La 'buona scuola' di Renzi in Sicilia | E' esodo di prof verso il nord - Live Sicilia

La ‘buona scuola’ di Renzi in Sicilia | E’ esodo di prof verso il nord

Le stime del Miur parlano di circa sette mila docenti in mobilità sui nove mila complessivamente assegnati in questa seconda fase della riforma. Il ministro Giannini: "Dalla Sicilia la parte più grossa dei trasferimenti". La Cisl: "C'è anche chi ha preferito l'incarico annuale pur di restare al sud".

la fase b del piano di assunzioni
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PALERMO – Non ci sono ancora numeri ufficiali. Ma le prime informazioni non lasciano spazio a molti dubbi. “Il grosso dei trasferimenti sarà dalla Sicilia verso il Nord, soprattutto in Lombardia, e dalla Campania non solo verso il Settentrione ma anche nel Lazio”. Parole del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in riferimento alla fase B del piano straordinario di assunzioni della Buona scuola, comunicate questa notte.

Le stime del Miur parlano di circa sette mila docenti in mobilità sui nove mila complessivamente assegnati in questa seconda fase della riforma. Insomma, circa l’80%. Il tanto temuto esodo della vigilia è diventato realtà. E non poteva essere altrimenti, dal momento che “la Sicilia non aveva posti da offrire in questa fase di assegnazioni – sostiene Francesca Bellia, segretario Cisl Scuola per le province di Palermo e Trapani -. Per questo motivo molti sono stati costretti a partire per non rinunciare all’inserimento in ruolo, visto che si trattava dell’ultima chiamata”. Come si legge sul sito del Miur, infatti, “chi rinuncia alla nomina sarà automaticamente escluso dalle fasi successive ed è cancellato da tutte le graduatorie in cui è iscritto”.

Ecco perché, spiega il segretario provinciale di Cisl Scuola, non tutti i docenti siciliani hanno presentato domanda di assunzione. “Una buona fetta degli iscritti nelle graduatorie a esaurimento ha preferito accontentarsi di un incarico annuale – dice la sindacalista -, con la speranza di entrare nel ruolo negli anni successivi attraverso il normale turnover”.

E a poco è servito l’incentivo della deroga prevista dalla riforma, che ha lasciato aperta ai docenti la possibilità di rientrare nelle province di appartenenza dopo appena un anno dall’immissione in ruolo. “La riduzione da tre a un anno non è sufficiente. Bisogna considerare, infatti, che la Sicilia non è in grado di riassorbire tutti questi posti nell’immediato futuro – spiega Bellia –. Dovranno passare molti anni perché queste persone possano tornare a casa”.

Ma c’è dell’altro. Le assunzioni hanno riguardato soltanto novemila docenti, a fronte della previsione del Miur di 16 mila stabilizzazioni. Anche questo un fatto inevitabile secondo la sindacalista della Cisl. “Si tratta di profili che non potevano essere trovati all’interno delle due graduatorie coinvolte in questa seconda fase di assunzioni. Noi avevamo già fatto presente al Miur che bisognava ampliare la platea anche ai docenti di seconda fascia, che adesso andranno ad occupare questi posti vacanti con assegnazioni annuali. Il Ministero ha preferito non prestare ascolto alle nostre richieste, con il risultato che all’appello mancano 10 mila assunzioni”.

Andata in archivio la seconda fase della Buona scuola, si attendono adesso le 55mila chiamate per il potenziamento dell’organico, in base alle richieste dei singoli istituti scolastici. E qui, improvvisamente, le porte per una chiamata in Sicilia si riaprono. Anche le scuole dell’Isola, infatti, potranno presentare al Ministero dell’Istruzione le proprie esigenze per il completamento dell’organico. “Verrebbe quasi da dire ‘sfortunato chi era più avanti in graduatoria’ – afferma Bellia -. In questa terza tranche, infatti, i docenti con una posizione peggiore, e per questo non chiamati nella fase precedente, avranno la possibilità di essere assunti in Sicilia. Si tratta di un paradosso – conclude la sindacalista – frutto di un sistema farraginoso, evidentemente pensato da persone che poco hanno a che fare con la scuola”.

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