Si alza il sipario |sul "Catania Living Lab" - Live Sicilia

Si alza il sipario |sul “Catania Living Lab”

Foto Laura Distefano

Il primo laboratorio sperimentale per la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali.

Cultura e Tecnologia
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4 min di lettura

CATANIA – “Mi sono emozionato nel vedere questa fantastica ricostruzione filmata dell’Anfiteatro romano di Catania”. Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco al termine della conferenza stampa, nella Sala consiglio di Palazzo degli elefanti, per la presentazione del Catania Living Lab di Cultura e Tecnologia, il primo laboratorio sperimentale per la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali, alla presenza del presidente del Cnr, Luigi Nicolais, del direttore dell’Ibam Cnr, Daniele Malfitana, dell’assessore alla Cultura e al Turismo, Orazio Licandro, del consulente del Sindaco per il marketing territoriale, Livio Gigliuto, e di Giuseppe Sajeva di Engineering l’azienda capofila del progetto DiCeT.

Il Catania Living Lab di cultura e tecnologia nasce dalla consolidata collaborazione fra il Comune di Catania e l’Ibam (Istituto per i beni archeologici e monumentali) del Cnr nell’ambito del progetto di ricerca Pon finanziato dal Miur sulle Smart Cities. Il progetto ha l’obiettivo di realizzare processi e strumenti innovativi per lo sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione dei beni culturali mettendo insieme Pubblica amministrazione, aziende, sistema della ricerca, cittadini e turisti. Il Living Lab catanese garantisce un’esperienza culturale di lungo termine avviando nuove forme di narrazione multimediale ed emozionale per arricchire la conoscenza collettiva del patrimonio culturale.

“L’apertura di una struttura innovativa come questa – ha detto Enzo Bianco – diventa snodo tra la ricerca e la Catania che si pone all’avanguardia nel turismo culturale. Un salto di qualità cementato dalla collaborazione con il Cnr. Il presidente Nicolais, al quale ci legano amicizia e condivisione di progetti innovativi sin da quando era assessore in Campania e poi ministro, ha visitato più volte Catania. Oggi però lo accogliamo in una città che pullula di iniziative e spettacoli e che è sempre di più meta turistica, grazie anche al suo barocco e all’Etna, entrambi patrimonio dell’Unesco. Catania è inoltre cuore di un bacino di destinazioni di grande richiamo all’interno del Distretto del Sud-est. Accoglieremo il presidente Nicolais presto per una nuova iniziativa che, voglio anticipare, riguarderà l’anfiteatro romano e rappresenterà un’ulteriore tappa di questo importante progetto”.

“Comincia sempre più a concretizzarsi – ha aggiunto Nicolais – l’idea a cui in questi anni abbiamo lavorato con determinazione, cioè che non esistono barriere tra chi fa ricerca e chi, invece, quella ricerca vuole fruirla e decifrarla, cioè la società tutta e nel caso specifico la città di Catania. L’idea di creare un laboratorio sperimentale di questo tipo che mette insieme i nostri ricercatori, la pubblica amministrazione, la città, la società, nasce dal fatto che sono aumentate le esigenze di conoscenza ma anche di linguaggi capaci di sorprendere, attrarre, emozionare nel presentare il nostro patrimonio culturale.

“L’Ibam – ha sottolineato Malfitana – ha creduto molto in questi anni al rapporto col territorio e con la città. Il Living Lab che inauguriamo vedrà i nostri giovani ricercatori dialogare con chi fruirà degli spazi, con chi vorrà partecipare a progettare un nuovo modo di percepire lo straordinario patrimonio culturale della nostra città, ancora purtroppo molto frammentato e poco valorizzato”.

L’assessore Licandro ha espresso “profonda emozione” per l’avvio del laboratorio che “rappresenta un altro passo in avanti nella promozione del nostro ricchissimo patrimonio storico-artistico e archeologico” e nella visione del turista “non come visitatore ma come cittadino temporaneo di Catania, al quale dobbiamo indirizzare il massimo di servizi e offerte”.

“L’innovazione – ha aggiunto il consulente del Sindaco Livio Gigliuto – è il perno del nostro piano marketing per Catania. Questo strumento agisce anche come una macchina del tempo che consente di vedere anche quelle parti dei monumenti che non esistono più, restituendoli a cittadini e turisti in tutto il loro splendore. La città diventa così ancor più attrattiva”.

In questa direzione va il progetto DiCeT, come ha sottolineato Sajeva affermando “Il nostro impegno come coordinatori è di trasformare le potenzialità delle nuove tecnologie informatiche in opportunità di crescita sociale ed economica per tutti i territori a vocazione culturale e turistica e di conseguenza far aumentare la capacità attrattiva e la competitività del nostro Paese”.

Il trailer della ricostruzione virtuale dell’Anfiteatro presentato al termine dell’incontro con i giornalisti rappresenta uno fra i risultati più significativi dell’attività di ricerca scientifica integrata svolta da ricercatori e tecnici del laboratorio ITlab dell’Ibam coordinato da Francesco Gabellone.

Dopo l’incontro con i giornalisti in Comune tutti si sono spostati nel Living Lab di via Manzoni, nei locali messi a disposizione dal Comune di Catania al Cnr attraverso un Protocollo d’Intesa.

Dopo il taglio del nastro i progettisti del Living Lab hanno illustrato questo spazio concepito anche come “luogo di aggregazione” per la consultazione dei video con delle postazioni interattive per offrire servizi complementari alla pianificazione dei cosiddetti “servizi prima della visita” per giungere infine a quelli del ricordo/condivisione “dopo la visita”.

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