Aeroporto, Gesap, carte bollate | Gestione della pubblicità, è scontro - Live Sicilia

Aeroporto, Gesap, carte bollate | Gestione della pubblicità, è scontro

L'aeroporto Falcone Borsellino di Punta Raisi

Dal 2005 al 2014 la gestione degli impianti è stata affidata alla Damir, con regolare gara pubblica, ma l’anno scorso la Gesap ha deciso di alzare la posta chiedendo un canone minimo garantito di 1,3 milioni di euro.

Punta Raisi
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PALERMO- Una querelle a suon di carte bollate, ma soprattutto un braccio di ferro per la gestione della pubblicità all’aeroporto di Punta Raisi. Un affare non di poco conto, se si pensa che in nove anni la Gesap ha incassato dalla pubblicità la bellezza di 11 milioni di euro: lo scalo, accogliendo milioni di passeggeri, è infatti una vetrina invidiabile per aziende e imprese che non disdegnano di comparire sui cartelloni del Falcone-Borsellino.

Ma se dal 2005 al 2014 la gestione degli impianti è stata affidata alla Damir, con regolare gara pubblica, l’anno scorso la Gesap ha deciso di alzare la posta chiedendo un canone minimo garantito di 1,3 milioni di euro, il che ha fatto andare la gara deserta. Così la società, quasi totalmente pubblica, ha deciso di fare da sé internalizzando in pratica il servizio, ora gestito in maniera diretta e affidando a terzi solo affissione e rimozione al costo di 100mila euro l’anno. “Questo in assoluta controtendenza rispetto a quanto si verifica negli altri scali e nonostante l’attuale amministrazione del comune di Palermo, socio più autorevole della Gesap, abbia scelto da tempo la via della procedura a evidenza pubblica per l’assegnazione degli spazi pubblicitari della città”, obietta la Damir che ha diffuso una lunga e dettagliata nota sull’argomento.

Secondo la Damir, in poche parole, la gestione diretta da parte di Gesap avrebbe avuto pessimi risultati visto che la società non sarebbe riuscita a conquistare nuovi clienti. Ma lo scontro si registra anche su un altro aspetto: la Gesap chiede infatti l’applicazione di due clausole per la cessione a titolo gratuito degli impianti costruiti e per la cessione dei contratti in essere da parte del vecchio concessionario. Clausole che la Damir non ha esitato a definire “vessatorie e illegittime”, tanto da rivolgersi a un arbitrato la cui presidenza è stata però demandata al presidente della Camera di Commercio, ente anche questo socio di Gesap.

“Affidare il solo servizio di rimozione e affissione dei teli pubblicitari – dice la Damir – non garantisce maggiori introiti, visto che rimarrà in carico alla Gesap la vendita e l’incasso. Il tutto, se paragonato alla possibilità di percepire canoni garantiti per diversi milioni, la dice lunga sull’effettiva convenienza”. Ma la Damir va anche oltre, chiedendo alla luce di quanto accaduto relativamente ai servizi dell’aeroporto di conoscere gli utili della pubblicità e la presenza di eventuale danno erariale, ma anche la tutela delle aziende private. Dalla Gesap nessuna dichiarazione, anche se da ambienti interni assicurano che i numeri siano tutti in positivo.


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