaria gravità e chiedo di nominare subito un commissario straordinario per risolvere la situazione nel più breve tempo possibile”.

“La mancata utilizzazione dei fondi per gli investimenti, impegnati, invece, a pagare spese correnti e accantonamenti tributari voluti dai Governi Monti, Letta e Renzi, ha causato il pessimo stato di tutte le nostre infrastrutture, soprattutto viarie, compreso il cedimento del pilone della A 19 che ha tagliato in due parti la Sicilia. Crocetta faccia sentire forte a Roma la voce della Sicilia divenuta sempre più la cenerentola d’Italia”. Lo ha detto Marco Falcone, capogruppo di FI all’Ars.

“Il movimento franoso che ha coinvolto almeno tre piloni del viadotto ‘Imera’ della Palermo-Catania ci mette davanti a due gravi emergenze: quella della mobilità e quella del dissesto idrogeologico. Adesso nessuno si potrà esimere dal dare risposte chiare”. Lo afferma il segretario regionale dell’Udc siciliana Giovanni Pistorio.

“Una risposta – continua Pistorio – dovrà essere data all’incertezza che pesa sugli enti intermedi, le ex province non ancora liberi consorzi, che fino a poco tempo fa avevano la responsabilità di gestire interventi di questo tipo”. “Sarà poi necessario – aggiunge il segretario dei centristi – che il governo nazionale d’intesa con quello regionale pianifichi interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio e, se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, adotti interventi e procedure eccezionali per garantire la sicurezza e la mobilità nell’Isola”.

“La chiusura del viadotto Imera nel tratto Palermo-Catania non è solo un grosso disagio alla rete stradale e alla viabilità della principale arteria che collega le due parti della Sicilia, ma è anche un disastro causato dalla mancanza delle competenti istituzioni”. Lo scrive in una nota il deputato regionale dell’Udc, Gianluca Miccichè. “Ho già contattato l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Giovanni Pizzo, con il quale seguo da vicino la situazione. – aggiunge – Ritengo che, accertate le responsabilità, si debbano trovare valide alternative al trasporto su gomma e dunque attivare subito una tratta ferroviaria straordinaria che permetta a merci e persone, pendolari e non, di raggiungere Palermo da Caltanissetta ed Enna, con la stessa frequenza e tempistica con la quale avrebbero percorso l’autostrada. Va inoltre messo in sicurezza il territorio, evitando che frane come quella di dieci anni fa possano trasformarsi in tragedie in cui possa ‘scapparci il morto'”.

“Il cedimento sull’autostrada Palermo-Catania causato da una frana è un drammatico campanello d’allarme. Il dissesto idrogeologico nell’Isola rischia di avere conseguenze catastrofiche non solo per la sicurezza dei cittadini ma anche per l’economia siciliana colpita nella logistica delle merci e nella mobilità delle persone”. Lo afferma il presidente della bicamerale per le questioni regionali Gianpiero D’Alia.

“E’ inaudito – sottolinea D’Alia – che, nonostante un’indagine geologica, dopo 10 anni nessuno sia intervenuto per evitare che il movimento franoso investisse i piloni dell’A19. E’ necessario individuare eventuali responsabilità”.

“Bene ha fatto l’assessore Pizzo a chiedere al governo nazionale lo stato d’emergenza.Non possiamo permettere che insieme ai nostri territori franino le nostre infrastrutture e di conseguenza l’intera economia siciliana”, conclude il presidente della commissione questioni regionali.

 Il Codacons annuncia che nei prossimi giorni invierà un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo per le gravi responsabilità nel crollo del pilone al chilometro 61 dell’autostrada Palermo – Catania, tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli, “che avrebbe potuto provocare delle vittime”. “La situazione di allarmante rischio – afferma in una nota – è nota ormai da decenni ma non si è mai intervenuti in alcun modo. La sicurezza degli automobilisti siciliani è sempre più messa a repentaglio dal cattivo stato manutentivo delle autostrade siciliane. Negli ultimi anni, molte persone vi hanno perso la vita a causa di scoppi di pneumatici, provocati anche dalle giunture in pessimo stato dei numerosissimi viadotti, in tratti in cui il guard rail è basso e inadeguato”. “Pertanto, visti anche i continui crolli e cedimenti che si verificano da tempo in Sicilia – afferma Carmelo Sardella dirigente dell’ufficio legale – anche in tratti autostradali di recente inaugurazione, il Codacons chiede l’attivazione di una Task force di esperti per il controllo a tappeto di tutta la rete autostradale siciliana”.

“Concordiamo con le dichiarazioni degli esponenti Udc Miccichè, Pistorio e D’Alia che chiedono di accertare le responsabilità sulla situazione della viabilità in Sicilia dopo i fatti che hanno tagliato la Sicilia in due. Siamo disponibili a fornire i numeri di telefono degli assessori regionali alle infrastrutture e trasporti succedutisi in questi anni, tutti esponenti proprio Udc, di cui evidentemente hanno perso i recapiti.” Lo afferma il deputato di Sel Erasmo Palazzotto. “Lo scaricabarile – aggiunge – è una vecchia pratica della politica siciliana, ma serve una dose non indifferente di faccia tosta da parte di un partito che ha governato la Sicilia con Cuffaro, Lombardo e Crocetta”. “La situazione di estrema fragilità delle infrastrutture viarie e del territorio – conclude – è nota da tempo. E da tempo i sindaci chiedono invano a Stato e Regione interventi e risorse”.

“La Regione chieda lo stato di calamità naturale e lo stop al pagamento delle tasse per tutti i paesi delle Madonie e le relative attività economiche, già provate dalla crisi, che saranno devastate dalla mancanza di visitatori e turisti che proprio in primavera ed estate permettono loro la sopravvivenza”. Lo dice Filippo Occhipinti, responsabile regionale Economia di Idv. “L’isolamento delle Madonie è figlio non soltanto della frana che ha portato al cedimento dei piloni del viadotto Himera ma, soprattutto, di una totale assenza di programmazione sulla prevenzione del dissesto del nostro territorio – dice Occhipinti – la Regione non destina più somme sufficienti e le provincie non curano le strade da decenni. Questi investimenti non solo sono necessari, e la prova è sotto i nostri occhi, ma permetterebbero di rilanciare l’economia siciliana. La mancanza di risorse è frutto della follia del patto di stabilità e della austerità imposte dall’Europa e dalla Troika. Non si perda tempo e si instauri una task-force per ripristinare il tratto autostradale e le strade statali e provinciali interessate, anche con l’intervento dei Geni pionieri dell’Esercito”.

 


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