"Addio Aurelia, bella e idealista" | L'ultimo saluto di Gela - Live Sicilia

“Addio Aurelia, bella e idealista” | L’ultimo saluto di Gela

La città si è stretta attorno ai familiari dell'avvocato morto a seguito delle ferite riportate dopo essere stata travolta da uno scooterista mentre faceva jogging.

folla e commozione ai funerali
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GELA (CALTANISSETTA) – L’artista dei sorrisi travolgenti. Hanno tutti parole di dolcezza e tenerezza nel ricordare Aurelia Triberio, l’avvocato 39enne di Gela, morta a seguito delle gravissime ferite riportate dopo essere stata travolta da uno scooterista mentre faceva jogging. Questa mattina il vicario foraneo di Gela Michele Mattina ha celebrato il funerale della sfortunata podista, di cui la famiglia ha autorizzato l’espianto degli organi. L’ultimo atto di generosità di Aurelia che così continuerà a vivere nella vita di altre sei persone.

Il rintocco sordo della campane della chiesa Sant’Antonio ha accolto tra due ali di folla il feretro di Aurelia, preceduto da un corteo di suoi colleghi avvocati che con la toga indosso hanno espresso il dolore del foro di Gela. Una chiesa stracolma che non è riuscita a contenere familiari, avvocati, amici stretti in unico abbraccio per dare l’ultimo saluto alla trentanovenne. Sulla bara di Aurelia la toga nera dell’avvocato che “con la sua spontaneità e semplicità ha conquistato tutti”, ha ricordato Ignazio Emmolo, il presidente reggente dell’ordine degli avvocati di Gela. “Una collega – ha detto, visibilmente commosso al termine della funzione – di cui abbiamo apprezzato l’impegno, la nobiltà d’animo e l’amore verso la professione. Aurelia è sempre stata rispettosa nei confronti degli avvocati più anziani”.

“La morte di Aurelia ci richiama al senso dell’attenzione verso ogni persona”. Così Padre Michele Mattina nell’omelia, ammonendo su come “oggi non ci accorgiamo degli altri perché la nostra vita è sempre di fretta. Ed allora – ancora il pensiero del sacerdote – ci mancano le giuste attenzioni, anche fisiche, per stare attenti agli altri, sia che siamo in auto alla guida o sia nella semplice attività quotidiana. E così l’ebbrezza della velocità o l’espressione dell’euforia ci fanno dimenticare di avere cura e attenzione della gente attorno a noi”. Commosso, il vicario foraneo ha ricordato l’impegno di Aurelia Triberio nell’età giovanile quando si impegnò nel gruppo scout Agesci sperimentando “il senso del dono e del servizio dimostrati con la donazione degli organi”.

Aurelia era “testarda, bella, elegante, idealista, pacata, diligente”. La descrive con questi aggettivi la migliore amica intervenuta alle esequie insieme coi nipoti, agli amici e all’avvocato Scialfa, nel cui studio si formò muovendo i primi passi verso il Tribunale. Sportiva e con un sorriso smagliante, la ricordano così gli amici della palestra che l’hanno salutata con un enorme cuore di fiori rossi adagiati sul sagrato della parrocchia. La morte dell’avvocatessa ha segnato profondamente la città, legata in meno di 24 ore anche dal lutto per la tragica scomparsa di Stefano Ascia, il 17enne deceduto a causa di un incidente stradale.


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