"I mafiosi pensano di essere padroni | Ma sono soltanto infelici" - Live Sicilia

“I mafiosi pensano di essere padroni | Ma sono soltanto infelici”

Rosaria Schifani (archivio)

La vedova di Vito Schifani, uno degli agenti morti con Falcone: "In questi anni secondo me è cambiato poco. I mafiosi sono criminali senza alcuna pietà; lo sono stati 23 anni fa e lo sono tutt'ora".

Rosaria Schifani
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PALERMO– “In questi anni secondo me è cambiato poco. I mafiosi sono criminali senza alcuna pietà; lo sono stati 23 anni fa e lo sono tutt’ora”. Lo ha detto a Voci del Mattino, Radio1 Rai, Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, uno degli agenti della scorta di Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci. “Allora, quando chiesi al giudice Borsellino chi sono i mafiosi, mi disse – ha aggiunto – che potevano essere anche lì, in obitorio, perché solitamente quando uccidono hanno questa voglia di vedere i volti di chi viene ferito, ci provano proprio gusto a vedere queste persone sofferenti. I mafiosi pensano di essere i padroni della vita e della morte ma sono soltanto degli infelici che si nutrono di ingiustizia e del sangue degli innocenti”.

Il giorno del funerale di suo marito, quando gridò il suo appello ai mafiosi affinché si pentissero, Rosaria non poteva immaginare che neanche due mesi più tardi si sarebbe trovata a rivivere quelle terribili emozioni, alla cerimonia funebre per Paolo Borsellino. “Non c’è stata neanche una tregua. Cinquantasette giorni e poi hanno colpito di nuovo. – ha ricordato – E lì c’è stata una confusione totale, come a dire: ‘Ma cosa sta succedendo, perché lo Stato non riesce a difendere i propri uomini?’ Perché la verità è che questi ragazzi sono stati lasciati soli. Non è possibile che in pochi giorni siano riusciti a uccidere undici persone, perché non dimentichiamo che nelle due stragi sono morti tre magistrati e otto poliziotti. Tutti giovanissimi padri di famiglia. E’ stato veramente crudele. La mafia fece collocare quei 600 chili di tritolo sotto un viadotto, come delle bestie”. Volevano colpire a tutti i costi e ci sono riusciti – ha detto ancora la vedova Schifani – perché hanno eliminato il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo, hanno eliminato anche Paolo Borsellino, i ragazzi delle scorte. Tutti gli otto ragazzi delle scorte si conoscevano. E’ stato veramente terribile. Un attentato vile che ha colpito tante famiglie, anche la mia. Mi lasciò spiazzata, perché avevo ventidue anni e un bambino di quattro mesi. Ho dovuto educare mio figlio da sola. Ho trovato il coraggio nella fede, non è retorica. Io mi sono rivolta al crocifisso, come a dire ‘Non mi abbandonare’. E posso dire che il Signore è sempre stato con me”. (ANSA)


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