Si allarga la guerra per Gesap | Scintille alla Camera di Commercio - Live Sicilia

Si allarga la guerra per Gesap | Scintille alla Camera di Commercio

Confcommercio, Confesercenti, Cidec, Liberaimpresa, Cna, Casartigiani e Confartigianato alzano le barricate contro Confindustria. Il casus belli è la nomina di Giuseppe Todaro nel cda della società che gestisce Punta Raisi, ma la battaglia riguarda anche i futuri equilibri dell’ente di via Emerico Amari che si sta fondendo con quello di Enna.

AEROPORTO DI PALERMO
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PALERMO – Gesap, ma anche Camera di Commercio: è uno scontro a tutto campo quello in corso tra le associazioni del commercio e dell’artigianato da un lato e Confindustria dall’altro. Casus belli la nomina di Giuseppe Todaro nel cda della società che gestisce Punta Raisi, ma la battaglia riguarda anche i futuri equilibri dell’ente di via Emerico Amari che si sta fondendo con quello di Enna.

Confcommercio, Confesercenti, Cidec, Liberaimpresa, Cna, Casartigiani e Confartigianato sono convinti che il nuovo componente del cda farà un passo indietro. Uno scontro, quello sull’aeroporto, che si intreccia con quello per il controllo di via Amari. Apparentati per il rinnovo dei consigli camerali, si sono presentati in conferenza stampa dopo la dura nota di Patrizia Di Dio. “La nostra non è una valutazione sulle persone, ma sul metodo – ha detto il presidente di Confcommercio – la Camera con questa nomina viene esautorata della sua rappresentanza. Secondo noi il commissario, fino a ottobre, avrebbe dovuto svolgere le funzioni in seno al cda, anziché procedere a una nomina”.

A ottobre infatti la Camera, commissariata dopo lo scandalo Helg, rinnoverà i suoi organismi, ovvero consiglio, giunta e presidente, procedendo con le pesature e le liste: le associazioni del commercio e dell’artigianato si sono apparentate, puntando a fare en plein, mentre risultano “libere” Confindustria, l’agricoltura e il sindacato. Un braccio di ferro che determinerà i nuovi equilibri politici, con la Confcommercio che vuole giocare la parte del leone. Ma l’antipasto è, per l’appunto, Gesap.

“Io apprezzo Todaro, che è stato consigliere in Federmoda e ha fatto scelte forti di legalità, non ci sono preclusioni sulla persona – ha aggiunto la Di Dio – proprio per il suo profilo immagino che rimetterà il suo mandato ai futuri organi, anche per una eventuale riconferma, visto che altrimenti rimarrà lì per tre anni. Io do per scontato il suo passo indietro, non è un invito”. Insomma, una stoccata vera e propria che ha come obiettivo Confindustria e l’asse Provincia-Camera su cui pesa l’ombra della Regione, con la richiesta a Todaro di fari confermare tra qualche mese dalla nuova Camera Palermo-Enna.

“Io ho votato Todaro per il precedente cda – ha detto il presidente di Confartigianato Nunzio Reina – scelta fatta in modo unitario. Nessun dubbio sulla persona, ma non vorremmo che si tratti di una scelta non della Camera ma di altri”. “Tra poco avremo i nuovi organismi camerali – ha detto il presidente di Confesercenti Mario Attinasi – non ci ha convinto il metodo, la Camera deve tornare centrale per la vita della città ma le scelte non deve farle la Regione. Crocetta faccia un passo indietro e aspetti i nuovi organismi camerali”.

“La nuova Camera – ha aggiunto Sebastiano Canzoneri – dovrà dire se ha o meno fiducia in Todaro“. Per Salvo Bivona della Cidec “la nomina di Todaro è avvenuta in un momento di crisi della Camera”. “Qui non è in discussione lo spessore morale di Todaro – ha attaccato Giovanni Felice di Liberaimpresa – ma il rispetto della persona non può essere una foglia di fico per mascherare interessi. Era chiaro che il commissariamento della Camera fosse finalizzato al controllo della Gesap, la Camera è stata l’unica a pagare. Todaro è rappresentante di una associazione (Confindustria, ndr) che fa parte del governo regionale. Todaro non ha i requisiti professionali per stare in quel cda, anche se è il rappresentante di un sistema di legalità: ecco perché si vuole modificare l’articolo 21“.

