La rapina choc a un ex carabiniere | In quattro finiscono sotto processo - Live Sicilia

La rapina choc a un ex carabiniere | In quattro finiscono sotto processo

L'avvocato Enrico Tignini

La vicenda è quella che ha avuto come sfortunato protagonista Mariano Ferro. Dal 6 ottobre scorso, giorno dell'agguato all'uscita di una sala scommesse in via Cavour, per lui è iniziato un calvario ospedaliero. Fu raggiunto da diversi colpi di pistola e restò vivo per miracolo.

PALERMO – La ricostruzione della Procura regge al vaglio del giudice per l’udienza preliminare. Tre imputati sono stati rinviati a giudizio davanti al Tribunale, un quarto ha scelto il rito abbreviato. Sono tutti accusati di tentato omicidio, rapina aggravata e porto abusivo d’arma. La vicenda è quella che ha avuto come sfortunato protagonista Mariano Ferro, ex carabiniere in congedo. Dal 6 ottobre scorso, giorno dell’agguato all’uscita di una sala scommesse, per lui è iniziato un calvario ospedaliero. È rimasto vivo per miracolo, ma ha gli hanno asportato la milza. Ora si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Enrico Tignini.

Lo colpirono a bruciapelo in via Cavour. È nel cuore della città che si popola nella notte della movida palermitana che sarebbe maturato l’agguato all’ex carabiniere. Un agguato, secondo l’accusa, programmato da più persone. In manette finirono Alessandro Bertolino, 23 anni, titolare dell’Alex Pub di via Spinuzza a pochi passi dal punto in cui furono sparati i colpi di pistola. Ed è proprio nel suo locale, come avrebbero confermano le immagini di alcune telecamere di sicurezza, che sarebbe stata pianificata la rapina. Qui Bertolino avrebbe consegnato la pistola agli amici. Gli altri due arrestati, su richiesta del pubblico ministero Siro De Flamminesi, furono Antonio Randazzo, 35 anni, e Alessandro La Targia di 26 (quest’ultimo sarò giudicato con l’abbreviato).

L’ex carabiniere uscì dalla sala Luxury intorno alle 4 e mezza. Una volta giunto in macchina fu avvicinato. Non fece resistenza e consegnò il borsello. Non c’erano soldi dentro, quella sera la fortuna non aveva girato a suo favore. Ed ecco la reazione degli aggressori: spararono tre colpi di pistola che raggiunsero l’ex carabiniere. Subito dopo i fatti fu arrestato un tunisino, Anes Boukadida, che ha sempre negato di avere partecipato al colpo, nonostante le immagini lo ritraessero accanto alla persona che teneva in pugno una pistola calibro 7.65. Gli altri arresti, invece, furono eseguiti mesi dopo grazie al lavoro della sezione Antirapina della Squadra mobile di Palermo, diretta da Silvia Como. Il processo con il rito ordinario inizierà il 21 dicembre prossimo. L’abbreviato il 21 novembre.


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