Mondello, è guerra per le cabine | Orlando e Castellucci ai ferri corti - Live Sicilia

Mondello, è guerra per le cabine | Orlando e Castellucci ai ferri corti

Il sindaco ha annunciato l'applicazione delle clausole di salvaguardia del Pudm, mentre l'amministratore dell'Italo Belga chiede il rispetto delle norme vigenti. Il tutto in attesa di un parere dell'avvocatura comunale. E il Movimento 5 Stelle adombra una retromarcia di Palazzo delle Aquile.

PALERMO – Una guerra a suon di belligeranti dichiarazioni e carte bollate, riesplosa alla vigilia di Pasqua e destinata, per il secondo anno consecutivo, ad agitare i sonni dei bagnanti palermitani. Stiamo parlando delle cabine di Mondello, finite nuovamente nel mirino del sindaco Orlando e del Movimento cinque stelle, accusate di deturpare la vista del mare e soprattutto di sottrarre spiaggia ai palermitani che però continuano ad apprezzare le cabine con una media di 100 rinnovi al giorno.

Un duello che già l’anno scorso era finito in tribunale, con il diniego al sequestro delle capanne, e che potrebbe vivere una seconda puntata anche al Tar che, nonostante il nuovo rinvio, dovrebbe esprimersi sull’impugnativa ad opera della Mondello Italo Belga della comunicazione che l’anno scorso il Suap fece ai lidi chiedendo il pagamento delle concessioni edilizie. Una vicenda lunga e intricata, fatta anche di pareri dell’avvocatura regionale, che però non risolve il dubbio: le cabine a Mondello rimarranno oppure no?

In realtà le capanne sono già state affittate 783 cabine,  mentre il montaggio avverrà entrò maggio. Una mossa, quella della società amministrata da Gianni Castellucci, dettata dalla sicurezza di avere tutte le carte in regola. Castellucci proprio in un’intervista a Livesicilia dello scorso 16 marzo si era detto pronto a dialogare con il Comune, pur criticando il Pudm, il Piano adottato dal consiglio e ora all’esame della Regione, che deve anche rilasciare la Vas. Ma il sindaco in commissione Ambiente dell’Ars ha annunciato a chiare lettere che le cabine, quest’anno, non verranno montate o, per meglio dire, saranno ridotte.

Ma cosa è cambiato rispetto all’anno scorso? E’ successo che a settembre Sala delle Lapidi ha adottato il Pudm, il Piano d’uso del demanio marittimo, che rivoluziona l’intera costa spezzettando le concessioni, che saranno grandi al massimo 3mila metri quadrati (di cui fino a un massimo del 10% occupabili con cabine), e intervallandole con 100 metri di spiaggia libera. Una bella batosta per chi, come l’Italo Belga, ha attualmente una concessione di 36mila metri quadrati. Ma il Pudm, per diventare operativo, deve essere approvato dalla Regione e essere dotato di Vas, ad oggi mancante. Palazzo delle Aquile, però, ragiona per analogia: visto che il Piano d’uso del demanio è uno strumento urbanistico, è dotato di clausole di salvaguardia come un Prg. E quindi, anche se non entrato in vigore, è già applicabile, sebbene la Regione abbia prorogato al 2020 tutte le concessioni. Non la pensa così la Italo Belga, secondo cui la legge non contempla le clausole e soprattutto il Pudm non si applicherebbe sulle concessioni esistenti.

Una questione in punta di diritto le cui conseguenze sono però ancora incerte, visto che il tribunale l’anno scorso ha rigettato il sequestro. “Noi intendiamo rispettare la volontà del consiglio comunale che ha votato il Pudm – spiega l’assessore Giuseppe Gini – il Piano comunque varrà per le nuove concessioni. Abbiamo comunque chiesto un parere alla nostra avvocatura”. Un parere molto atteso, visto che da questo dipenderà anche il comportamento del Suap, che potrebbe però essere a sua volta subordinato al pronunciamento del Tar. Il Comune dovrebbe comunque chiedere, come l’anno scorso, il pagamento degli oneri concessori e la monetizzazione dei parcheggi visto che rispetto allo scorso anno non ci sono stati contrordini ma, come detto, molto dipenderà dal parere dell’avvocatura.

E se la commissione Urbanistica ha tentato una prima apertura, incontrando i gestori di tutti i lidi, i grillini sono andati all’attacco del sindaco, accusato di aver fatto retromarcia. “Non vorremmo – dicono i deputati nazionali Riccardo Nuti e Claudia Mannino e il presidente della Commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino – che ci sia in atto una sorta di retromarcia del Comune rispetto a quanto affermato poco meno di 20 giorni fa in audizione all’Ars dal sindaco di Palermo. Orlando ha detto chiaramente – e di questo esiste una registrazione – che avrebbe notificato alla Commissione europea l’immediata applicazione da parte del Comune delle clausole di salvaguardia e, dunque, l’applicazione, sin da subito, del Pudm, il piano di utilizzazione del demanio marittimo che prevede una drastica riduzione del numero delle cabine. La delibera – ha detto il sindaco – non l’abbiamo fatta pensando al 2020, ma ad oggi. Non possiamo credere ad un dietrofront, che sarebbe, a dir poco, clamoroso e indecoroso per il Comune. A meno che, in questo strettissimo lasso di tempo, non siano sopraggiunti fatti nuovi ed imprevedibili che sconosciamo e che a questo punto ci terremmo a conoscere”. Orlando però la lettera alla commissione Ue l’ha inviata, denunciando come l’Italia abbia, con la proroga al 2020, violato la normativa europea.

“Indipendentemente da questioni su cui potrebbero esserci delle divergenze, riteniamo positivo il fatto che si sia avviato un dialogo tra il Comune ed i concessionari su temi riguardanti la costa – dice Castellucci – la nostra società ha sempre auspicato un confronto costruttivo tra soggetti pubblici e privati per lo sviluppo economico e turistico di Mondello: con l’audizione in commissione Urbanistica si sono gettate le basi affinché si possano affrontare e risolvere i problemi reali delle borgate marinare”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI