Tornano i tagli ai Consigli comunali | Riparte l'esame della manovra - Live Sicilia

Tornano i tagli ai Consigli comunali | Riparte l’esame della manovra

La legge di stabilità e il bilancio sono giunti all'Ars. Nelle prossime ore la seconda commissione deciderà quali norme stralciare. Tra queste, probabilmente, quelle che riguardano gli enti locali che il governo ha riproposto nel testo. Opposizione all'attacco: "Troppe incongruenze". Protestano i precari dei Comuni.

Finanziaria
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PALERMO – Il governo della Regione ci riprova. Cacciata dalla porta, infatti, la riforma su consigli e giunte comunali è rientrata dalla finestra. E ha ritrovato posto nella Finanziaria giunta oggi all’Ars e da domani all’esame della Commissione bilancio. In quella sede si deciderà quali norme andranno stralciate.

Le disposizioni che prevedevano tagli al numero e alle indennità di consiglieri e assessori comunali, pochi giorni fa, avevano seguito l’infausto cammino del ddl sui Liberi Consorzi, bocciato dalla stessa maggioranza. Un provvedimento al quale erano state accorpate, dopo essere state stralciate già una prima volta proprio dalla legge di stabilità. Ed è qui che oggi si ritrovano. Ma anche in questo caso, come detto, si dovrebbe trattare di un “alloggio” provvisorio.

Da quanto trapela da Palazzo dei Normanni, infatti, pare che il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e il presidente della Commissione Antonino Dina, siano intenzionati a riproporre lo stralcio delle norme dallo strumento finanziario. Gli articoli che ridisegnano consigli e giunte comunali dovrebbero andare a costituire un disegno di legge autonomo che seguirà parallelamente il cammino all’Ars del Bilancio. E vedere la luce entro fine mese.

Non oltre il 30 aprile prossimo l’Ars, infatti, dovrà approvare la manovra economica per non sforare il termine ultimo dell’esercizio provvisorio. E Sala d’Ercole sarà chiamata ad un autentico tour de force. Il disegno di legge passerà nei prossimi giorni dalla commissione Bilancio e dalle commissioni di merito, per arrivare in aula venerdì 24 aprile. Poi sarà il momento degli emendamenti, che dovranno essere presentati entro lunedì 27. Il giorno successivo inizierà l’esame dei singoli articoli che dovrà esaurirsi (ob torto collo) in tre giorni.

E intanto non si sono fatte attendere le reazioni dell’opposizione al testo giunto all’Ars. Ad annunciare battaglia è Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia: “I disegni di legge di bilancio e di stabilità depositati dal governo non solo non offrono alcuna certezza sulle entrate, ma non garantiscono nemmeno il salvataggio della Sicilia e dei siciliani dal rischio default – dice Falcone – I testi, concordati non più da Crocetta, ma direttamente dai vertici del Pd siciliano, ci lasciano inorriditi e sconfortati. Leggiamo – prosegue – numeri privi di fondamenta, non suffragati dai necessari provvedimenti amministrativi, quali decreti ministeriali, delibere Cipe o della Cassa Depositi e Prestiti. Insomma – conclude Falcone – una situazione totalmente raffazzonata, illogica e incoerente che certifica l’impreparazione e il pressappochismo di chi vorrebbe ergersi a salvatore della terra che, invece, sta ammazzando”.

A far sentire la propria voce alla vigilia dell’approdo del Bilancio all’Ars è anche il mondo sindacale. I segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Michele Palazzotto, Gigi Caracausi ed Enzo Tango, hanno annunciato una giornata di sciopero il prossimo 13  maggio. Una protesta, si legge in una nota delle tre sigle, per chiedere la stabilizzazione dei lavoratori con contratto a termine ed in attività socialmente utili degli enti locali e di tutti gli altri enti utilizzatori, compresa la Regione. “È di primaria importanza che già in sede di approvazione della finanziaria e del bilancio vengano individuate le risorse necessarie per consentire agli enti di pagare i lavoratori – spiegano i sindacati – Subito dopo sarà anche necessario varare nuove norme che superino gli attuali vincoli al fine di stabilizzare tutti i precari. Le norme fin qui varate dal governo nazionale e da quello regionale – continuano – non sono servite a risolvere il problema in maniera definitiva ed in molti casi, come per gli enti in predissesto ed in dissesto, non è stato neanche possibile procedere alle proroghe. La politica non può continuare a gestire questo problema solo in prossimità di scadenze ultimative, ma deve assumere con coraggio determinazioni che cancellino questa ingiustizia pluridecennale”. E già domani alle 16 è prevista una prima protesta dei lavoratori, insieme alla Funzione pubblica della Cisl davanti l’assessorato all’Economia.

Aggiornamento 23.00

Un ddl stralcio sui tagli ai costi della politica negli enti lcali approderà domani in prima commissione all’Ars. Primo firmatario è il deputato segretario Anthoy Barbagallo. Il testo concordato con la presidenza dell’Ars prevede l’adeguamento del numero di assessori e consiglieri e dei loro compensi e di quelli dei sindaci a quelli che si applicano nel resto d’Italia, così come auspicato anche dall’Anci.


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