Maniace, Galati Muccilla: |"Le tasse tra le nostre priorità" - Live Sicilia

Maniace, Galati Muccilla: |”Le tasse tra le nostre priorità”

Da capo dell’opposizione ad aspirante sindaco. Ecco il programma del candidato Salvatore Galati Muccilla.

MANIACE – “Ad incitarmi è stato un gruppo di giovani che mi diceva dobbiamo cambiare. Gliel’ho detto sin dalla prima riunione, se diventerò sindaco, vorrò essere il loro trascinatore e non il loro capo, un sindaco che chiede consiglio ai propri assessori e consiglieri per decidere insieme il bene comune. Glielo dico sempre: Maniace è vostra, è dei giovani, il futuro è dei giovani”. Operaio forestale, 52 anni, da diciannove in politica, prima come consigliere di maggioranza, poi, sotto le due amministrazioni del sindaco uscente, Pinzone Vecchio, come capo dell’opposizione. È Salvatore Galati Muccilla, il secondo ad avere annunciato la propria candidatura a primo cittadino alle ormai prossime amministrative di Maniace.

La sua è “Liberamente Maniace”, un lista che ha fatto proprio lo slogan “Cambiare si può”. “Noi siamo la lista del cambiamento” afferma un Galati Muccilla “battagliero”, come lui stesso si definisce, ribattezzato “Mister cento” perché, spiega, ad ogni elezione è sempre riuscito a superare le cento preferenze (e nelle ultime primo della lista con 102 voti). Il cambiamento a cui lui si riferisce, e che nelle sue intenzioni future si configura come una priorità, è essenzialmente un cambiamento del modo di fare politica, da ricercare attraverso l’instaurazione di un dialogo tra le parti “che ad oggi manca”, con i cittadini, i commercianti, gli agricoltori, con “la politica grossa che fa arrivare i finanziamenti, anche attraverso l’organizzazione di convegni che in dieci anni di amministrazione non ho mai visto. Oggi – continua – purtroppo la politica amministra e basta, non fa alcuna riunione con la cittadinanza”. Polemico nei confronti dell’amministrazione uscente, a suo dire “fallimentare, disgregata” e portatrice “solo di debiti e servizi che non funzionano”, altro motivo questo per cui ha deciso di scendere in campo, suo obiettivo per sopperire alla decennale mancanza di dialogo è dunque quello di rendere il rapporto tra la Pubblica amministrazione e la cittadinanza più efficiente e semplice, attraverso la promozione di incontri zonali, “almeno due volte l’anno”, per raccontare le attività comunali e raccogliere le istanze della popolazione.

Un programma “semplice ma concreto”, perché “non possiamo inserire cento punti. Dobbiamo mettere le cose realizzabili”. Prima attenzione: le tasse. Un programma che è stato scritto un poco alla volta, aspettando di tenere le riunioni di quartiere con ogni contrada, “perché – dice l’aspirante sindaco – ciascuna ha le proprie problematiche”. Su tutte la priorità del suo gruppo è “abbassare le tasse, perché – spiega – qui a Maniace la gente non riesce più a pagarle. Non c’è lavoro, con l’agricoltura e la pastorizia si guadagna poco”. Ad essere proposto è anche un “piano di sgravi per le tasse comunali, rivolto a disoccupati o a chi è in difficoltà”, abbuonando il pagamento di una tassa a cui il cittadino non riesce a fare fronte attraverso una prestazione di lavoro da fargli svolgere nell’ambito comunale.

