“A Catania un grande gruppo | reduce dalle primarie farsa del Pd” - Live Sicilia

“A Catania un grande gruppo | reduce dalle primarie farsa del Pd”

Il leader di "Possibile" ha fatto tappa nel capoluogo etneo per accendere i riflettori sui quattro temi (ma i referendum sono otto) legati a Scuola, Lavoro, Democrazia e Ambiente.

Civati rilancia sui referendum
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CATANIA. “Contiamoci per tornare a contare”. Giuseppe Civati a Catania per rilanciare sui 4 temi – e gli otto referendum collegati – della Scuola (l’eliminazione di chiamata del preside-manager), del Lavoro (l’esclusione dal demansionamento, dai licenziamenti illegittimi), della Democrazia (l’eliminazione dei capilista bloccati e delle candidature plurime; l’eliminazione del proporzionale con premio di maggioranza), dell’Ambiente (su tutti, l’eliminazione delle trivelle in mare). Due i banchetti allestisti a Catania: domani, sabato, in piazza Stesicoro dalle 10 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19.30 e domenica in piazza Università dalle 17.30 alle 19.30.

“La Sicilia è stata la Regione nella quale ci si è mobilitati di più per i referendum – spiega Civati fresco di fuga dal Pd e fondatore di “Possibile” -: a dimostrazione che c’è un Sud che si interessa e che comprende che la politica può cambiare attraverso l’attivismo. Visto che Alfano è diventato del Pd, credo di poter dire che ci meritiamo qualcosa di diverso. Il Partito Democratico? Di sicuro non è un partito di sinistra. Noi siamo preoccupati di come va il Paese perchè nonostante le fanfare del Governo la situazione è tutt’altro che rosea”.

L’accento si sposta, poi, su Catania: “Il gruppo di Catania è quello che mi ha accompagnato da più tempo per cui sono le persone che conosco meglio. Hanno attraversato con molta serietà le trasformazioni del Pd: e noi ci siamo sempre battuti. Quelli che dicono “ve ne siete andati perché dentro non volevate far battaglia…”: noi l’abbiamo fatta la battaglia ed abbiamo di cercato di trovare sponde in Parlamento che non sono mai arrivate. E lo stesso vale per Catania dove abbiamo cercato di fare ugualmente delle Primarie in condizioni proibitive con pacchetti di tessere che volavano: c’erano dati incredibili e falsati, forse uno dei casi più eclatanti di tutta la nazione. Ed oggi non è cambiato nulla”.


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