"Sì all'accordo sui 300 milioni" | Soldi per forestali e precari - Live Sicilia

“Sì all’accordo sui 300 milioni” | Soldi per forestali e precari

Il sottosegretario all'Istruzione: "E' stata formalizzata l'intesa che prevede il trasferimento di quelle somme previste in Finanziaria. Adesso bisognerà lavorare in vista del 2016, quando non potranno più essere utilizzati i Fondi di sviluppo e coesione". Impugnata una parte della legge di stabilità.

PALERMO – Fino a ieri erano “soldi virtuali”. Messi in dubbio persino dalle note ufficiale che Palazzo Chigi ha fatto pervenire alla Regione. Adesso, stando all’annuncio del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, il governo centrale ha sbloccato i 300 milioni “promessi” da Roma in occasione dei lavori per la legge di stabilità regionale. Nella stessa giornata, il Consiglio dei ministri ha impugnato l’articolo della Finanziaria che prevede l’utilizzo dei Fondi per lo Sviluppo e coesione anche per gli anni 2016 e 2017. Ma intanto, per il 2015, via libera a quei fondi. Insieme, come detto, a quelli che riguardano il riconoscimento alla Sicilia delle imposte sui redditi dei siciliani riscosse a Roma.

Soldi che non esistevano, appunto. E che il governo Crocetta, nella versione di Finanziaria approdata in Gazzetta ufficiale, ha dovuto “compensare” con un serie di capitoli congelati. In pratica, se questi soldi non fossero arrivati, una serie di voci di bilancio sarebbero state ridotte o in qualche caso azzerate, per racimolare i 300 milioni  mancanti.

L’accordo, quindi, “sblocca” una serie di voci. La “fetta” più grossa è destinata ai Comuni: metà dei 355 milioni di euro stanziati. Via libera anche agli stanziamenti per i precari degli enti locali: per la precisione 90 milioni sui 246 milioni previsti.  Coperti anche sette dei 19 milioni destinati alle spese correnti delle Province.

“Scongelate” quindi anche alcune somme destinate a disabili ( quattro degli undici milioni stanziati), minori (5 dei 14 milioni in finanziaria) e ciechi (618 mila euro sui complessivi 1,7 milioni previsti per la stamperia Braille), tre dei dieci milioni per i Consorzi di bonifica, 50 milioni per i Forestali, dieci milioni per i Pip, quattro milioni per i lavoratori dell’Arpa, stessa somma per quelli dell’Eas, 16 milioni per la società partecipata Servizi ausiliari Sicilia. Infine, si sblocca la somma di 62 milioni stanziata per il cofinanziamento regionale ai Progetti obiettivo del Piano sanitario nazionale. Una somma considerata già “obbligatoria” da Palazzo Chigi.

“Stiamo facendo importanti passi in avanti a Roma per trovare una soluzione alla questione della chiusura del bilancio della Regione Sicilia. Grazie alla determinazione del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si sta chiudendo una partita per il presente e si sta aprendo una strada per il risanamento dei conti e lo sviluppo della Regione Sicilia”. Così il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, a proposito dell’erogazione, da parte dello Stato, di 300 milioni che consentiranno alla Sicilia di chiudere il Bilancio del 2015.

“Il riconoscimento di questi 300 milioni – continua Faraone – segna un risultato importantissimo: la Regione avrà le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti e i 300 milioni consentiranno di incrementare in maniera strutturale le entrate. Rappresentano un primo passaggio di un percorso che dovrà portare ad una revisione completa degli accordi economici tra Stato e Regione. Se la Sicilia proseguirà in questo cammino virtuoso sarà possibile risanare completamente i conti e prendere il treno della ripresa”.

“Bene ha fatto il governo e il Consiglio dei ministri di oggi a impugnare la parte di bilancio approvato dalla Regione Sicilia – aggiunge il sottosegretario – in cui si prevede l’uso dei Fondi per lo sviluppo e gli investimenti per spese correnti. L’autorizzazione ad usare queste risorse per il 2015 è stata un’eccezione concordata dal governo nazionale soltanto in via d’emergenza. Mai più potrà accadere che risorse pensate per le nuove generazioni possano essere utilizzate per finanziare sprechi della Regione Sicilia”.

“È importante ricordare – prosegue – che le difficoltà del 2015 della Regione nascono da un operazione di trasparenza sui conti: finalmente si è interrotta la prassi di gonfiare le entrate creando debito sulle spalle dei cittadini. Coraggiosamente si è rotto con il passato cercando altrove le risorse. Si è impostata una politica di rigore che si è concretizzata con la legge regionale di stabilità 2015, con cui la Sicilia ha riguadagnato credibilità a livello nazionale”.

“Nel 2015 le entrate strutturali, secondo le previsioni condivise con il Governo centrale, dovrebbero aumentare di circa 600 milioni – spiega Faraone – tra IVA, Imposta sui redditi di persone e società. Questo significa un aumento delle entrate tributarie pari a oltre il 5%. Alle entrate ordinarie vanno poi aggiunti altri 800 milioni di entrate straordinarie: 200 come quota dei 300 dell’accordo e 580 di restituzione di importi trattenuti alla fonte nel 2014”.

“Ora è fondamentale – conclude Faraone – mantenere i tavoli con lo Stato per lavorare da subito sulla finanziaria 2016, per la quale Stato e Regione dovranno ancor di più lavorare fianco a fianco”.


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