Per combattere la mancanza di occupazione e valorizzare quelli che sono i punti forte del territorio, in programma anche la creazione di una scuola di arte e mestieri, rivolta soprattutto a quei ragazzi che non vanno a scuola, in modo tale da fare lavorare la gente del posto depositaria di saperi artigiani da tramandare a chi di questo sapere può poi farne un lavoro. Continuare la progettazione della zona artigianale. Migliorare l’unica scuola superiore presente, l’istituto alberghiero, così da farla diventare un trampolino di lancio per l’inserimento nel mondo del lavoro, incrementando i viaggi studio per far sì che gli studenti entrino in contatto con culture differenti. E riferendosi ai ragazzi, Galati Muccilla con fermezza dice che “bisogna aiutarli, perché l’intelligenza c’è, bisogna fargli capire che il lavoro dobbiamo crearlo sul nostro territorio con le nostre strutture”. Nei progetti anche la creazione di “zone attrezzate nel Parco dei Nebrodi, di un mercatino settimanale di prodotti tipici” per incrementare il turismo in un comune che ha la“grandissima fortuna di avere il castello Nelson vicino (a pochi metri dall’ingresso del paese, ndr). Però ad oggi dobbiamo inventarci qualcosa insieme con i commercianti e i cittadini affinché i turisti non facciano come oggi che arrivano al castello e se ne tornano senza arrivare a Maniace”.

Migliorare i rapporti con le contrade e realizzare o ultimare servizi essenziali. Vista la distanza che separa il centro di Maniace, Fondaco, dalle contrade più lontane (fino a cinque chilometri) “in cui non c’è niente”, importante diventa garantire la mobilità, soprattutto dei più anziani. Da qui l’idea di istituire dei pullman per assicurare il collegamento con il centro “anche solo per fare la spesa”. Ma tra le priorità, tra le altre, anche i lavori di protezione idrogeologica; la realizzazione di aree attrezzate in caso di calamità naturali; la costruzione di una pista per l’elisoccorso; il completamento dell’illuminazione pubblica e della rete fognaria dove mancano; il completamento o la sistemazione di strade già esistenti per collegare al meglio Maniace con i comuni vicini, cosicché queste possano fungere anche da vie di fuga alternative all’unica oggi esistente; il miglioramento del servizio idrico con nuove condotte in modo tale che l’acqua potabile scorra nei rubinetti di tutte le abitazioni (“con tanta acqua che abbiamo sui Nebrodi – dice il capo dell’opposizione – noi abbiamo questo problema. A molte persone in estate non arriva l’acqua a casa, quindi il comune è costretto a portarla all’abitante con conseguenti costi”); l’ammodernamento della palestra comunale con sistemazione del campo sportivo; lo sviluppo di energie alternative.

Cosa dice all’elettorato sfiduciato? “Il problema è che le persone sono stufe della politica e quindi i candidati devono fare un doppio lavoro, perché devono convincerle ad esprimere il proprio voto altrimenti non si conclude niente, si favorisce sempre il peggio”. Attorniato da una squadra giovane (età media 27 anni), di cui sei donne e solo tre (lui compreso) che ad oggi hanno seduto in consiglio (all’opposizione), l’aspirante primo cittadino spera certo che sarà lui a conquistare la fascia, ma in caso contrario, dice, “sarò tranquillo, continuerò a fare politica da fuori. Ho deciso di non candidarmi come consigliere, quindi se andremo all’opposizione ci saranno i ragazzi. Io li guarderò dall’esterno e sarò presente se loro vorranno consigli.”

Le elezioni sono ormai alle porte e non manca molto al passaggio di testimone. “Alla fine ci battiamo tutti e tre per il bene del comune, io penso. Poi ognuno a modo suo” dichiara Galati Muccilla, per il quale “politica” significa “servire il popolo e non servirsi del popolo”. E a sentire le sue parole basta “un anno, massimo due per capire se un sindaco concretizza, se riesce a portare del bene con le strade che cerca di percorrere, se la squadra che ha collabora con lui. Non bisogna aspettare la fine dei cinque anni. In caso contrario si ridà la parola ai cittadini”. Impensabile per lui l’idea che un politico possa non rispettare il proprio mandato, perché “quando uno tradisce il suo popolo, tradisce anche la sua famiglia. Si sta giocando il futuro dei suoi figli e di tutta la sua cittadinanza”. E in questo caso cosa dovrebbe fare? “Dimettersi” è la risposta di chi dice “sono sempre stato al centro delle mie battaglie e dopo quindici anni, nonostante a volte mi dica “ma chi me lo ha fatto fare”, sono ancora qui, in prima linea, a combattere, perché il bene del mio comune è per me l’obiettivo primario”.


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