Maccalube, un anno fa la tragedia | "Giustizia per Carmelo e Laura" - Live Sicilia

Maccalube, un anno fa la tragedia | “Giustizia per Carmelo e Laura”

Un anno fa un'esplosione di un vulcanello nella riserva in provincia di Agrigento costava la vita ai fratellini Mulone. La messa celebrata dal capo dei cappellani militari di Sicilia: "Nessuna sete di vendetta ma di giustizia".

ARAGONA (AGRIGENTO) – “Fiori recisi per un giardino eterno”, recita così la lapide che si erge nel silenzio di Maccalube, il luogo scenario della tragedia in cui un anno fa persero la vita Carmelo e Laura Mulone, i due fratellini travolti dall’esplosione dei vulcanelli della riserva naturale di Aragona, in provincia di Agrigento. Ad un anno da quella tragedia, il ricordo è ancora vivo negli occhi dei genitori che oggi hanno voluto omaggiare in forma privata i due piccoli, portando dei fiori nella terra dei vulcanelli che è stata così violenta con loro, come mai era accaduto.

Prima una messa pronunciata dal capo dei cappellani militari di Sicilia, don Salvatore Falzone, per ricordare i due piccoli: “Oggi non siamo noi a pregare per Carmelo e Laura – ha spiegato don Falzone – ma sono loro che pregano per noi. In momenti come questi ci chiediamo il perché di simili tragedie ma se pensiamo con la ragione non riusciamo a darci risposta, come ha invece detto Papa Francesco quando ha incontrato Giovanna e Rosario Mulone, la risposta ce la può dare solo la fede”. Davanti al prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il sindaco di Aragona Totò Parello, e numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine, il prelato ha chiesto giustizia: “Noi ancora non possiamo dire se ci sono dei responsabili per questa tragedia così grande in cui la natura è stata selvaggia, ma se mai si dovessero trovare dei responsabili chiedo ai genitori dei due bimbi di stare tranquilli e confidare nella giustizia e nella magistratura. Noi non dobbiamo essere guidati dalla vendetta, ma dalla giustizia. I responsabili, se ci sono, dovranno confrontarsi anche con la giustizia divina”.

Intanto, il 3 novembre comincerà il processo con giudizio immediato per i tre indagati: Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, Daniele Gucciardo, operatore della riserva e Francesco Gendusa, dirigente regionale responsabile delle aree protette, i tre sono imputati con l’accusa di omicidio colposo plurimo.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI