"Io sono qua, anche oggi..." | Il day after di Lo Voi dopo lo stop - Live Sicilia

“Io sono qua, anche oggi…” | Il day after di Lo Voi dopo lo stop

Il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi

Il procuratore di Palermo scrive una e mail ai colleghi per spiegare che, almeno nell'immediato, nulla cambia. Il suo ricorso bloccherà gli effetti della decisione dei giudici amministrativi.

PALERMO – “Io sono qua, anche oggi non mi ha sparato nessuno”. Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi sceglie il titolo del libro del giornalista Riccardo Arena per l'”oggetto” della e-mail che invia ai colleghi dell’ufficio. Una e mail per spiegare che, almeno nell’immediato, nulla cambia: Lo Voi resta, infatti, procuratore di Palermo, nonostante il Tar del Lazio abbia annullato la sua nomina del dicembre scorso. L’ironia della citazione letteraria serve al magistrato per mostrare tranquillità dopo lo stop dei giudici amministrativi.

Sarà l’inevitabile corsa ai ricorsi a bloccare la sentenza del Tar che in teoria è provvisoriamente esecutiva. In teoria, appunto. L’avvocato romano Giuseppe Naccarato, che ha assistito con successo Sergio Lari e Guido Lo Forte, potrebbe chiedere l’esecutività del provvedimento. Solo che i ricorsi di Lo Voi e dello stesso Csm al Consiglio di Stato dovrebbero portare alla sospensione della sentenza del Tar. Lo Voi, dal canto suo, non ha rilasciato commenti – si è limitato a dire un laconico “sono al lavoro” – ma è certo che non modificherà la sua agenda degli impegni. A cominciare dalla commemorazione di Giovanni Falcone di domani al Bunker dell’Ucciardone.

Per spiegare lo stato delle cose in termini giuridici si potrebbe paragonare la decisione del Tar all’annullamento con rinvio di una sentenza da parte della Cassazione. Di fatto si torna indietro proprio come quando i supremi giudici stabiliscono che si deve celebrare un nuovo processo per decidere se un imputato sia colpevole o innocente. Cosa accadrà? Se il Consiglio di Stato dovesse conferma la sentenza del Tar, la palla tornerebbe al Csm che ha due possibilità: motivare meglio la decisione sulla nomina di Lo Voi oppure tornare sui propri passi e scegliere un nuovo procuratore.

Il cuore della questione sta proprio nella motivazione della scelta di Lo Voi, la cui “insufficienza – scrivono i giudici amministrativi – ridonda in illogicità e irrazionalità”. In sostanza il Consiglio superiore della magistratura deve spiegare in maniera logica perché abbia preferito Lo Voi a Lo Forte (procuratore di Messina) e Lari (procuratore di Caltanissetta) più anziani ed esperti. Qualunque saranno le decisioni del Consiglio di Stato prima e del Csm poi tutti i contendenti potranno fare ulteriori ricorsi. Insomma, la battaglia giudiziaria sarà lunga e complessa.

C’è un precedente che lo conferma. Ad Ancora ci sono voluti due anni e mezzo per dirimere la questione e nell’ultimo periodo è stato pure nominato un commissario ad acta al termine di una raffica di ricorsi e pronunciamenti. Nella città marchigiana l’ex numero due della Dna, Alberto Michele Cisterna, ha avuto la meglio su Elisabetta Melotti, che ha perso l’incarico. C’è da chiedersi pure cosa faranno i ricorrenti Lo Forte e Lari che hanno avuto ragione al primo round. Ad esempio, il capo dei pm di Caltanissetta è in pole position per diventare procuratore generale a Caltanissetta.

Entrambi i candidati, magistrati di lungo corso, hanno 67 anni (Lo Voi ne ha 57) e fra tre andranno in pensione. Una decisione definitiva a loro favorevole avrebbe un effetto retroattivo e dunque avrebbero più tempo a disposizione prima di lasciare l’incarico per limiti di età.

Il day after in Procura scivola via senza scossoni. In tanti ammettono che la sentenza non può essere indolore, più sul piano dell’immagine che per ragioni sostanziali. Perché tutti sanno, che al momento nulla cambierà. In tanti, però, sottolineano la positività del lavoro fin qui svolto da Lo Voi, sulla stessa lunghezza d’onda di quanto dichiarato ieri dai procuratore aggiunti Leonardo Agueci (“Ha ridato compattezza all’ufficio. Sarebbe un peccato che questo spirito di compattezza venisse meno”) e Teresa Principato (“La figura di Lo Voi è stata positiva. Spero lo sia ancora per molto”). Ed è in questo clima che il procuratore tranquillizza tutti.. Il tono si fa serio quando fa riferimento alla “ritrovata unità dell’ufficio” e all'”aria positiva che si respira in Procura” e di cui gli stessi colleghi gli danno atto.


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