Autostrade siciliane, l'ira di Delrio |Crocetta "non scarichi le colpe" - Live Sicilia

Autostrade siciliane, l’ira di Delrio |Crocetta “non scarichi le colpe”

Delrio alla Festa dell'Unità

Il ministro: "Abbiamo già mandato una diffida: o migliorano la sicurezza o ritiriamo la concessione. Abbiamo chiesto ad Anas di triplicare gli investimenti per la A19. Interverremo anche sulla Agrigento-Caltanissetta".

Alla Festa dell'Unità
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PALERMO– “Non sono per niente soddisfatto della gestione delle autostrade in Sicilia. La bretella sulla A19? Stiamo rispettando i tempi. Presto porteremo l’alta velocità nell’Isola, ma la Regione si faccia trovare pronta”. Il ministro alle infrastrutture Graziano Delrio ha chiuso il suo giro in Sicilia con un intervento alla festa dell’Unità organizzata dal Partito democratico a Palermo.

“Nel Mezzogiorno – ha detto Delrio – la speranza sta crescendo grazie a fatti concreti. Nell’ultimo trimestre del 2015 è cresciuta l’agricoltura del 14 per cento e lo stesso vale per le start Up e il Turismo. A proposito abbiamo detto a Riggio (presidente Enac) che l’aeroporto di Palermo deve toccare presto quota diecimila passeggeri. Bisogna colmare il gap con Roma e Milano. Ma è chiaro – ha aggiunto il ministro – che senza infrastrutture è impensabile pensare davvero a una crescita economica. Ma le infrastrutture sono al servizio della crescita. Ed è chiaro che nessuno verrà a investire qui se non c’è anche un clima di legalità nelle istituzioni e una burocrazia efficiente”.

“Negli aeroporti siciliani – ha poi proseguito Delrio – dobbiamo arrivare a 30 milioni di passeggeri entro il 2030. Chiediamo che il programma di investimenti in Sicilia venga rispettato. E non mi interessa del passato, chi è al governo adesso deve intervenire. Se entro due mesi non arriva il programma di investimento, ritiriamo la concessione. Io come ministro delle Infrastrutture sono pronto a mettere risorse in Sicilia. Ad esempio sono pronti quattro miliardi per l’alta velocità. Spero di poter venire a novembre a inaugurare il primo cantiere. In queste ore abbiamo sbloccato l’autostrada Ragusa-Catania”.

Quindi il tema scottante delle autostrade siciliane, diventata vera emergenza dopo il crollo del pilone del viadotto Himera: “Non sono soddisfatto per nulla – ha ammesso Delrio – di come sono gestite le autostrade. Abbiamo già mandato una diffida: o migliorano la sicurezza o ritiriamo la concessione. Abbiamo chiesto ad Anas di triplicare gli investimenti per la A19. Interverremo anche sulla Agrigento-Caltanissetta”.

Quando è venuto Crocetta – ha raccontato Delrio – a Roma gli ho detto che io sarei contento di avere l’alta velocità ma anche qualche idea di come la Sicilia si possa presentare attrattiva al turista. Oltre all’alta velocità serve la bassa velocità. Ad esempio treni che fungano da crociera di terra, per far conoscere il territorio. La Sicilia è unica. Siamo pronti quindi a modernizzare le ferrovie e siamo pronti a chiudere l’accordo di programma tra la Regione e Trenitalia. La Sicilia però sia anche pronta ad accogliere i turisti. Niente rifiuti e più disciplina”.

“Possiamo aprire – ha aggiunto Delrio – una stagione di investimenti veri. Basta con i soldi per pagare cassa integrazione ma soldi per aprire cantieri e creare lavoro vero. Abbiamo impiegato troppo tempo per una sola bretella sulla A19? Credo sia normale impiegare tre mesi per interventi di questo tipo. E che passino complessivamente sei mesi. I tempi sono questi. Io credo – ha concluso il ministro – che noi abbiamo cambiato passo”.

Il ponte sullo stretto e i rapporti con Rosario Crocetta. Il ministro non si è sottratto alle domande su questi temi. “Il ponte sullo Stretto – ha spiegato – non è tra le priorità di questo governo. Ma credo anche che su questo tema non si debba avere alcun pregiudizio. Mi è stato detto di rivedere il dossier sul ponte e noi lo faremo, anche per evitare, eventualmente, di incorrere in qualche penale milionaria. Una cosa è certa – ha aggiunto Delrio – il Sud è stato spesso una vera e propria mangiatoia per imprese che non erano vere imprese. E che non hanno fatto altro che chiedere in continuazione soldi allo Stato per i loro investimenti. Non dovrà più accadere”. Quindi i rapporti col governo regionale. Particolarmente tesi, ultimamente, anche per la scelta dell’esecutivo di Renzi di impugnare alcune leggi regionali. “Sulle impugnative – ha detto Delrio – mi permetto di dare un consiglio alle Regioni. Sarebbe meglio discutere insieme le leggi in anticipo per evitare poi i probabili contenziosi con lo Stato. Nel caso ad esempio della legge sugli appalti della Regione Sicilia che abbiamo deciso di impugnare – ha aggiunto il ministro – era chiaro che la norma regionale dovesse essere in sintonia col codice degli appalti nazionali che stiamo riformando. Inutile dire che il nostro governo è contro la mafia, visto che qualcuno ha detto il contrario dopo quella impugnativa. Noi riteniamo che la lotta alla mafia vada fatta non con proclami ma con gli atti concreti”. Quindi i rapporti diretti con Rosario Crocetta: “L’istituzione che rappresenta i siciliani è l’attuale. E noi la rispettiamo, anche perché è stata scelta dai cittadini. Anzi, siamo pronti alla piena collaborazione. Ma a Crocetta ho sempre chiesto una cosa: di essere onesti tra di noi. Di non scaricare le colpe l’uno sull’altro. Anche perché le responsabilità di governo nazionale e Regione sono chiare e sono scritte nelle leggi. E le competenze e le responsabilità della Sicilia sono tante”.


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