Assostampa contro Bianco: |"No a ufficio stampa gratuito" - Live Sicilia

Assostampa contro Bianco: |”No a ufficio stampa gratuito”

Il segretario dell'associazione stigmatizza il comportamento del primo cittadino, presidente del teatro perché "dimentica le buone intenzioni" e quello della collega perché "svolgendo un incarico professionale a titolo gratuito svende la propria dignità di giornalista".

teatro Bellini
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CATANIA – “Incarico gratuito a tempo determinato. E’ questa la soluzione trovata dal sindaco Enzo Bianco, in qualità di presidente del Cda del Teatro Massimo Bellini di Catania, per riaprire l’ufficio stampa, chiuso a fine dicembre 2013, quando fu mandato a casa un giornalista professionista che aveva retto l’ufficio per undici anni, con competenza e ben oltre i compiti richiesti”.

Lo afferma il segretario provinciale di Assostampa Catania, Daniele Lo Porto. “Nel marzo 2014 – ricorda Lo Porto – avevamo affermato: ‘Siamo sempre disponibili al confronto per trovare soluzioni ma non siamo più disposti a tollerare distrazioni, mancanze e incapacità all’interno di enti pubblici, soprattutto quando ci si veste da paladini della legalità. Questo vale per il Teatro Massimo Bellini di Catania come per ogni altro Ente pubblico”. Adesso – aggiunge il segretario provinciale di Assostampa – a cento giorni dall’incontro che sanciva l’apertura di un tavolo tecnico tra il sindacato dei giornalisti e l’Amministrazione comunale di Catania ‘per tracciare una mappa della situazione e delle opportunità di lavoro offerto dalle aziende partecipate’, il sindaco Bianco, nella qualità di presidente del Teatro Massimo Bellini dimentica le buone intenzioni e tralascia anche l’esistenza di un contenzioso legale con l’ex capo ufficio stampa che aveva manifestato interesse e disponibilità per trovare una soluzione nell’interesse di tutti”.

“E’ del resto inaccettabile – conclude la nota della Segretaria provinciale di Assostampa Catania – la decisione di qualunque collega, specie se già con un contratto con altro Ente culturale, di svolgere un incarico professionale a titolo gratuito svendendo così la propria dignità di giornalista”.


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