STORO (TRENTO) – Il Palermo chiude la seconda fase del ritiro a Temù e si prepara ad affrontare l’ultima settimana a Storo, prima di scendere in campo per la prima sfida ufficiale in Coppa Italia. Intanto le amichevoli hanno dato a Giuseppe Iachini le indicazioni che cercava, soprattutto dai nuovi arrivati, che stanno dimostrando di essere in linea col programma di inserimento proposto dal tecnico: “Cerchiamo di fare inserire i nuovi e portarli ad un grado di crescita costante. C’è tanto da fare, ma ci avvicineremo gradualmente al campionato in modo da avere sin da subito un ritmo giusto per le prestazioni”.
Un Palermo che dà soddisfazioni, ma che ancora non può definirsi pronto. Il lavoro non è ancora finito per Iachini, che adesso ha intenzione di alleggerire i carichi per evitare di portare in campo una squadra appesantita al primo appuntamento stagionale: “Manca tanto, dopo quindici giorni non possiamo pensare di aver raggiunto tutto. Nelle prossime settimane lavoreremo sulla rapidità, i carichi finora sono stati pesanti”. Una settimana in discesa, dunque, quella che si prospetta a Storo per l’ultima sessione di allenamenti estivi. Il tutto in attesa di conoscere la prima avversaria di coppa, che sarà la vincente della sfida tutta campana tra Casertana e Avellino.
Ma a Storo il gruppo potrebbe già vedere qualche volto nuovo. Il Palermo lavora per portare a casa un attaccante e Iachini non nasconde la volontà del club di aggiungere un nuovo elemento in rosa: “La società e il presidente stanno lavorando per prendere ancora qualcosa, sappiamo quali possono essere le esigenze. Lavoriamo per un attaccante, ma solo se ne avremo un vantaggio”. Il nome caldo resta quello di Joel Campbell, per il quale però Iachini preferisce non sbottonarsi: “Ne stiamo monitorando alcuni, le trattative però le porta avanti il presidente. Noi portiamo avanti il nostro lavoro, chi arriverà avrà il profilo giusto per integrarsi nei nostri meccanismi tecnici”.
Le certezze, attualmente, sono rappresentate dai tanti giovani portati alla sua corte. Gente proveniente da altri campionati che ha bisogno di ambientarsi, ma per la quale non sussiste alcun ostacolo linguistico: “Loro sanno quel che voglio. Di esercitazioni ne facciamo tante, basta un segno per farmi capire. Si parla la lingua del calcio, grazie al lavoro del campo cerchiamo di accelerare il loro processo di crescita ed ambientamento. Ci sarà sicuramente tanto da fare, ma siamo a buon punto”. Tra questi c’è anche l’ultimo arrivato Abdelhamid El Kaoutari, che alla prima uscita col Lumezzane ha destato un’impressione positiva: “È un ragazzo che abbiamo scelto innanzitutto perché è mancino e nella nostra linea ci mancava, in più è esplosivo nell’uno contro uno e bravo di testa. Dovrà chiaramente conoscere meglio i compagni per i movimenti, ma poi potrà dirsi a tutti gli effetti un giocatore del Palermo”.