La questione calda è per l’appunto la modifica dell’articolo 21 dello statuto della Gesap, ovvero i requisiti dell’amministratore delegato, su cui alle 16 si terrà una assemblea straordinaria dei soci Gesap. “Dobbiamo capire come si vuole modificare questo articolo”, ha specificato Maurizio Pucceri di Casartigiani. “Helg? Era in cda non per la sua competenza, ma per la sua esperienza maturata nei tanti anni passati in Gesap”, ha risposto la Di Dio alla domanda di un giornalista riguardo ai requisiti dei membri del consiglio di amministrazione.

Secca la replica del commissario Alessandra Di Liberto, presente alla conferenza: “Lo statuto non prevede che il commissario straordinario partecipi al cda di Gesap, se fossi andata io in cda ci sarei rimasta per tre anni. I requisiti di Todaro? Ci sono e sono stati già vagliati nel precedente cda da un collegio sindacale presieduto da un sindaco nominato dal ministero. L’elezione nel cda di Gesap avviene mediante una lista, Helg non era vicepresidente perché presidente della Camera di Commercio ma perché eletto dai soci di Gesap. Sull’articolo 21, i requisiti chiesti ad oggi per l’amministratore delegato sono molto specifici rispetto a quelli dei consiglieri, obbligando i soci a preordinare il suo voto, ovvero a eleggere un consigliere che li abbia. Ecco le motivazioni tecniche per cui abbiamo chiesto di modificare l’articolo”.

LE REAZIONI
“Non si può puntare al ribasso sulla scelta di una figura importante come l’amministratore delegato della Gesap. Ecco perché mi auguro che oggi l’Assemblea dei soci non solo bocci la modifica dello Statuto proposta, ma innalzi i livelli di competenza richiesti e verifichi eventuali casi di ineleggibilità, incompatibilità dei soci nominati, nonchè i requisirti richiesti dalla legge e dallo Statuto stesso”. Lo dice il presidente del Consiglio comunale di Palermo, Totò Orlando. “Oggi la Gesap – aggiunge –, dopo il coinvolgimento del vicepresidente in gravi vicende giudiziarie, ha l’esigenza di rafforzare il proprio management e di apparire sempre di più una società credibile e autorevole. Un’approfondita e seria verifica dei requisiti potrebbe mettere al riparo la società da quanto avvenuto nel passato. Nel 2011 ho presentato un’interrogazione in Consiglio comunale che non ha mai avuto risposta. I risultati sono stati quelli che conosciamo. Non vorrei rivedere lo stesso film”.

“Le nomine di Camera di Commercio e Provincia per il rinnovo del cda Gesap vengono spacciate come tecniche e non politiche? In effetti la nomina del capo di gabinetto di Crocetta ne è una prova inconfutabile. Il presidente della regione è protagonista di una polemica con il Comune di Palermo che in realtà ha costruito nel tempo, dal perenne commissariamento della provincia passando per quello della Camera di Commercio. La verità è che con un governo regionale allo sbando, un esempio di gestione amministrativa virtuosa come quella di Gesap (ed i numeri che Crocetta non legge lo dimostrano), risulta perfino troppo stridente, ed, in una logica contorta, anziché lavorare insieme per assicurarne la continuità operativa, si scatena una corsa alla poltrona nella peggiore tradizione del governo regionale. Il consiglio comunale di Palermo vigilerà attentamente sulla vicenda Gesap, tutelando un asset strategico per le politiche di sviluppo della città e della Sicilia. Crocetta cerchi di dotarsi di una qualsiasi squadra di governo (!?!) piuttosto che insistere sulla via di un poltronificio inconcludente cui assistiamo fin dal suo insediamento”. Lo dice il vice capogruppo del Mov139 a Sala delle Lapidi Pierpaolo La Commare.

 


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