Minacciato con un coltello e pestato | Nuova notte di violenza in centro - Live Sicilia

Minacciato con un coltello e pestato | Nuova notte di violenza in centro

Via del Celso, dove è avvenuta l'aggressione

Colpito col manico di un coltello alla testa, spinto contro il muro, picchiato. Una notte da incubo per un ragazzo di 36 anni che stava tornando a casa, in una traversa di via Maqueda. La sua serata si è conclusa in ambulanza. E nel centro storico è allarme violenza. Sabato scorso era stato aggredito un regista alla Vucciria (clicca qui per leggere il servizio)

PALERMO – Lunghe colonne d’auto in via Maqueda, decine di giovani per le strade: tra via Candelai e corso Vittorio Emanuele, nonostante fossero le tre del mattino, si sentiva al sicuro. Il popolo della notte animava la zona e non ci aveva pensato due volte a tornare a casa a piedi dopo una serata trascorsa con gli amici. Eppure il centro storico ha riservato un’amarissima sorpresa ad un ragazzo di 36 anni che abita in via del Celso, una traversa di via Maqueda: a bloccarlo sono stati due giovani che nel giro di pochi secondi hanno trasformato quei pochi metri verso casa in un inferno.

Marco R. è stato preso di mira due sabati fa, una settimana prima dell’attore e regista Paolo Mannina, vittima di una rapina violenta con tanto di spedizione punitiva nella zona della Vucciria (clicca qui per leggere il servizio). L’ennesimo episodio di violenza che si verifica nel cuore della città, quello che dovrebbe essere fiore all’occhiello del capoluogo, ma da cui, invece, i residenti lanciano richieste d’aiuto sempre più forti. Marco R. è uno di loro: ha comprato da poco un appartamento in via del Celso, ma ha da sempre frequentato quella zona.

“Mi sono sempre sentito a casa nel centro storico – racconta a LiveSicilia – ma da mesi ormai mi rendo conto che nessuno qui è al sicuro e dopo quello che mi è successo penso che se dovesse succedermi di nuovo non prenderei neanche in considerazione di cambiare quartiere: partirei per un’altra città”. Nelle sue parole ci sono l’amarezza e lo sconforto per una notte di violenza che ha vissuto in prima persona. “L’obiettivo non è più quello di rapinare la vittima, ma di farle il più male possibile – dice – ormai sono convinto di questo. Sono entrato in via del Celso da via Maqueda, non avevo né prelevato al bancomat, né avevo il cellulare in mano. Avrei quindi potuto non avere nulla. Ma loro si sono accaniti contro di me e nonostante gli ripetessi che gli avrei dato tutto hanno continuato a picchiarmi”.

Ma andiamo con ordine. Marco quella notte aveva percorso parte di via Maqueda a piedi, in direzione di via del Celso. All’inizio della strada è stato sorpreso alle spalle ed afferrato per la felpa. “Avevo notato questi due giovani un po’ loschi, ma non ho voluto dare peso alla prima sensazione. Non appena mi sono mosso in direzione di casa uno di loro mi ha fermato chiedendomi che ore fossero. Gli ho risposto che non portavo l’orologio. Così mi hanno bloccato alle spalle, io ho cercato di tornare indietro verso via Maqueda, ma entrambi mi hanno spinto con violenza contro il muro. Uno di loro impugnava un coltello, con il manico mi ha colpito sulla fronte, poi al centro della testa. Mi hanno sferrato un pugno in faccia, ho cominciato a sanguinare. Soltanto in quel momento – prosegue Marco – si sono allontanati verso via dei Candelai. Io, sotto choc, con una vistosa ferita alla testa, lo zigomo spaccato ed un occhio nero, sono riuscito a raggiungere la polizia che stava effettuando un posto di blocco ai Quattro Canti”.

I malviventi hanno quindi agito a pochi metri da una volante, in una notte di sabato in cui nella zona erano presenti centinaia di persone. “Già – aggiunge – non hanno più paura di nulla. E’ questo l’aspetto più preoccupante. Io me la sono cavata con le medicazioni dei sanitari del 118 che mi hanno soccorso su un’ambulanza, ma chiunque a questo punto è in pericolo. Ho ancora numerosi lividi su gambe e braccia, ma a parte le conseguenze fisiche, ci sono quelle morali e psicologiche con cui fare i conti. Non voglio scoraggiarmi però, non voglio avere paura e mi unisco al coro di chi chiede maggiori controlli e presidi costanti delle forze dell’ordine nel centro storico, che si sta trasformando in terra di nessuno”.

Marco inoltre racconta che i due malviventi avrebbero già colpito più volte nella stessa zona. “Altri tre miei amici sono stati presi di mira da due ragazzi tra i 25 e i 27 anni che corrispondono perfettamente alla descrizione dei miei due aggressori. In quel caso sono entrati in azione in corso Vittorio Emanuele. E’ da almeno un mesi che si muovono indisturbati, che seminano il panico e se consideriamo che in questa zona ogni giorni sono presenti folti gruppi di turisti, la situazione si fa più preoccupante. Che le forze dell’ordine e le istituzioni intervengano, noi vogliamo soltanto vivere serenamente, evitare di prendere l’auto per fare pochi metri, sentirci al sicuro. Che posto è una città che non garantisce l’incolumità dei propri abitanti?”


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