Movida, la protesta degli esercenti |"Tanto vale scrivere: andate via" - Live Sicilia

Movida, la protesta degli esercenti |”Tanto vale scrivere: andate via”

Fipet, Fipe e Cidec sono già in fermento e hanno convocato un'assemblea con tutti i commercianti per decidere le azioni da fare e chiedono un incontro con il sindaco Bianco, al quale rivolgono un appello.

la nota della fipet
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CATANIA – Movida e Caffè concerto al centro del dibattito. In seguito all’emissione del provvedimento per regolamentare i Caffè concerto, la Fipet, rappresentata da Roberto Tudisco ed Elena Malafina, e la Cidec, rappresentata da Nino Giampiccolo, con il sostegno della Fipe – Confcommercio, presieduta da Dario Pistorio, hanno inviato una nota in cui contestano metodo e merito. Questo il testo.

“Il Presidente della Fipet – Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Turismo – Roberto Tudisco, insieme al Vicepresidente Elena Malafarina e Presidente Cidec Nino Giampiccolo, registra a seguito di pressanti rumors tra gli addetti ai lavori allarme e malcontento per le soprese registrate nella nuova ordinanza del Caffè concerto e a cui malgrado le molteplici voci di corridoio non avevamo voluto dare credito date le riunioni precedenti con l’assessorato competente da cui emergeva tutt’altro quadro. Al malcontento e disagio si associa anche il Presidente Fipe-Confcommercio Dario Pistorio.

L’ennesima beffa riguarda gli orari della concessione del caffè concerto: tolta la mezz’ora di smontaggio degli arredi. Il che vuol dire che gli esercizi commerciali dovranno iniziare a chiudere alle ore 01.00 per evitare le sanzioni predisposte dal comune di Catania. Immaginate questa scena: siete in vacanza in una meravigliosa città turistica con un magnifico clima e in una serata piena di gente che passeggia serenamente mentre sorseggiate del vino e gustate un piatto tipico quando ecco che un cameriere si avvicina con aria imbarazzata a dirvi: signori scusate dobbiamo chiudere. O penserete di trovarvi su scherzi a parte oppure forse la prossima vacanza la prenoterete in qualche altro posto dove sanno fare del Turismo anziché una parodia dello stesso.

Vi immaginate una scena del genere a Taormina? O a Siracusa? O Rimini? Non osiamo nemmeno citare una città europea perché avrebbe davvero dell’offensivo. Ma non dovete stupirvi solo di questo: oltre il dramma la Beffa. Due settimane fa le associazioni di categoria sono state convocate presso l’assessorato attività produttive per “concertare“ le regole della stagione 2015 del Caffè Concerto. Ci era stato assicurato che non vi sarebbero state modificazioni se non a beneficio del commercio data anche la difficoltà del momento economico e per una volta ancora abbiamo sperato che le istituzioni ci ascoltassero o almeno mantenessero le cose come stavano.

Ma oggi apprendiamo che così non è. In pratica, il confronto democratico e pilastro centrale della democrazia cittadina qui a Catania non serve a nulla perché basta cambiare stanza che quanto deciso insieme viene invece modificato in solitudine in modo autoritario e senza nessun tipo di confronto con le categorie interessate : in pratica una dittatura vera e propria.

Se avessimo saputo che vi erano state modifiche nelle cariche assessoriali saremmo intervenuti a chiedere un colloquio ma forse per essere ascoltati avremmo dovuto fondare l’associazione salvaturisti oppure il movimento drammaturgico dell’epopea commerciale catanese. Così divenendo estrema minoranza forse ci saremmo conquistati il diritto ad essere ascoltati e a chiedere aiuto.

Come sempre, qui non rileva il numero di danni economici che i commercianti andranno a subire per la perdita degli incassi, non rilevano i migliaia di posti di lavoro stagionali che si sarebbero occupati per la stagione turistica 2015 e che avrebbero consentito un respiro di sollievo ai giovani e meno giovani in cerca di lavoro, non rilevano molte, moltissime cose perché infondo bisogna dire le cose come stanno: Catania è una città turistica non certo grazie alle istituzioni ma grazie al Padreterno che ci ha dotato di un magnifico Vulcano, di una città con un clima magnifico, con spiagge dorate e rocce laviche a picco sul mare, un aeroporto internazionale proprio in città, per cui non ci deve stupire che non siamo in grado di competere con il resto della Sicilia orientale in fatto di turismo, qui addirittura per aumentare la competitività e rendere tutto più difficile per non sfruttare la bellezza di Catania dobbiamo “cummattiri” con regole volte ad agevolare il resto della Sicilia. Tanto varrebbe mettere un cartello in Aeroporto: andate via.

La categoria è già in fermento e verrà convocata una assemblea per coinvolgere i commercianti di tutta la città dato che questi nuovi orari riguardano tutti: san giovanni li cuti, il lungomare, via santafilomena, via umberto, cibali, il centro storico ecc. Chiediamo di sapere anche con chi dobbiamo interloquire per capire chi decide la politica commerciale a Catania e fare sentire il peso delle nostre ragioni.

E auspichiamo sempre che Il Sindaco Enzo Bianco possa riceverci perché siamo certi che tutte queste polemiche e deprecabili vicende non sono note al Sindaco . E’ stato lo stesso Bianco ad inventare il Caffè Concerto per rendere Catania competitiva, lo stesso Sindaco che vide nel Caffè Concerto un modo per fare parlare di Catania in Europa come esempio di sviluppo e di avanzamento culturale costruendo così una reputazione turistica degna di nota. Per cui lanciamo un appello al Sindaco: il Presidente Roberto Tudisco Fipet – federazione italiana pubblici esercizi e turismo – insieme alle altre sigle sindacali della categoria le chiedono urgente incontro in merito alla Stagione Caffè Concerto 2015. Speriamo che questo appello non cada nel vuoto o non ci resterebbe che rimpiangere ( anche se anche questo ha del comico ) l’ex sindaco Stancanelli che malgrado la sua politica ostracista nei confronti dello sviluppo turistico non si esimeva dall’onere del confronto.

 

 


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