L'Università al dopo Lagalla | Sfida tra Micari e Ferro - Live Sicilia

L’Università al dopo Lagalla | Sfida tra Micari e Ferro

Lo Steri, sede dell'Università di Palermo

Oggi il voto dalle 9 alle 17 nei tre seggi allestiti nella chiesetta di Sant'Antonio Abate allo Steri (nella foto), all'edificio 19 del complesso Polididattico e all'Accademia delle Scienze mediche.

l'elezione del nuovo rettore dell'ateneo di palermo
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PALERMO – Mancano poche ore all’elezione del nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Palermo. Una sfida tra le più accese, dove i due protagonisti hanno diffuso le proprie idee e i loro progetti in tutti i modi previsti dal regolamento elettorale e sfruttando al massimo la pervasività dei social. Nelle prossime ore le urne emetteranno il loro verdetto, decidendo chi tra Vito Ferro,docente di scienze Agrarie e forestali ed ex prorettore vicario e Fabrizio Micari , docente di Ingegneria chimica e gestionale ed ex presidente del Politecnico, andrà ad occupare la poltrona al vertice dello Steri, lasciata libera da Roberto Lagalla.

Seggi aperti domani: gli elettori in totale sono 2.559, di cui 1.857 con voto diretto (ordinari, associati, ricercatori, ed i rappresentanti del personale, rappresentanti del personale e degli studenti in Consiglio di amministrazione e in Senato Accademico e rappresentanti degli studenti nel Consiglio degli studenti) e 704 (rappresentanti degli studenti nei Consigli di Corso di studio e nelle Scuole) con voto ponderato. Il Rettore è eletto a maggioranza degli aventi diritto al voto nelle prime due votazioni. Il quorum per essere eletto è di 1.090. Si vota dalle ore 9 alle ore 17 nei tre seggi allestiti nella chiesetta di Sant’Antonio Abate allo Steri, al complesso Polididattico, edificio 19 al 1 piano ingresso “F” di Parco d’Orleans e all’Accademia delle Scienze mediche (pressi Aula Ascoli) al Policlinico universitario. Nel caso non si raggiungesse la maggioranza nella prima votazione si tornerà alle urne, lunedì 6 luglio con eventuale ballottaggio mercoledì 8 luglio.

In una campagna elettorale che volge al termine i due contendenti non hanno tardato a rendere noto il rispettivo appello al voto che ridisegnerà gli assetti dell’Ateneo palermitano.

“Mi riprometto di mettere a vostra disposizione il mio tempo, la capacità di ascoltare e lavorare in gruppo, l’entusiasmo le idee, l’impegno e la passione che spero abbiate avuto modo di valutare – scrive Fabrizio Micari – , sono certo che insieme, facendo squadra, saremo in grado di rafforzare la posizione del nostro Ateneo in campo nazionale ed internazionale. Negli incontri che ho tenuto in questa campagna elettorale – continua Micari-, è stato possibile valutare e approfondire le strategie che consentiranno alla nostra università di puntare all’eccellenza dell’offerta formativa, all’internazionalizzazione della didattica e della ricerca, al miglioramento della performance nella ricerca e nell’assistenza, al trasferimento della conoscenza volto alla crescita sociale, culturale ed economica del territorio”.

“Se qualcosa è emerso in modo chiaro, dai programmi così come dai pubblici confronti, è proprio il differente modello di Università che io ed il mio contendente immaginiamo – scrive invece Vito Ferro -, è chiaro che la montagna di tecnologia politico-amministrativa, che su di noi grava da almeno un decennio, nasconde un intento preciso. Siamo costretti a concentrarci sulla burocrazia dell’accademia, in modo da ‘mollare’ sulla vera partita: lo smantellamento dell’istituzione universitaria pubblica statale. Questa operazione – continua Ferro nell’appello – si gioca sul discredito continuo che media ed istituzioni hanno gettato sull’accademia e spietatamente si attua con il continuo sotto-finanziamento del sistema. A questo attacco – conclude-, è possibile rispondere con un solo atteggiamento: impossessarsi e ridefinire i processi tecnologici (Anvur) che ne sostengono l’azione, per salvaguardare l’esistenza stessa dell’istituzione universitaria e recuperarne gli spazi di credibilità, custodia, cura e servizio alla società, che sono propri di questo cruciale presidio di cultura libera. Da più parti è stato sottolineato che la condivisione convinta del percorso di assicurazione della qualità, che prepara l’Ateneo a questo appuntamento, garantisca la piena trasparenza dei momenti di definizione delle strategie a medio e lungo termine”.


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