CATANIA – La festa di Sant’Agata sarà più “liberal” con la nomina di Francesco Marano, braccio destro di Enzo Bianco, componente del coordinamento nazionale dei Liberal Pd e componente del coordinamento regionale del Pd.
La festa dei catanesi entra nel vortice delle nomine di matrice politica, non solo partecipate e consigli di amministrazione, per la gestione della festa di Sant’Agata è stata creata una società con personalità giuridica, che si assumerà la responsabilità civile di quello che, facendo gli scongiuri, dovesse accadere. Un traguardo importante secondo il sindaco Enzo Bianco, che ha fatto tesoro della disorganizzazione del passato, quando candelore e fermate erano gestite da esponenti di primo piano del clan Santapaola, mentre la politica fingeva di non vedere. A spingere verso la creazione di una società con personalità giuridica, per gestire la festa, sarebbe stata anche la condanna dell’Arcidiocesi, del ministero dell’Interno e del comitato festeggiamenti agatini, al pagamento di 920mila euro in favore dei familiari di Roberto Calì, il devoto morto durante la festa dopo essere stato travolto dal fercolo.
Ma è corretto che la politica, in sinergia con l’Arcidiocesi, crei una società per la gestione di una festa religiosa e ne affidi la gestione a un esponente politico? Lo abbiamo chiesto agli “addetti ai lavori”.
RAZZA ALL’ATTACCO. “Enzo Bianco ha commesso un grave errore, che tanto assomiglia alla scelta di Rosario Crocetta di nominare il proprio segretario, con uffici della Regione a disposizione, la stessa persona che è coordinatore del suo partito”, così su Facebook Ruggero Razza, già assessore provinciale di Giuseppe Castiglione, nonché sodale storico del presidente della commissione regionale Antimafia Nello Musumeci. Ma cosa c’entra la politica con le questioni di fede? È appunto questo l’interrogativo che rilancia il giovane dirigente de La Destra: “La politica ha una sua etica e deve avere una sua estetica. Nominare il proprio più stretto collaboratore a guidare il Comitato Sant’Agata – scrive Razza – è una caduta di stile e dimostra il senso distorto delle istituzioni che i signori della sinistra manifestano in ogni momento”.
E ancora: “Non c’erano altri e più imparziali? Quando la politica diventa vorace e occupa ogni spazio – continua Razza – , i cittadini non possono fare altro che prendere a calci nel sedere coloro che interpretano così il loro ruolo di guida delle istituzioni”. Non c’è che dire, l’immagine è forte e si accompagna a una richiesta altrettanto forte: “Bianco – conclude l’ex assessore – corra ai ripari: revochi quest’incarico o l’interessato si dimetta. Non vedo altra soluzione”.
I DEVOTI. Mal di pancia si registrano anche sul fronte del popolo in sacco bianco. In una lettera inviata al nostro giornale, scritta con toni che rivelano una certa carica emotiva, viene tirato in gioco addirittura il duplice ruolo dell’Arcivescovo e del Sindaco: “Caro monsignor Gristina, perché ha fatto entrare a casa sua e nostra, la Chiesa, dei prefetti estranei e dei laici nel comitato organizzatore? Cara Eccellenza, pensavo, così come accaduto negli ultimi 100 anni, che la Festa di sant’Agata appartenesse alla Chiesa”. E anche in questo caso scatta l’appello: “Caro Arcivescovo e caro Sindaco, fate un passo indietro e riportate tutto secondo le tradizioni”.
COMITATO LEGALITA’. Ma c’è anche chi sull’opzione Marano è pronto sin da subito a scommetterci. A partire da Renato Camarda, portavoce del Comitato per la legalità nella festa che a LiveSicilia dichiara: “Si tratta di un segnale importante e credo che la sua figura possa portare una ventata di novità, anche se mi chiedo come farà a gestire questo nuovo incarico con i tanti che già ha in onere in ambito comunale”.
CNA. Ma c’è poi chi non palesa alcuna incertezza: “Sono d’accordo con questa scelta, è un ragazzo preparato, autorevole, che potrebbe portare lustro alla festa”, è il plauso di Lorenzo Costanzo, vice presidente nazionale del Cna nonché componente della commissione dell’Artigianato dei 58 comuni della provincia etnea. Chiare parole d’incoraggiamento, dunque, che glissano sulla polemica circa l’opportunità di affidare a un esponente democratico la gestione del nuovo organo: “Nell’ottica di un Comune che voglia gestire appieno la festa, è coerente che sia un uomo vicino alle intenzioni del sindaco a farsi carico della presidenza del comitato”. Ma per l’esponente del mondo artigiano questo è solo l’inizio di una fase rinnovata della gestione del calendario agatino: “Dopo questo atto significativo – dichiara Costanzo – è necessario allestire un tavolo di raccordo che possa gestire tutte le problematicità connesse ai festeggiamenti. E in questo, la nostra proposta di rilasciare licenze brevi ai commercianti, può palesarsi come uno sforzo che andrebbe nella giusta direzione in vista dell’ordine e della legalità”.
