Combattimenti clandestini tra cani| Tre arresti nella zona del Pagliarelli - Live Sicilia

Combattimenti clandestini tra cani| Tre arresti nella zona del Pagliarelli

I carabinieri hanno individuato una rivendita di bombole probabile base operativa per combattimenti clandestini tra pittbull. Il locale era allacciato ad un altro, a sua volta collegato alla rete pubblica dell'Enel: tre persone in manette.

PALERMO – Un lenzuolo bianco con un mazzo di fiori sopra. Copriva la carcassa di un pittbull marrone che, poco prima, qualcuno aveva fatto combattere. Non lo escludono i carabinieri che insieme ai veterinari dell’Asp hanno effettuato un blitz all’interno di una rivendita di bombole in via Giorgio Perlasca, nella zona del carcere Pagliarelli. Proprio dal quartiere, ultimamente, sono arrivate alle forze dell’ordine numerose segnalazioni in merito a combattimenti tra cani e i controlli sono aumentati per individuare sia i luoghi in cui si svolgerebbero, sia i responsabili. In questo caso, il cane sarebbe morto in seguito ad un colpo di pistola, ma ad accertarlo sarà l’autopsia che sarà svolta presso l’Istituto zooprofilattico.

Fatto sta che i militari, durante la perquisizione del locale, hanno trovato una pistola calibro 8 scacciacani, priva del tappo rosso e modificata, ma otturata e con serbatoio inserito, oltre a dieci proiettili calibro 7,65 illegalmente detenuti. Ma non finisce qui, perché l’impianto elettrico del locale era collegato a quello del vicino negozio di ceramiche, a sua volta allacciato abusivamente alla rete pubblica.

I controlli sono poi proseguiti ed è stata trovata un’altra pistola, una semiautomatica Beretta con matricola abrasa trovata a Ballarò a casa di Massimiliano Battaglia, 40 anni, insieme ad un caricatore pieno di cinque cartucce ed altre 74 in una scatola. Gli accertamenti sono in corso per accertare l’utilizzo fatto della pistola, potrebbe infatti trattarsi dell’arma utilizzata per sparare il colpo di grazia al pittbull trovato morto. Oltre a Battaglia è finito in arresto Francesco Bonaccorso, che gestiva la rivendita di bombole. E’ accusato di furto di energia elettrica e ricettazione, visto che nel suo negozio sono stati trovati sei blocchi motore di dubbia provenienza, ma anche di uccisione di animali e detenzione abusiva di armi comuni da sparo e relative munizioni. In manette pure Benedetto Trinca per furto di energia elettrica.


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