Camilleri ad 'Una marina di libri'| "Montalbano come una ciliegia" - Live Sicilia

Camilleri ad ‘Una marina di libri’| “Montalbano come una ciliegia”

Nello splendido scenario del chiostro S. Anna della Galleria d'Arte Moderna lo scrittore ha presentato ieri 'La giostra degli scambi', il 37^ libro della saga del Commissario Montalbano.

PALERMO – Ci risiamo, sesta edizione di ‘Una Marina di Libr’i e lui, a 90 anni suonati e con l’inconfondibile voce roca, torna a intrattenere il pubblico. Andrea Camilleri ha presentato ieri La giostra degli scambi, il 37^ libro della saga del Commissario Montalbano edito, neanche a dirlo, dalla casa editrice Sellerio.

Nello splendido scenario del chiostro S. Anna della Galleria d’Arte Moderna, sono tutti attenti alle parole dello scrittore. Non bastano le sedute, ci si accontenta di un posto sul prato o sui gradini. Il cortile è gremito dai tanti affezionati che, anche questo anno, sono tornati ad ascoltare cosa ha da dire Camilleri sul caro Commissario.

“Montalbano è come una ciliegia, nell’atto stesso in cui finisco il romanzo ne comincio subito un altro” racconta lo scrittore a proposito della sua continua produzione “mi dico: Camilleri vai avanti, basta che ci infili dentro la storia, invece di andare a sfruculiarti il cervello su un romanzo storico. Anche se la tentazione è tanta.”

Puntuale, arriva la domanda del moderatore Antonio Manzini sull’identifazione del protagonista di romanzi della saga con lo stesso scrittore, il quale risponde : “Il personaggio è lontano da me ma mia moglie ha scoperto che ci sono alcune caratteristiche di mio padre.” E continua: “Montalbano è un personaggio reale. Un borghese, uno che inviteresti volentieri a pranzo, un anti eore, uno che non è inquietante.”

Camilleri potrebbe andare avanti per ore, raccontando gli anneddoti e i retroscena della sua scrittura, o uno degli argomenti a lui caro come le tecniche di Simenon su Maigret. Ancora due parole sulla Sicilia prima di congedarsi: “Siamo il frutto gloriosamente bastardo di tredici dominazioni, dalle quali abbiamo preso il meglio e il peggio.” E, come una tradizione ormai consolidata, per spiegare il carattere contraddittorio dei siciliani, Camilleri si è servito ancora una volta dell’immagine di Vitaliano Brancati “ci sono il signor Rossi e il signor Bianchi, tutti e due della stessa città, abitanti dello stesso condominio e dello stesso piano. Li divide solo il pianerottolo. Eppure, attraversare quel pianerottolo per andare dal Sig. Bianchi al Sig. Rossi e viceversa, è fare un viaggio transoceanico, tanto il carattere del Sig. Rossi è opposto a quello del Sig. Bianchi. E la cosa bella è che dentro il Sig. Bianchi convive il sangue del Sig. Rossi. Questo siamo noi siciliani: difficilmente comprensibili e facilmente comprensibili, a scelta e a volontà.”

Come dicevamo, Camilleri potrebbe davvero continuare a parlare e intrattenere il pubblico per ore, mai noioso, sempre brillante. E invece, è stanco e conclude tra gli applausi, ringraziando i presenti che salutano lo scrittore con una standing ovation.

 


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