Di Guardo incontra il Sap |"Io sono orgoglioso di altro" - Live Sicilia

Di Guardo incontra il Sap |”Io sono orgoglioso di altro”

Il primo cittadino è sceso a incontrare il segretario del Sap che stava protestando di fronte il municipio.

in occasione della protesta
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MISTERBIANCO – Il sindaco Nino Di Guardo ha incontrato i rappresentanti del Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, che avevano organizzato un sit in davanti gli uffici del municipio per protestare contro la frase pronunciata dal primo cittadino in consiglio comunale sugli “sbirri” rivolta al consigliere comunale Marcello Russo. Appena gli aderenti al sindacato si sono sistemati davanti l’ingresso del comune il sindaco Di Guardo, saputa della presenza di Gianni Tonelli, è sceso dal suo ufficio per salutarli ed interloquire con il segretario generale del Sap, chiarendo che, seppur ha utilizzato un termine poco felice, era esclusivamente indirizzato al consigliere Russo e non alle “varie forze dell’ordine che sono – ha ripetuto il sindaco Di Guardo – a presidio della democrazia, della legalità e della libertà di tutti i cittadini.”

Dopo uno scambio cordiale di opinioni con il segretario Tonelli il sindaco Di Guardo ha consegnato ai componenti del Sap due sue pubblicazioni a testimonianza del suo impegno quarantennale nella lotta alla mafia ed al malaffare e per il rispetto della legalità ed un suo comunicato dove si legge: “Liberi gli esponenti del predetto Sindacato di dirsi orgogliosi di essere sbirri, alterando in modo vistoso la realtà. Io sono orgoglioso di altro. Sono orgoglioso di essere stato e di essere parte della sinistra del Paese e di avere militato nei partiti socialista, prima, e comunista, dopo, in anni in cui le forze politiche e il sindacato erano i soli soggetti impegnati nella lotta contro la mafia, della quale in tanti negavano l’esistenza.

Non è un caso se in quegli anni tutti i caduti nella lotta contro la mafia siano stati esponenti del mondo sindacale e politico. Cito per tutti Placido Rizzotto, Salvatore Carnevale, Accursio Miraglia. Senza il loro sacrificio non si sarebbe creato il contesto socio-culturale nel quale più recentemente uomini delle Istituzioni, nell’adempimento del loro dovere, sono caduti vittime della criminalità organizzata. Con il mio passato non accetto da nessuno lezioni.”

 

 


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