INTERVIENE MARANO. Preferisce mantenere un profilo basso il diretto interessato proprio mentre è impegnato nei lavori della direzione regionale del partito. È infatti lo stesso Marano a far saper al nostro giornale che gli “spiace come un fatto importante, probabilmente storico, come dare un assetto più ordinato all’organizzazione della Festa di Sant’Agata abbia suscitato qualche polemica politica”. E rilancia: “Il comitato è un organo collegiale formato da sette persone, con competenze anche nel campo del diritto, della legalità, della cultura, ciascuna con le proprie idee e sensibilità, peraltro note a tutti da tempo. Abbiamo avuto questo onore chiamati congiuntamente dall’Arcivescovo Salvatore Gristina e dal sindaco Enzo Bianco”. Il messaggio del neo presidente è chiaro, dietro la propria investitura non c’è solo il placet del leader dei liberal pd, ma anche dei vertici diocesani. Uno sforzo sinergico che per Marano starebbe alla base di una convergenza aperta in futuro anchead altre forze del territorio: “Saremmo felici se tutta la città aiutasse noi e quanti lavorano per la buona riuscita della Festa, un grande evento di devozione e passione popolare, nel tentativo di renderla ancora più bella, partecipata e ordinata”.
Ha ragione Camarda e torto Razza: bisogna lavorare per la legalità. Il resto sembra solo una polemica politica di piccolo cabotaggio, altro che fede.
ma come si possono avere le bende agli occhi e si difende l’ indifendibile dietro il paravento della legalità come se la sinistra fosse la depositaria della legalita’
La politica nella festa di Sant’Agata. Questa e’ la realtà. La. chiesa nel passato ha permesso di tutto e di più nell’organizzazione della festa agatina ora, per non farsi mancare nulla, permette anche questo scempio. Per garantire la legalità avrebbero potuto inserire a coordinare la festa un esponente, anche in pensione, delle forze dell’ordine o della Prefettura. Però non avrebbero garantito una gestione politica dell’evento. Ma Bianco fa acqua da tutte le parti e anche questa scelta inopportuna va aggiunta a tutte le altre..min…
Se dovrei ragionare da devoto,la cosa piu facile da dire sarebbe che la Festa dovrebbe ritornare in toto alla Chiesa….Ma riconoscendo i fatti degli ultimi 10 anni allora dico che sua Eccellenza Mons.Salvatore Gristina e il Sindaco Bianco hanno fatto un buon lavoro,e spero che nel loro cammino non trovino intralci di natura politica perchè sarebbe solo la distruzione dell’evento più bello che ci è rimasto a Catania…Ed aggiungo, inoltre ,che sarebbe opportuno che anche le Storiche Associazioni Agatine ,qualora non l’avessero già fatto,partecipassero a questa iniziativa dando anch’esse personalità giuridica ai loro sodalizi!!!!!!
La nomina di Marano proposta ed ottenuta dal suo lume politico Bianco, ha solo lo scopo di riprendersi il grosso elettorato di fedeli a S.Agata perso dopo le giuste osservazioni e conseguenti proposte operative fatte dal portavoce del Comitato per la Legalità, Renato Camarda. Osservazioni e proposte per il recupero della festa cittadina conosciuta nel mondo da secoli, oggi dilaniata non solo da logiche politiche, ma perfino da presenze mafiose.
questa nomina va bene se stradicherà:
1 la mafia, che ha sempre infestato la manifestazione
2 l’integralismo, che trasforma la festa in gesti di isteria degni dell’islam più deteriore
3 riduca le ore di processione del 5 perchè la cosa è avvilente e serve solo alle scommesse clandestine e agli affari più beceri.
Secondo me Sant’Agata tutto era tranne che Liberal…
pertanto, Marano che c’entra ?
E’ giusto che il Presidente del nuovo Comitato sia stato scelto da Sindaco e Arcivescovo con esclusività di giudizio in quanto sono loro a metterci la faccia.
