Autotrasportatori: "Lavori subito |o a settembre ci fermeremo” - Live Sicilia

Autotrasportatori: “Lavori subito |o a settembre ci fermeremo”

Gli autotrasportatori hanno manifestato quest’oggi sulla A19 in prossimità del pilone crollato, in occasione della mobilitazione organizzata da Forza Italia. E avvertono: “Non vuole essere una minaccia, ma quel tratto in inverno è impraticabile”. LE FOTO

Crollo viadotto Himera
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CATANIA. L’autostrada Catania-Palermo è un’emergenza che non può più aspettare: le ripercussioni su tutto il territorio sarebbero solo agli inizi. A protestare quest’oggi in strada nel comune di Scillato, all’imbocco della strada provinciale proprio in prossimità del pilone crollato sulla A19, c’erano alcuni rappresentanti degli autotrasportatori in occasione della mobilitazione organizzata da Forza Italia. “Se non dovessero immediatamente partire i lavori per la sistemazione dell’autostrada Catania-Palermo annunciamo sin da subito il blocco dei trasporti merci”, avverte Giuseppe Richichi, presidente degli autotrasportatori (AIAS). Ma precisa poi che non si tratterebbe affatto di una minaccia: “Non vogliamo – prosegue – bloccare volutamente un paese già paralizzato, semplicemente è ormai divenuto impossibile percorrere quelle strade dopo il crollo del viadotto Himera sulla A19. Il blocco è quasi inevitabile se non si dovesse risolvere nulla”. Ad unirsi quest’oggi alla manifestazione anche FAI Confcommercio, Confartigianato Trasporti, SOMAC, SICET, CIFA, UGL, AIAS e ANAV.

Ma quella di oggi sarebbe stata solo una protesta con una partecipazione simbolica. “Non volevamo causare – dice – il blocco dei trasporti, anche perché quelle sono strade strette non c’è neppure lo spazio per fermare i camion, anche una manovra diventa impossibile: sarebbe successo il disastro”. Ma secondo Richichi tuttavia, si dovrebbe fare di più. “Ci siamo fatti sentire, – continua – ma il problema rimane: qui ci vuole una rivoluzione. Lo chiediamo sin dagli inizi della vicenda, ormai consegnare le merci per noi autotrasportatori è un’odissea. Percorrere quel tratto richiede circa tre ore con un camion è estremante complicato. Il crollo del viadotto ci ha tagliato le gambe, – sottolinea – non riusciamo a rientrare a casa da lavoro negli orari giusti, abbiamo più spese a livello economico, i danni sono ingenti per tutta l’economia”.

A preoccupare seriamente gli autotrasportatori sarebbero soprattutto i prossimi mesi. L’inizio delle stagioni fredde potrebbe compromettere il già problematico trasporto delle merci. ”Quelle – aggiunge Richichi – sono strade di montagna e con l’inizio dell’inverno diventa rischiosissimo transitare su quei tratti. Se non inizieranno i lavori sul viadotto a settembre ci fermeremo quasi sicuramente. E’ normale il blocco, quei strade sono impraticabili. Il Governo è avvisato. Quanto meno gli chiediamo una bretella o il tratto che sia percorribile” – conclude Richichi.

Presenti anche il coordinatore regionale di Forza Italia, senatore Vincenzo Gibiino e i deputati azzurri. “La Sicilia spezzata – dichiara Gibiino – in due costa alle famiglie e alle imprese siciliane 1 milione e mezzo di euro al giorno, un danno economico inaccettabile al quale si aggiungono disagi enormi. Uno scenario devastato, nei confronti del quale i governi regionale e nazionale, targati PD, stanno perdendo tempo prezioso, sottovalutando un’emergenza dagli effetti catastrofici per la nostra economia. Servono certezze su tempi e modalità d’intervento, e non per la realizzazione della sola bretella, ma per la riattivazione completa del viadotto crollato. Secondo le stime di Forza Italia, se non vi sarà un deciso cambio di passo, potrebbero servire anche 7 anni per riportare la A19 alla piena funzionalità, e questo la Sicilia non può permetterselo. Affinché Palazzo Chigi si assuma le proprie responsabilità di fronte ai siciliani, domani presenterò un’interrogazione in commissione Lavori Pubblici del Senato – conclude il senatore senatore Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia e capogruppo azzurro in commissione lavori Pubblici”. “Tre mesi fa ho iniziato un percorso di protesta contro l’interruzione dell’autostrada Catania-Palermo, – ha detto invece Vincenzo Figuccia – che ha spaccato in due la Sicilia. La Sicilia sana, quella che produce e che non vuole arrendersi continua a lottare per il bene comune”, ha concluso il vicepresidente di Forza Italia all’ Assemblea regionale siciliana e coordinatore azzurro per la provincia di Palermo.

A fianco degli autotrasportatori e dei deputati di FI, quest’oggi anche il Nuovo Centro Destra. “Una mobilitazione – ha dichiarato il capogruppo del Ncd all’Ars Nino D’Asero – a cui speriamo faccia seguito una presa di coscienza della gravità del problema. La Regione non può girarsi dall’altra parte – ha aggiunto – solo perché è stato nominato un commissario. C’è infatti bisogno di un costante impegno affinché anche il Governo Nazionale risponda con sollecitudine all’emergenza e non con i soliti tempi burocratici. Inoltre, approfittando della situazione venutasi a creare, bisogna anche verificare gli altri tratti del viadotto – ha sottolineato D’Asero – per evitare in futuro altri crolli. L’Anas da una arte e le ferrovie dello Stato dall’altra devono rispondere per la loro parte di competenza con programmi e tempi certi. L’Anas per quanto riguarda anche le altre strade: la Catania-Siracusa e il tratto Catania – Caltanissetta – Agrigento. Le ferrovie invece – ha concluso – studino come con pochi investimenti possano migliorare i tempi di percorrenza dei treni in Sicilia”.

 

 

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