Ancora veleni sul cda Gesap | "Troppi paladini della legalità" - Live Sicilia

Ancora veleni sul cda Gesap | “Troppi paladini della legalità”

"Ci sono tanti operatori economici autoproclamatisi rappresentanti della legalità. E costoro, in nome di un proclamato impegno antiracket e antimafia, pretendono scampoli d'impunità o corsie preferenziali. Tutto ciò è intollerabile". La replica di Confindustria Palermo: "Bavaglio a Todaro per non scoprire illegalità".

L'accusa di Orlando
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PALERMO – “In particolare ricordo che Roberto Helg, ex presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Todaro, responsabile legalità Confindustria Palermo, Antonello Montante, Presidente Confindustria Sicilia e responsabile nazionale legalità di Confindustria, Giuseppe Catanzaro, vice Presidente di Confindustria Sicilia, Santi Palazzolo, pasticciere di Cinisi e Gaetano Virga, imprenditore di Misilmeri, sono tutti operatori economici autoproclamatisi rappresentanti della legalità. E costoro, in nome di un proclamato impegno antiracket e antimafia, pretendono scampoli d’impunità o corsie preferenziali. Tutto ciò è intollerabile”. Lo dice il sindaco di Palermo; Leoluca Orlando, dopo le dichiarazioni di Giuseppe Todaro, che è stato candidato dal Commissario della Camera di Commercio a far parte del Consiglio di amministrazione della Gesap. Orlando dice che Todaro ”risulta, a seguito di doverosi accertamenti, essere stato condannato per gravi reati, e ritengo di dovere richiamare l’esigenza che tutti i membri del Cda della Gesap abbiano tutti i titoli anche di onorabilità”. (ANSA)

*Aggiornamento ore 18.51

“Abbiamo letto le deliranti dichiarazioni del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando Cascio. Dietro il grossolano tentativo di mettere il bavaglio alle denunce di Todaro su Gesap c’è l’obiettivo fin troppo chiaro del sindaco, quello cioè di sfuggire dalle precise responsabilità politiche, come è nello stile del politico di sempre Orlando Cascio”. E’ quanto si legge in una nota di Confindustria Palermo. “Orlando, spiace rilevarlo, nel 2015 non gradisce ed è refrattario agli imprenditori che cercano di competere e produrre nella normalità e fanno il loro dovere di denunciare assumendosi le conseguenti responsabilità. Ci chiediamo – prosegue Confindustria – perché Orlando taccia sugli illeciti gravi dell’aeroporto, alcuni noti anche in dettaglio alla stampa, e cerchi di sviare rispetto al grave modello di gestione della spa partecipata del Comune di Palermo? Ribadiamo, come abbiamo fatto ieri in occasione dell’Assemblea di Confindustria Palermo, vicinanza all’imprenditore Giuseppe Todaro che, a garanzia di tutti, ha presentato alle forze dell’ordine denunce che, prendiamo atto con disagio, non piacciono ad alcuni. E richiamiamo infine l’esigenza che tutti i membri del CdA della Gesap non abbiano alcuna ombra legata alla precedente e scellerata gestione”.

A Orlando replica anche il segretario cittadino del Pd: “Qualcuno comunichi anche ad Orlando che è finito il tempo dei soloni dell’antimafia, che i siciliani sono stanchi di tutti quelli che hanno costruito le proprie carriere politiche professandosi detentori del “verbo della legalità”. “Vedere il Sindaco di Palermo che, per segnare una presenza mediatica giornaliera, continua ad auotoproclamarsi il più antimafioso di tutti, confondendo e accomunando una vittima di estorsione con il suo estorsore è davvero inaccettabile. Orlando chieda scusa a Santi Palazzolo e si concentri di più sui problemi di Palermo, sempre più martoriata da una criminalità che è tornata ad essere violenta e sta ricostruendo, volutamente, quel clima di terrore e insicurezza degli anni peggiori”.

Sostegno a Todaro anche da Tano Grasso: “Ho l’obbligo di svolgere alcune precisazioni. Giuseppe Todaro nel corso degli ultimi anni ha rappresentato e continua a rappresentare una delle più significative esperienze di opposizione al racket e a Cosa nostra. E’ stato ed è un punto di riferimento per quei tanti imprenditori palermitani che, dopo decenni di omertà e nel nuovo clima determinato da Addiopizzo e dalle scelte di Confindustria Sicilia, hanno iniziato ad affollare le aule di giustizia con le loro testimonianze. La vicenda di Todaro non può per nulla essere paragonata ad altre storie come, ad esempio, quella di cui i media hanno riferito nella giornata di ieri”.


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