Marano avrà solo l’onore di essere iscritto nel libro del Comitato come primo Presidente mentre sopporterà l’onere delle prime modifiche che saranno le più difficili e probabilmente impopolari. Altro che occupazione di potere da parte di un partito politico! Questo comitato durerà in carica due anni che sono quelli che rimangono della sindacatura Bianco. Più che criticare la scelta bisogna apprezzare la correttezza politica del sindaco che non ha voluto precludere altre scelte che potranno venire dal futuro governo cittadino. Infatti le Amministrazioni passeranno ma la festa rimarrà nei secoli a venire.
Fermo restando che i componenti ora designati sono delle degnissime persone, effettuata la scelta unitaria del Presidente, ed inseriti in conto Arcivescovado i tre elementi di competenza, i rimanenti tre, quelli in conto comune, sarebbe stato meglio attingerli da rose di candidati predisposte dai gruppi consiliari sia della maggioranza che delle opposizioni, ancorchè tutti e tre di nomina sindacale. La “politica” deve entrarci perché è la legge ad imporlo infatti il comune può creare organismi cui devolvere alcuni compiti istituzionali di propria competenza ma non può rimanere completamente estraneo ad essi pena la mancanza dei requisiti per la concessione della personalità giuridica. Quindi di cosa si va discorrendo?
I devoti che “animosamente”se la prendono con l’Arcivescovo perché pensavono che la festa fosse di proprietà della chiesa possono stare tranquilli perché la gestione religiosa era e resterà di esclusiva competenza dell’Arcidiocesi, com’è naturale che sia. Inoltre la Chiesa avrà modo di rappresentare la propria impostazione attraverso i tre componenti di propria nomina in ambito comitato che sicuramente saranno anche sensibili alle istanze provenienti dalle associazione agatine già esistenti. Marano ha subito dichiarato che il Comitato terrà in debito conto i suggerimenti costruttivi che arriveranno dal mondo associativo, anche laico, presente in città o da associazioni che si affacceranno alla ribalta perché promosse dalle novità sui regolamenti della festa che saranno varati. E’ anche logico pensare che i pareri dei singoli non potranno avere grande spazio, quindi signori…associatevi!
Nonostante tutte queste aperture sono convinto che qualcuno preferirà ancora il disordine e l’anarchia che negli ultimi 40 anni ha caratterizzato i festeggiamenti e intraveda nel nuovo Comitato il cosiddetto “strammajoco”. Bene, costoro si mettano il cuore in pace perché la città intera vuole che si cambi registro.
Buon lavoro al Comitato e grazie di cuore a Sindaco ed Arcivescovo.
Viva Sant’Agata.
Titti, cara, Razza è un politico anche lui
speriamo di vedere eliminati:
il fanatismo fine a se stesso di certi devoti,
l’inutile “prova di forza” della cera il 5 febbraio che costa un sacco di soldi all’amministrazione comunale,
l’abusivismo commerciale
Si sta impadronendo della Festa, furbo com’è sa che rappresenta un evento da gestire sul piano politico così da catturare consensi elettorali, stante che probabilmente a breve ci saranno consultazioni elettorali…… non succede niente,,,,, se lo avessero fatto altri si sarebbe gridato allo scandalo, le masse dei cittadini guidate dal PD sarebbero scese in piazza a protestare, ecc.ecc. gli esponenti del PD possono fare ciò che vogliono, i sindacati non vedono, i comitati cittadini non sentono, gli esponenti della cultura ( ovviamente del PD) non guardano,le altre istituzioni non si occupano di queste cose, ecc CHE SCHIFO!
Perchè la politica entra anche in chiesta, cosa c’entra? Del resto era nell’aria, l’ultima nomina del Capo Mastro (febbraio 2015), con tanto di comunicato stampa, era stata fatta dall’Arcivescovo con il Sindaco.
Perchè, perchè, perchè ?????? Io guardo S.Agata con gli occhi pieni di amore e devozione profonda, vi prego fate lo stesso, se non ci riuscite giratevi dall’atro lato e andate via.
N.O.P.A. una frase che S.Agata stessa ci ha lasciato. Non Offendere la Patria di Agata , ella ne è vendicatrice.
Meditate gente……meditate e fatene tesoro.
concordo…le campagne elettorali iniziano da lontano…prima il calcio Catania e interviene Bianco ora Sant’ Agata…aspettiamoci qualche altra nomina in situazioni dove la gente, per cuore e non per cervello voterà a tempo debito!!
La manifestazione più importante per la città, con tante responsabilità, difficoltà, con un grosso investimento economico e con tanta “visibilità” (con i rischi che questo comporta…) ma secondo voi, il Sindaco, non deve per forza mettere il suo braccio destro? Anzi cosi ancora di più “ci mette la faccia” in prima persona, com’è giusto che sia. Non si tratta per niente di un posto di sottogoverno ne una nomina in una partecipata comunale…questo è l’evento dei catanesi!