CATANIA – Ancora uno sfregio alla città. Ancora un attacco alla bellezza e alla storia, ma anche alla decenza. E’ stata danneggiata di nuovo la fontana del Vaccarini di piazza Vincenzo Bellini: stanotte, quancuno ha pensato bene di distruggerne alcuni gradini. Dopo l’attacco del writer che, con la sua bomboletta rossa, aveva imbrattato l’opera e le panchine della piazza, stavolta il danno sembra più ingente.

L’area è transennata e gli operai sono già al lavoro per ripristinarla, ma l’ennesimo episodio contro il patrimonio artistico della città getta pensanti interrogativi sugli effetti di una gestione della vita notturna poco attenta, a tutti i livelli, e soprattutto sul futuro del centro storico, che sembra pagare a caro prezzo il fatto di essere il cuore della Movida.
Basta percorrere la via Teatro Massimo, pavimentata con basolato e

sanpietrini, per accorgersi delle conseguenze che il passaggio delle automobili – il cui transito dovrebbe essere limitato ma non lo è praticamente mai (le foto testimoniano un grande parcheggio, più che un’area pedonale) hanno sulla sede stradale, danneggiata in più punti. O passare dalla piazza per notare che le panchine in marmo, una volta parte integrante del disegno dell’area, sono state spostate per fare posto alle sedie e ai tavolini dei locali.
Per non parlare dei numerosi episodi di violenza, legati all’abuso di alcool e sostanze stupefacenti, ai quali sono costretti ad assistere gli esercenti – e gli avventori – dei locali, nelle ore serali e notturne. “La situazione è diventata impossibile – afferma il proprietario di uno dei locali che affacciano sulla piazza. Mancano i controlli – continua – e, quelli che ci sono non bastano”. E tornano a chiedere regole certe per una zona che, in potenza, potrebbe rappresentare tutto il bello della città. Una potenzialità ancora non totalmente espressa.
Sono un residente del centro storico ( nelle vie attorno a Piazza Teatro Massimo) e ieri sera ho fatto una passeggiata per le vie del centro ( invero lo faccio raramente ) e ciò che ho visto è stato sconfortante. Erano le 23,00 circa e molti locali erano vuoti, nessuno seduto ai ristoranti e le pizzerie si preparavano a chiudere. In compenso le vie erano invase da un orda di minori rumorosi e risposi, molti con il bicchiere in mano, tra l’altro ho visto anche dei bambini ( di circa 10 anni) che si accompagnavano ad amici più grandi ( 14/15 anni ). Pochi turisti ( invero abbastanza spaventati), poche famiglie e pochissimi ultra 25 anni. Insomma una desolazione più totale, se a ciò si aggiunge le strade sporche e la puzza di urina vicino ai vicoli più bui, il quadro già desolante diventa terrificante per chi cioè me non solo lo vive ma lo ama, proprio per la sua caratteristica di essere connubio tra la tradizione dei suoi palazzi e la modernità della sua movida. Ma andando avanti così il Centro Storico morirà in pochi anni, se non affermare che è già morto. Di ci sono le colpe e che cosa a mio modesto avviso si può fare per rilasciarlo:
Gli esercenti di alcuni locali, che pur di guadagnare qualche euro offrono alcolici ai minorenni in una continua gara a chi offre da bere a prezzi stracciati. Non sono molti questi locali, ma il danno da loro prodotto all’intera economia della zona e al quartiere enorme.
L’amministrazione comunale, che al di là dei proclami non ha fatto e presumo non farà niente, ostaggio della sua stessa inettitudine. Inutili le numerose iniziative culturali se chi ne usufruisce ha o avrà paura a girare per quelle vie, e comunque non vedo un idea di insieme per farsi si che tutti i Catanesi ed i turisti riprendano a girare per queste strade. Nessun controllo su chi vende alcolici ai minori, nessun vigile tra le vie principali a regolarizzare un traffico caotico, con maleducati strombazzanti e con le radio a tutto volume, a neutralizzare i posteggiatori abusivi che continuano ad imporre il loro quotidiano pizzo con l’omertosa complicità delle istituzioni.
Le forze ell’ordine, brave a convocare conferenze stampe per affermare di come hanno multato gli arresti e mangia o i camion dei panini, o l’esercente che nel frigo aveva una fettina di carne non conservata nel modo dovuto, ma inefficace nel lavoro che primariamente dovrebbero svolgere di far sentire i cittadini sicuri di passeggiare per le vie del centro, o di tornare a casa propria senza dover subire la paura di essere coinvolti in una rissa o di trovare la propria macchina vandalizzata chissà da chi.
Molte le colpe ed incredibilmente semplici le soluzioni che non si capisce perché non vengano attuate, ma si sa nella società dell’apparire per essere bravi è sufficiente convocare una conferenza stampa e dire quanto si è o si sarà bravi e nascondere, sotto il tappeto, la propria incredibile inefficienza.