Tribunale, nominato il presidente | Di Vitale succede a Guarnotta - Live Sicilia

Tribunale, nominato il presidente | Di Vitale succede a Guarnotta

Il Palazzo di giustizia di Palermo

Salvatore Di Vitale, attualmente presidente di Sezione della Corte di Appello che sta giudicando il generale Mario Mori, nominato all'unanimità dal plenum del Csm, succede a Leonardo Guarnotta.

PALERMO – Ha vinto uno dei grandi favoriti della vigilia. Salvatore Di Vitale è il nuovo presidente del Tribunale di Palermo. Attualmente è presidente della quinta sezione della Corte di Appello. La stessa sezione che sta processando il generale Mario Mori. Un processo che il neo presidente dovrebbe portare a termine prima di passare al nuovo incarico.

Di Vitale è stato nominato all’unanimità dal plenum del Csm e succede a Leonardo Guarnotta, andato in pensione qualche mese fa. In magistratura dal 1976, Di Vitale ha cominciato la carriera come pretore a Marsala. Da quasi 30 anni lavora a Palermo, dove è stato prima sostituto procuratore, poi consigliere della Corte di Appello e in seguito presidente di Sezione del Tribunale. Dal 2010 è presidente di Sezione della Corte di Appello.

In lizza c’erano diciotto candidati. Il voto all’unanimità conferma le indiscrezioni della vigilia. Si era ipotizzato che sulla scelta avrebbe potuto pesare indirettamente la nomina di Franco Lo Voi a capo della Procura palermitana. Lo Voi è di Magistratura indipendente e questo faceva presupporre che sarebbe stato un rappresentante dei moderati di Unità per la Costituzione a succedere a Guarnotta. A completare la previsione era arrivata la nomina di un esponente di Area, Gioacchino Natoli, alla presidenza della Corte d’appello lasciata vacante da Vincenzo Oliveri. Indiscrezioni volevano che sul nome di Di Vitale al Csm potessero convergere le preferenze di Area, la corrente di sinistra che unisce Verdi e Magistratura democratica. Sponsor dell’operazione un grande leader di Md, il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato che rappresenta l’accusa del processo Mori.

Di Vitale è un magistrato dalla lunga e stimata carriera. Negli anni ha giudicato imputati in delicati processi. Era lui, ad esempio, il presidente del collegio del dibattimento sull’omicidio di Giovanni Bonanno nel corso del quale, a sorpresa, Salvatore Lo Piccolo chiese le parole per scrollarsi di dosso l’accusa che poi gli costò l’ergastolo. Il boss di San Lorenzo, ammettendo di avere scritto un pizzino a Bernardo Provenzano, confermò l’esistenza dell’organizzazione mafiosa che ogni boss ha sempre negato nonostante l’evidenza.

 


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