Spese pazze all'Ars, i pm: | "Capigruppo a processo" - Live Sicilia

Spese pazze all’Ars, i pm: | “Capigruppo a processo”

L'inchiesta sulle “spese pazze” del parlamento siciliano arriva al giro di boa dell'avviso di conclusione delle indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio. Per il Procuratore Franco Lo Voi, l'aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri, ci sono gli elementi per processare i quattordici politici della scorsa legislatura.

Palermo - l'inchiesta
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PALERMO – Dai soldi trasferiti nei conti correnti personali alle ceste natalizie, dalle cene al ristorante ai soldi fuori busta per i dipendenti, dalle borse Louis Vuitton alle cravatte Hermes. C’era tutto questo nelle contestazioni che la Procura della Repubblica rivolgeva agli ex capigruppo dell’Assemblea regionale siciliana. Dopo mesi di lavoro e una profonda scrematura, l’inchiesta sulle “spese pazze” del parlamento siciliano arriva al giro di boa dell’avviso di conclusione delle indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio.

Secondo il Procuratore Franco Lo Voi, l’aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri, ci sono gli elementi per processare i quattordici politici. Le persone finite nel registro degli indagati erano in tutto 97, di cui 83 parlamentari, fra ex e attuali in carica. L’avviso di conclusione riguarda solo i capigruppo che devono rispondere di peculato. La posizione di tutti gli altri è stata stralciata. In alcuni casi si profila sin d’ora la richiesta di archiviazione. Per altri, invece, è necessario continuare ad indagare.

Gli ex capigruppo coinvolti sono Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini, Cataldo Fiorenza, Salvatore Pogliese e Cateno De Luca.

I pubblici ministeri e i finanzieri del gruppo “Tutela spesa pubblica” del Nucleo di Polizia tributaria di Palermo, alla fine della valutazione delle carte sequestrate nelle stanze di Palazzo dei Normanni, hanno deciso di contestare solo le spese totalmente estranee ai fini politici. Ecco perché dalle contestazioni salta il grosso capitolo che riguardava le spese per i dipendenti dei gruppi.

Nei prossimi mesi sarà valutata la posizione di tutti gli altri indagati. Per una grossa fetta, circa la metà, si profilerebbe una richiesta di archiviazione. Non ci sono dati ufficiali, ma in tanti dovrebbero uscire dall’inchiesta. Tra questi, il sottosegretario del governo Renzi Davide Faraone, l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, l’onorevole Francesco Cascio, gli ex deputati Bernardo Mattarella, Titti Bufardeci, Salvino Pantuso e Luigi Gentile.


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